"Buonasera bellezza.". Una voce, sottile e flebile, rieccheggió per l'intera strada. Irina era ancora intenta ad osservare una macchia, probabilmente pipí, che si era estesa sul muro per quasi un metro. Sentí appena la voce e, quasi di scatto, il suo andamento aumentó e il cuore iniziò a martellarle nel petto.
Cazzo, pensò. Proprio lì doveva passare quell'ubriacone. D'istinto si voltò e ciò che vide la spinse quasi a correre. C'era un uomo, sulla trentina, a poca distanza da lei. Probabilmente la stava seguendo da un po', però solo adesso, in quella stradina isolata, aveva trovato il coraggio di farsi notare.
Aveva degli occhi inquietanti. La spogliavano quasi. La mettevano a disagio. Dallo sguardo non era difficile intuire le intenzioni dell'uomo e Irina non perse tempo a meditarci su. Immediatamente si voltó e iniziò a fissare dritto davanti a lei. Ad ogni passo cercava una scappatoia. Un bar, un palazzo aperto, perfino un barbone era più invitante di quegli occhi. Naturalmente aveva quasi iniziato a correre ed era pronta a lanciare per aria la borsetta che teneva stretta sul fianco. Dentro non c'era granché: un pacchetto di gomme, le chiavi di casa, la tessera del corso e il cellulare. Poteva farne a meno, meglio viva che con un cellulare.
Nel frattempo, anche l'uomo aveva aumentato il passo e, essendo abbastanza alto rispetto alla giovane, in breve la distanza tra i due fu minima.
~continua.
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Berlino non sorride più.
Novela JuvenilUn vicolo di Berlino. Irina odia camminare da sola, i genitori l'hanno cresciuta con la paura di essere violentata. Forse non hanno sempre sbagliato..