Basta così.
Ma dove diavolo si è cacciato?!
Insomma, sono le dieci passate e non lo sento da quell'ultimo messaggio che mi ha mandato.
Premo il tasto di chiamata e aspetto che la persona all'altro lato risponda ma non lo fa.
Oh, no. Anche lui?!
Scorro le dita sul telefono un po' di più e ne compongo un altro.
-Ally? Sai per caso dov'è Adam?-
-Certo. È a casa, dove potrebbe mai essere a quest'ora?-
-Oh non so. Magari con quel dannato del mio ragazzo che non si degna di rispondermi?!- Dico sarcasticamente.
-Ancora deve risponderti?-
-No- sospiro e mi butto di spalle e con un tonfo sul letto.
-Oh- dice soltanto.
-Ally, che mi stai nascondendo?-
-Io? Niente- squittisce.
Quando fa così mi nasconde le cose ed ora come ora devo sapere cosa.
-Avanti dimmelo.-
-Davvero Amber, vorrei poterti aiutare ma non so niente.-
Sembra più tranquilla e decido, almeno per il momento, di crederle.
-Ok, ma allora perché Adam non mi risponde?-
-Oh, non lo so. Io sto messaggiando con lui.-
Che strano.
-Vabbè. Allora a domani. Viene a prenderci lui?-
-A me ha detto che sarebbe venuto a prendere me e che Tay avrebbe preso te.-
Perché sono sempre l'ultima a sapere le cose?!
-Ok. A che ora?-
-Le otto e mezza.-
-Ok, ciao Ally.-
-Ciao, Amb.-
Oh mio Dio è tutto un mistero.
Spero solo che non faccia come l'altra volta e sparisca per solo Dio sa quanto tempo.
Scuoto la testa nonostante stia parlando solo con me stessa e non ci sia nessuno nella mia stanza.
Scaccio il pensiero perché lui mi avrebbe avvisata stavolta, prima non stavamo insieme quindi aveva il diritto di fare ció che voleva senza dover dar conto a nessuno, ora no.
Decido di mandargli un ultimo messaggio e dormire.
*Sono molto preoccupata.
Ti prego fatti sentire.*
Quando noto che dopo dieci minuti non mi ha ancora risposta, mi arrendo.
*Buonanotte, Tay.*
Sospiro e mi giro dall'altra parte cercando di addormentarmi.Mi sveglio quando un raggio di luce mi colpisce in pieno volto. Mi copro gli occhi con le mani e mi giro dall'altra parte, sperando che il sonno torni ma purtroppo sembra avermi abbandonata.
Mi metto seduta sul letto, stropicciandomi gli occhi appiccicati per le poche ore di sonno.
Mi sono addormentata molto tardi, tormentata dai pensieri su Tay e su dove fosse finito, convincendomi solo alla fine del fatto che sia sparito ancora una volta senza una spiegazione.
Sbuffo e mi alzo dal letto con un lamento, constatando di essere un panda per colpa delle occhiaie scure sotto gli occhi.
Faccio una doccia rigenerante e lo shampoo, che mi sciolgono tutti i nervi, dopodiché passo il resto della mattina a cercare di trattenermi dall'impulso di continuare a mandare messaggi a Taylor, visto che non si è degnato di rispondermi a quelli precedenti.
Il tempo trascorre dal divano al letto, alla cucina, al cellulare, fino a Netflix, il tutto contornato dal susseguirsi continuo di una serie di emozioni sempre uguali: continui sussulti che ha il mio cuore ogni volta che le orecchie sentono la notifica che segnala l'arrivo di un messaggio, la delusione nel vedere che non è chi mi aspettavo e, infine, il costante niente che ho nel petto dopo tutto quanto.
Quando finalmente è ora comincio a prepararmi.
Stiro i capelli con la piastra e li arriccio sulle punte, dopodiché li attacco con una pinza, in modo da non farli ricadere sul viso e le spalle mentre mi trucco e mi vesto.
Indosso il vestito comprato ieri e le scarpe, delle Puma nere.
Passo al trucco e metto del semplice mascara con una linea di eye-liner, che per la prima volta mi riesce al primo tentativo. Le labbra le trucco poco: metto un semplice rossetto nude, matte.
Quando ho finito sono le otto e così decido di salutare mia madre ed uscire di casa.
<<Mamma io esco>> la saluto con un bacio sulla guancia.
<<Tesoro...>> cerca di fermarmi ma ormai sono già fuori dal salotto.
<<Si, lo so. Non bere, non fumare, fare attenzione...>> elenco le raccomandazioni al suo posto, alzando gli occhi al cielo.
<<Esattamente>> sorride.
<<Sei stupenda.>>
Mi abbraccia, raggiungendomi nell'atrio, e va in cucina.
Mio fratello scende le scale, superandomi come una furia e facendomi quasi cadere con una spallata.
<<Hey, sta' più attento!>> Gli urlo.
Lui si gira e fa un ghigno, avvicinandosi a me. Poi mi mette due dita sulla fronte e mi spinge all'indietro facendomi cadere col sedere per terra.
Faccio una smorfia di dolore e mi alzo, mentre lui è piegato in lui dal ridere.
<<Tu!>> Urlo.
Lui inizia a correre ed io lo inseguo, ma non smette di ridere e mi arrabbio ancora di più. Nel correre peró, inciampo sul tappeto del salotto e tiro un urletto, e lui ride sempre di più, fino a farsi uscire le lacrime.
Poi un'idea brillante mi balena in testa.
Lo guardo con un ghigno malefico e lui capisce tutto subito, infatti smette di ridere e fa una faccia impaurita.
Subito dopo, comincio a fingere.
<<Papààà!>> Urlo seduta ancora a terra.
Mentre lo chiamo, mi tengo la caviglia e contraggo il viso in una smorfia di dolore.
<<Merda>> borbotta Andrew, fulminandomi con lo sguardo.
Mio padre accorre subito e compare in salotto.
Appena vede la scena davanti a lui, si infuria subito.
<<Andrew, chiedi subito scusa a tua sorella>> dice papà.
<<Ma non vedi che sta fingendo?!>> Risponde lui incredulo, spalancando gli occhi.
<<Ho detto chiedi scusa a tua sorella!>>
Andrew si rassegna e mi chiede immediatamente scusa.
<<Ecco e non farlo mai più>> detto questo, si avvicina a me, che intanto sto ancora fingendo.
<<Tutto bene tesoro?>>
<<Si, papà. Va molto meglio, sta passando.>>
<<Bene>> mi sorride e mi aiuta a rimettermi in piedi.
<<Sei bellissima.>>
<<Grazie, papi.>>
Gli schiocco un bacio sulla guancia ed esco di casa con un nodo allo stomaco: è il momento di affrontare la realtà.
Ora non mi resta che sedermi su questo muretto ad aspettare e sperare che Taylor mantenga la parola data e non mi dia buca, perché non saprei come andare alla festa, ma soprattutto mi arrabbierei molto di più di quanto lo sia ora.
Dopo dieci minuti passati a congelare qui al freddo e a tormentarmi con milioni di domande e tormentando la tracolla della mia borsetta di pelle, vedo l'Audi di Taylor entrare nel vialetto ed espiro l'aria che non mi ero accorta di trattenere.
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PERFETTA ILLUSIONE #Wattys2017
Teen Fiction"Perché questo dovrebbe essere l'amore: un mare di emozioni che non ha freni, e tocca a te decidere se domare le sue onde o lasciarti trasportare." Amber, una ragazza estroversa e solare, all'ultimo anno del liceo, diciassette anni, ma ne sta per co...