Capitolo 59.

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HO AGGIORNATO
COME PROMESSO.😇

Let the show
begin.

-Sabato 9 Maggio
(un mese dopo)

“L’hai letto il giornalino di questo mese?” Continuai a camminare, reggendo con una mano il libro aperto di filosofia e nell’altra una tazzina cartonata di caffè da asporto, quasi non prestando attenzione a Caroline che mi aveva affiancato.

Uhm?” Risposi in maniera poco loquace, prendendo un sorso dalla tazzina e proseguendo nella lettura, visto che gli esami si stavano facendo sempre più vicini ed io ero talmente indietro da dover studiare in ogni momento libero.

“Il giornalino” Replicò, e quando mi decisi a lanciarle un breve sguardo occupato, lei mi sventolò davanti agli occhi il plico di fogli colorato.

“Se conti che l’unica cosa che ho letto in tre giorni è il testo sul contributo filosofico/scientifico di Cartesio, allora puoi arrivarci da sola alla risposta” Mormorai sconfitta, bevendo e leggendo in contemporanea.

“Beh, dovresti proprio leggerlo” 
Ribatté, continuando ad affiancarmi mentre mi dirigevo di fretta verso il mio armadietto.

“Carol, non ho tempo da perdere. Devo ancora finire due materie e gli esami iniziano tra un mese: devo studiare, intossicarmi di schifoso caffè e andare a casa di Doniya con Zayn per parlare a lei e mio fratello della mia gravidan–”

“Ma è di questo che parla” Mi interruppe candidamente.

Mi svegliai dal mio trance da studio con un sussulto quando morsi il libro e mi resi conto di aver letto l’etichetta sulla tazza di cartone durante tutto il mio monologo. Sputacchiai la pagina e la guardai allucinata.

“Cosa?” Avevo sentito male giusto?

“Hanno scritto di te. Del fatto che porti sempre più maglie larghe” Mi porse il giornale, lasciandolo scivolare nella borsa che avevo sulle spalle.

“Sono di Zayn, è ovvio che sono grandi per me” Risposi con ovvietà e lei fece spallucce, accompagnando con quel gesto il mio sbuffo. 
“Dovrebbero farsi i cavoli propri”

“Sono gli stessi che all’inizio dell’anno hanno scritto un interessante articolo sulle coppie – o presunte coppie – più carine della scuola. Non sanno farsi i cavoli propri” Mi ricordò.

“Ci mancano solo loro a stressarmi” 
Mi lamentai.

“Lasciali perdere, non hanno vite interessanti, per questo parlano di altri”

Io sospirai ancora, aprii di fretta l’armadietto e posai il libro, finii il caffè e buttai la tazzina nel cestino. Tirai fuori dalla borsa le chiavi della moto, poi guardai la mia amica.

“Bene, augurami buona fortuna per il pranzo”

“Andrà tutto bene, vedrai” Mi salutò ed io, con un po’ d’ansia, uscii fuori e slegai la moto, salendoci sopra solo dopo aver scritto ‘sto arrivando’ a Zayn che mi aspettava già a casa della sorella. Guidai senza pensieri per una decina di minuti, elettrizzata dal sentire di nuovo il vento scuotermi i capelli, quasi scordandomi di essere incinta.

Tranne per il fatto che ero effettivamente incinta e ci pensò la mia piccola peste a ricordarmelo, facendomi venire la nausea appena parcheggiai e posai i piedi a terra. Zayn, forse sentendomi arrivare, uscì da casa di sua sorella per venirmi incontro con un lieve sorriso, sorriso che si spense quando mi vide vicino alla mia moto.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora