Capitolo 45: V per...

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Il citofono di casa Mouri suona per due o tre volte.

<<E piantatela! Non vogliamo comprare aspirapolveri, quante volte ve lo devo dire?!>>
Sbraita il detective in trance, che ormai, tanto in trance, non è più.

Da quando Conan è tornato alle due sembianze originali Kogoro è stato costretto a trovarsi un altro lavoro, all'interno della polizia, in modo da mantenere la sua fama ed imparare sul campo ad essere un buon detective.

Shinichi lo saluta dalla strada agitando la mano, per poi sistemarsi la cravatta.
Gli fa strano dover suonare il campanello per entrare in quella casa che per quasi un anno è stata come fosse sua.

Kogoro lo fa entrare, indicando di mala voglia che la figlia è ancora nella sua stanza a prepararsi, con l'aiuto di Eri. I due si erano riuniti sotto lo stesso tetto per far felice la ragazza e darle una mano, ma entrambi sapevano che quella convivenza non sarebbe durata a lungo.

Ran esce dalla camera da letto in carrozzella, sospinta dalla madre, con un lungo abito rosa che le copre la gambe deboli fino alle caviglie. Indossa un paio di tacchi bassi, nonostante non riesca ancora a reggersi in piedi alla perfezione, e quella sera non li avrebbe di certo usati.

"Tutto il contrario di Shiho..."
Si ritrova a pensare il giovane detective, ammaliato da quella visione che tanto gli era mancata per tutto quel tempo.

<<Allora, dove andiamo?>>
Chiede Kudo, spingendo a testa alta la sedia a rotelle per i marciapiedi del quartiere di Beika.

Escono a cena in un ristorante lussuoso, per poi passeggiare di nuovo per le vie della città.
Ran gli chiede di raccontarle tutte le novità avvenute in quei due anni in sua assenza; i matrimoni di Sato e della maestra Kobayashi, ancora insegnante dei detective boys, il nuovo best seller di suo padre, il premio vinto dal Dottor Agasa per l'invenzione di un modulatore vocale che può riprodurre centinaia di voci differenti, se registrate almeno una volta dal dispositivo.

Poco prima di rientrare a casa Ran chiede anche di Ai.
Shinichi esita per qualche secondo, non avendo idea da dove cominciare.

<<Sta uscendo con Ryusuke Higo, il centravanti dei BIG OSAKA...>>
Non sapeva perché, ma aveva iniziato dalla cosa che a Ran probabilmente interessava di meno.
Le racconta di Masami Hirota, la ragazza che era andata a cercare il suo finto padre dal detective Mouri, e che poi era stata uccisa. Le dice che era la sorella maggiore di Shiho, che lavorava anche lei nell'organizzazione.

Le racconta chi è davvero, con rabbia, perché non vuole che quella ragazza, quella che si era definita una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, se ne vada in giro con un uomo.

Un uomo che non è lui.

Parla del veleno, degli alcolici, di come riusciva a tornare grande.
Si muovono per diversi chilometri, lentamente, chiacchierando incessantemente anche della storia della villa sull'isola.

Arrivano di fronte a casa Kudo.
<<Ti va di salutare mia madre?>>
Domanda a Ran, entusiasta della proposta, quando il giovane sente alle loro spalle il cigolio del cancello dell'edificio accanto al suo.
Shiho sta portando fuori la spazzatura, quando nota un gattino che si avvicina affamato.

È totalmente diversa dalla sera prima, in scarpe basse, pantaloncini chiari e maglietta a collo largo.
"Perché doveva essere così bella solo per Higo?! Perché si permette di uscire con quel milionario da quattro soldi?! Sarà sicuramente ignorante, rozzo, e magari le avrà anche pestato i piedi mentre ballavano!"

Riflette furioso il giovane, stringendo i pugni tanto da far diventare le nocche bianche.

"Perché vuole farmi questo..? Perché è di sicuro così, si sta vendicando... Che cosa ho fatto per meritare questo trattamento?! Aveva gli stessi piani di mia madre, è sicuro!"

La rabbia prende il sopravvento.

Il micio le si struscia tra le scarpe per farsi accarezzare, poi zampetta verso i rifiuti in cerca di cibo.
La ragazza corre dentro in tutta fretta.

Shinichi gira Ran verso casa propria, posizionandosi di fronte a lei.
Aspetta di sentire i passi veloci sul lastricato del giardino del Dottor Agasa, si china sulla sedia a rotelle, e la bacia.

Ran resta sbigottita, nonostante avesse aspettato quel gesto da tanto tempo, Shinichi non era il tipo da farsi avanti in quel modo, tanto meno  davanti a casa Kudo, con Yukiko che, con molta probabilità li stava ad osservare, nascosta dietro una tenda.

Quando Shinichi si allontana Ran gli sorride, lusingata e completamente rossa in viso.
Lui gira la sedia a rotelle e la spinge via, notando alle sue spalle un gattino che mordicchiava mezzo tocco di pane.
Ma niente Shiho.

<<Shinichi...? Non dovevamo salutare tua madre?>>
Domanda lei, cercando di voltarsi verso la casa per vedere se almeno qualche luce fosse accesa, per avere un segno di vita dalla signora Fujimine.
Ma, a quell'ora, poteva già essere a letto.

<<Cambio di programma.>>
Risponde freddo, dirigendosi velocemente in direzione dell'agenzia investigativa.

Pochi metri più indietro, nascosta dietro il muro che circonda la villa di design del Professor Agasa, una ragazza si teneva la mano sulla bocca, il viso rigato dalle lacrime, e metà panino stretto in mano.

Un panino spezzato, esattamente come il suo cuore.

Shiho! {Coai, Shinshi}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora