3.1. Hoseok and Jimin

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Jimin e Hoseok erano probabilmente tra chi aveva reagito peggio alla perdita di uno dei loro migliori amici.
Entrambi, completamente disperati e senza più un briciolo di razionalità rimasta in loro, avevano reagito nel medesimo modo, tentando di farla finita per sempre.
Fortunatamente entrambi i ragazzi erano riusciti a sopravvivere a tutto ciò.
Jimin venne trovato appena in tempo dalla madre che portò subito suo figlio in ospedale, tenendolo tra le braccia e piangendo disperatamente sentendosi incredibilmente in colpa per non essere riuscita a stare accanto a suo figlio in un momento tanto difficile, portandolo così a prendere una decisione tanto drastica.
Hoseok quando riaprì la seconda volta gli occhi si ritrovò in una stanza completamente bianca, quella di un ospedale. Sua madre, con le lacrime che le rigavano le guance, e suo padre che gli teneva la mano gli raccontarono di essere stato portato lì da un'ambulanza chiamata da un passante e che era riuscito a sopravvivere a quell'eccessiva dose di antidepressivi per miracolo.
La famiglia dei due ragazzi da quel momento prese molto seriamente i problemi dei figli e decise di farli ricoverare entrambi in un centro di recupero per tentare di far recuperare loro poco a poco la voglia di vivere. Jimin e Hoseok si trovavano nella clinica da un mese.
Tutto sommato non si stava male lì. I medici erano incredibilmente gentili e il fatto di trovarsi insieme aveva aiutato molto i due ragazzi a non sentirsi troppo soli o isolati. Si facevano sempre compagnia, anche solo rimanendo in silenzio. Non parlavano mai di Jin però. Non ebbero neppure il bisogno di precisarlo, entrambi consideravano quell'argomento un tabù o forse entrambi si stavano convincendo lentamente del fatto che il loro amico non fosse realmente morto ma che li stesse semplicemente aspettando, insieme a tutto il resto della compagnia, naturalmente. Il trauma di un tentato suicidio provocato dallo stress e dalla morte di uno dei loro più cari amici aveva fatto sì la loro mente cancellasse lentamente e senza che i due ragazzi se ne rendessero consciamente conto il motivo che li aveva portati a compiere tale gesto, barricandoli in una finta sicurezza e nell'illusione che tutto fosse a posto e assolutamente normale, proprio come prima.
I loro genitori venivano a trovarli tutti i giorni e una volta al mese ognuno di loro poteva uscire dalla clinica per una giornata. I medici ritenevano che dare ai pazienti libertà di quel genere li aiutasse a non sentirsi prigionieri di quell'ospedale e padroni della propria vita. Due giorni dopo sarebbe arrivato il giorno di libertà di Jimin e Hoseok e i ragazzi si erano già accordati con i loro amici per vedersi e passare una giornata tutti insieme, cosa che non succedeva da un po' di tempo.
Era un pomeriggio e Hoseok si era appena risvegliato nel suo letto, dopo una mattina passata a dormire per un improvviso malessere che lo aveva colpito. Aveva preso la sua dose di antidepressivi e poi si era lasciato andare ad un sonno senza sogni, buio.
Ancora steso sul letto si guardò intorno e individuò la sagoma di Jimin, poco lontano da lui e seduto sul suo letto che lo osservava, forse a volersi assicurare che il suo amico stesse bene, e gli sorrise allegramente.
Jimin gli si avvicinò con passi lenti, un braccio all'indietro per grattarsi la parte alta della schiena e lo guardò interrogativo.
Qualcosa prese vita nella testa del più grande che si sedette sul letto, afferrò il suo cuscino sorridendo malandrino e poi imprevedibilmente glielo tirò addosso liberando una risata rumorosa che fece sorridere anche Jimin, oltre che sputacchiare qualche piuma bianca.

Hoseok tirò un cuscino in faccia a Namjoon da cui fuoriuscirono una manciata di piume che si andarono a posare a terra e diede inizio ad una vera e propria battaglia di cuscini che venne accolta con grande entusiasmo. Jungkook prese quello poggiato sul divano e attaccò Jimin che rise mentre veniva circondato da miriadi di piume lattee.
Namjoon si fece passare un cuscino da Yoongi e ricambiò felicemente il pensiero di Hoseok colpendolo in pieno viso e ridendo soddisfatto del suo colpo andato a buon fine.
Yoongi rise vedendo Hoseok quasi scivolare tra le piume che ormai stavano poco a poco riempiendo il pavimento e per quello non si accorse di Taehyung che di soppiatto lo raggiunse da dietro e lo colpì forte alla nuca iniziando a ridere come un bambino il giorno di Natale. Yoongi per vendicarsi prese a ricorrerlo per tutta casa e per la stanza riecheggiavano le risate di tutti intenti ad osservare la scena particolarmente divertiti e le urla di Taehyung che scappava da Yoongi voltandosi di tanto in tanto per fargli delle boccacce e provocando ancor di più l'ira - finta naturalmente - di Yoongi che in realtà si stava divertendo un mondo.
Continuarono quella stramba lotta per almeno un'altra decina di minuti abbondante riempiendosi i vestiti e i capelli di piume, spingendosi scherzosamente tra di loro e provando dolore alle guance per quanto stavano sorridendo.
Il pavimento ormai era interamente ricoperto di piume, Jimin circondò le spalle di Hoseok ed entrambi si lasciarono cadere tra quelle soffici piume bianche che attutirono la caduta, chiudendo gli occhi, sorridendo e beandosi l'uno della compagnia dell'altro.

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