PRIMA PARTE
Too good to be good for me
Too bad that that's all I need.
-Too Good, Troye Sivan.
INVERNO
UNO
Notte.
Quando il buio calava, avvolgendo con il suo manto i contorni del mondo, si sentiva libero dalle catene che la luce portava con sé, come libere erano le ombre di conquistare regni e possedere anime. Quello che però amava era il cielo, che, magari per invidia, di giorno nascondeva la volta celeste, ma che di notte non poteva opporsi allo splendore e al tremolio delle stelle. Vi era così tanta forza in esse che al cospetto si sentiva piccolo e impotente. Ma la notte portava con sé anche altro.
Il silenzio.
Quello lo odiava, quasi lo esasperava, nella sua mente i pensieri si aggrovigliavano e crescevano fino a diventare mostri, quell'immobilità gli sembrava così pericolosa da fargli paura. Improvvisamente iniziò a mugolare quel vecchio motivo che sua nonna gli aveva insegnato molti anni prima di morire, quando la luce ancora non lo terrorizzava. Era il suo modo di rompere quella bolla di vetro e vincere la paura.
"Dwain Black! E' da un'ora che ti cerco!" urla cristalline echeggiarono per il bosco in cui era immerso. Vide le ombre agitarsi e fuggire. Una ragazzina gli si parò davanti. Era alta, con i capelli corvini raccolti in una crocchia e un vestito color glicine che accentuava le sue forme femminili.
"La danza sta iniziando" - il rituale, la corresse lui mentalmente, osservando il diadema argentato che le brillava tra i capelli - "Non avrai mica intenzione di lasciarmi da sola? Perché se lo fai giuro che..."
"Risparmia le minacce, sorella" le rispose. Erano gemelli, ma non si assomigliavano per niente.
"Le ombre sono irrequiete, stanotte qualcuno..." aggiunse.
"Non dirlo" lo interruppe, e i suoi occhi neri come due pietre di ossidiana si sciolsero diventando simili a cascate di stelle. "La musica Dwain" le guance le si arrossarono per l'emozione "La musica è iniziata, riesci a sentirla?"
No, non poteva, ma non lo disse.
Le prese il braccio e s'incamminarono uscendo dal suo rifugio e, prima che potesse abbandonare il torpore dell'oscurità, vide un'ombra strisciare e le foglie frusciare.
Stanotte qualcuno morirà.
