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Partimmo ed io ero accanto a Dylan che guidava.

Tyler si sporse avanti e si avvicinò alla guancia del suo amico.

-Ehy, ma questo è rossetto?- Dylan cominciò ad arrossire e scosse la testa.

-Dylan sei un ragazzo davvero simpatico ed intelligente, ma sei molto antisgamo.- ridacchiai.

-Insomma chi è, donnaiolo?- Dylan alzò gli occhi.

-Ti immagini è quella tua amica... Jusy?- cercò di indovinare ma invano.

-Jade.- appena dissi il nome Dylan cercò di restare serio ma cominciò a ridere sotto i baffi.

-Oddio Dylan sei proprio una puttanella!- urlò Tyler dando uno schiaffetto sulla spalla di Dylan.

-Jade?- rimasi a bocca aperta dallo stupore.

*flashback*

Dylan's pov

Tyler ed Evelyn mi abbandonarono in quella grandissima villa piena di ragazzi fatti o semplicemente ubriachi.

Non sapendo cosa fare, vidi una panchina e decisi di sedermici. Mi guardai attorno: ragazzi che ballano, ragazzi che si baciano e ragazzi che urlano a squarciagola.

Quanto vorrei poter urlare anche io...

Mi vibrò il cellulare. Un messaggio.

Sgranai gli occhi appena lessi il messaggio. Cercai di rispondere ma le mie mani tremavano cosi velocemente che non riuscivo a fare nulla. Ero entrato nel panico.

-Ehy! O'Brien giusto? Tutto bene?- alzai lo sguardo e vidi Jade, l'amica di Evelyn. Annuii cercando di non incontrare il suo sguardo.

-A me non sembra proprio... sei pallidissimo e tremi!- indico le mie mani.

-Tieni, bevi un po' magari è meglio distrarsi quando si sta cosi...- mi porse un bicchiere di vodka. Scossi la testa per rifiutare.

-Sicuro?- annuii e lei prese un sorso alzando le spalle.

-Posso sedermi qui?- disse dopo qualche minuto di silenzio. Mi spostai per farle posto.

-Evelyn mi ha parlato molto di te sai?- la guardai. Aveva degli occhi bellissimi.

Si sistemò meglio per trovarsi faccia a faccia con me e cominciò a gesticolare con le mani: "mio cugino è sordomuto dalla nascita, possiamo parlare così se ti fa più comodo"

Sorrise dolcemente. Stupito ancora una volta dalle capacità di quella ragazza stupenda le risposi di si.

"sei molto carina" riuscii solo a dirle. Arrossì e mi diede un bacio sulla guancia prima di rispondermi "ti ho sempre trovato carino".

*fine flashback*

-Oddio che carini!- urlai come una ragazzina.

Tyler si girò dubbioso -Dylan che messaggio era?-

-Si infatti, da come hai raccontato sembra quasi ti abbiano minacciato- ridacchiai ma lui non sembrava molto divertito.

-cazzo- sussurrò Tyler mettendo le mani sul volante e la testa tra di esse.

-Che cosa sta succedendo?- si era creata una atmosfera di tensione.

Dylan fece dei gesti a Tyler che gli rispose subito.

-Si, andiamo a casa.- disse solamente e partimmo.

***
Eravamo tornati da circa due ore ed i ragazzi si erano chiusi in camera con l'intento di non aprire. Avevo provato a bussare un po' di volte ma non ne volevano proprio sapere.
A volte sentivo Tyler alzare la voce preso dall'ira ed i passi di Dylan che camminava da una parte all'altra della stanza abbastanza velocemente, facendo scricchiolare il pavimento in legno ed altre volte semplicemente silenzio.
Sentii finalmente la porta aprisi e Dylan uscire per dirigersi al bagno mentre Tyler in cucina. Raggiunsi la camera senza farmi sentire e trovai sul letto il telefono di Dylan acceso con un evidente messaggio sulla schermata, sicuramente quello di cui parlavano in macchina:

sconosciuto: non fare lo sbaglio dei tuoi cari, hai visto come va a finire.

-CO'B.

In quel momento ne arrivò un altro, facendo suonare il telefono:

sconosciuto: ti teniamo sotto controllo ;)

-CO'B

Non feci in tempo a nascondermi che Dylan e Tyler erano arrivati correndo nella stanza.

-Perchè sei entrata?!- alzò la voce Tyler abbastanza irritato ma Dylan lo fermò e mi guardò. Sospirò facendo passi avanti prese il cellulare e lesse il messaggio. Lo passò al suo migliore amico.

-Qualcuno vuole ucciderti e non fai nulla?- chiesi spaventata.

-Dylan tu devi chiamare la polizia.- misi le mani tra i capelli dalla tensione.

-Si così lo ammazzano come i genitori e la nonna no?- rispose Tyler seccato.

-Questo tipo ha ucciso tua nonna ed anche i tuoi genitori?- Dylan annuì a testa bassa.

-Tu sai chi è vero?- annuì di nuovo. Si alzò e prese il portatile acceso. Aprì una pagina bianca dove scrivere.

-Cosa stai facendo?- chiese Tyler e Dylan cominciò a fargli dei gesti.

-Sei sicuro di volerlo fare?- l'altro annuì, gesticolò qualcos'altro e cominciò a scrivere.

-Ragazzi cosa sta succedendo?- chiesi consfusa.

-Ci metterà molto a scrivere...- Dylan fece cenno di si con la testa -ti va di andare giù a prendere un tè caldo nel frattempo?-  annuii seguendo Tyler fuori la stanza.

Scendemmo giù, Tyler cominciò a preparare il tè mentre io ero seduta sulla sedia a guardarlo. Osservai il suo tatuaggio che aveva sul braccio, dove si vedevano le due strisce nere  con una D all'interno che contornavano il bicipite.

-Cosa vale a dire quella D?- chiesi dal nulla. Inizialmente Tyler si girò confuso ma poi capì quando indicai il braccio.

-Oh, è la mia band preferita: The Duck Tape... sarebbero i Blink 182.-tornò a fare quel che stava facendo.

-Mi piace molto- affermai e vidi che accennò un sorriso per poi dire -mi fa piacere.-

-Li hai mai sentiti?- chiese mettendosi seduto pr aspettare il tè pronto.

-Ho ascoltato qualche canzone ma non è molto il mio genere...- alzai le spalle.

-Io e Dylan li ascoltiamo da moltissimo tempo. Da piccoli facevamo finta di essere loro- gli sfuggì una risatina.

-Io non riesco a capire come Dylan sia finito in mezzo a questa storia... sono preoccupatissima per lui. - sospirai.

-Ora ti dirà tutto.- poggiò le braccia sul tavolo.

-Sta scrivendo tutto ciò che è successo?- Tyler annuì.

-Si fida veramente di te. Sei l'unica persona oltre a me a saperlo dopo che leggerai.- mi prese la mano destra con tutte e due le sue mani e mi guardò negli occhi.
-Ma non lo devi dire a nessuno Ev. È una faccenda veramente seria e non deve uscire una parola su questo fatto a meno che non siamo soli ed a casa.- annuii velocemente.

-Voglio solo che tutto questo finisca per Dylan...- dissi a voce bassa.

-Lo vorrei anche io- disse Tyler con gli occhi lucidi e voce spezzata. Mi alzai e lo abbracciai.
Tyler è uno di quei ragazzi che all'apparenza sembrano forti sia fisicamente che caratterialmente, quando invece è il più sensibile, premuroso e tenero che ci sia.
Eravamo in cucina, lui seduto ed io in piedi, abbracciati, la sua testa all'altezza della mia pancia e le mie mani sulla sua testa per accarezzarla dolcemente.

-ho tanta paura per lui- disse sottovoce tra le lacrime.






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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 29, 2018 ⏰

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