A caccia!

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Chase abbassò il capo e un'infinità di odori lo investirono, inebriandolo con la loro intensità. Il giorno prima aveva piovuto e, per tale motivo, l'intera foresta emanava profumi mai sentiti prima.

Il lupo decise di fare una passeggiata per goderseli, scoprirli uno ad uno. Più che goderseli però, iniziò a correre in giro, beandosi del proprio corpo prestante e instancabile e cercando di catturare ogni odore possibile.

Gli sarebbe piaciuto condividere il proprio entusiasmo con il compagno, ma Shane continuava a rifiutare di trasformarsi e perciò era uscito da solo, mentre il fidanzato dormiva.

Smise di correre e s'immobilizzò di botto quando un profumo irresistibile gli solleticò le narici: coniglio. Analizzò cautamente l'aria e si accucciò, scivolando lentamente verso un cespuglio. Il roditore schizzò via non appena lo udì, purtroppo invano, perché Chase fece uno scatto incredibile e lo catturò.

Le sue fauci si chiusero senza pietà sulla gola della bestiola orecchiuta e di essa non restarono che le ossa e qualche macchia di sangue sul terreno e sulla pelliccia scura del lupo.

Chase si leccò la bocca nel tentativo di gustare ogni singola goccia di quel dolce nettare rosso. Non si era mai soffermato abbastanza sul gusto del sangue per apprezzarlo così tanto. Era delizioso.

Abbandonò i resti sotto un cespuglio e si allontanò, affamato. No, in verità non aveva davvero fame, però quel coniglio gli aveva fatto venir voglia di mangiare ancora.

Decise di farsi una corsa e, nel mentre, un cerbiatto finì nel suo stomaco. Lo stava ancora spolpando quando un odore impercettibile di lupo gli penetrò nelle narici. Non era Shane.

S'affrettò a nascondere la carcassa. L'odore era sempre più forte. Un fruscio lo fece voltare. Il branco era lì.

S'irrigidì. Negli occhi degli altri lupi lesse ostilità. Per un attimo Chase li fissò in silenzio. Il padre di Shane ringhiò e lui, al posto di mostrare un atteggiamento di sottomissione, lo imitò.

Pessima idea. Un coro di brontolii si levò dalle gole del branco. Per quanto forte fosse, da solo non avrebbe mai potuto battersi contro tutti.

- Chase!

Il lupo grigio era lì.

- Shane - rispose, sorpreso. Suo padre fece schioccare i denti.

- Questo è il nostro territorio - ringhiò. Il figlio si piazzò davanti al compagno come a proteggerlo. - Non potete cacciare qui.

- Perché no? - chiese il lupo dagli occhi rossi, ancor più teso a causa della presenza dell'amato.

- Perché non abbiamo nulla di cui sfamarci, se non le prede di questa foresta.

- Ce ne sono a sufficienza - ribatté Chase, avanzando di un passo. Non aveva bisogno di essere protetto, semmai era il contrario.

- Questo territorio è nostro - ripeté il padre di Shane. - Non avete diritto di cacciare qui.

- Padre... - iniziò il lupo dagli occhi dorati, agitando lievemente la coda con fare conciliante. Un ringhio lo zittì. Chase ringhiò più forte, parandoglisi davanti.

- In questa foresta possiamo tollerarvi solo come umani. Essa ci appartiene. Noi facciamo le regole. Andatevene o saremo costretti a cacciarvi.

I lupi del branco emisero un ringhio sordo. Chase arruffò il pelo e arricciò le labbra, scoprendo i denti.

Per un lunghissimo istante nessuno si mosse. Tutto taceva. Il tempo si era fermato e pareva trattenere il respiro dalla tensione che regnava.

- Corri, Chase! - esclamò Shane, voltandosi e schizzando via. Il lupo nero non se lo fece dire due volte e lo imitò.

Patto con la luna - Luna nuovaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora