Capitolo 16

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Greta si svegliò nel peggiore dei modi, il suo telefono squillava in una suoneria che di prima mattina poteva sembrare più che irritante. La ragazza strinse con forza gli occhi chiusi mente una pressa invisibile si rivolgeva dentro la sua testa facendole un male assurdo e creandole anche una certa confusione. Il senso di nausea non c'era già dalla nottata passata, ma in bocca sentiva il sapore amaro di quello che aveva bevuto e della mancanza di acqua. Il suo telefono squillava ancora incessantemente così Greta si costrinse ad aprire gli occhi con un tale forza che appena si trovò davanti tale spettacolo non capì se stesse ancora sognando o delirando per il post sbornia. Antony dormiva difronte a lei, una mano sotto alla testa e l'altra tesa verso Greta. La ragazza si soffermò a guardare, per un attimo a bocca aperta, i particolari del viso, la postura del suo corpo in quel momento e i suoi ricci scomposti che gli donavano più del solito. La mora si scosse e si mise a sedere di colpo raccogliendo il telefono sul comodino e notando il nome di Daniele sulla schermata.
-Pronto? Che c'è?
Perché aveva risposto così al suo ragazzo non lo sapeva nemmeno lei.
-Ehi, ce l'hai fatta a rispondere! Come che c'è?! È da ieri che non ci sentiamo!
Mentre Daniele cominciava a parlarle Greta era persa con lo sguardo nel vuoto e cercava di ripensare a cosa fosse successo ieri sera. Non immaginava di vedere la sua espressione mentre provava a ricomporre i pezzi mancanti ma non era di certo un bello spettacolo.
-Greta...
La ragazza si accorse che a parlare era stato Antony. Il suo sguardo cadde in fretta su di lui con un tono abbastanza preoccupato, che aumentò soprattutto quando Daniele esclamò dal cellulare:
-Era la voce di un ragazzo quella?
Antony stava per dire qualcos'altro mentre si stiracchiava ma Greta lo bloccò mettendogli una mano sulla bocca. Era stato il gesto più impulsivo del mondo, lo sapeva.
-È la televisione, Melissa l'ha appena accesa.
Improvvisamente Greta si era ripresa, sì, le doleva ancora la testa ma doveva fingere ed essere più convincente possibile. Guardò Antony che aveva gli occhi spalancati dal gesto di lei ma sembrava anche divertito. La ragazza tolse la mano e gli voltò le spalle per non farsi vedere sorridente per colpa sua.
-Sta andando tutto bene lì? Stai facendo la brava?
-Sì.
Rispose Greta con un po' di risentimento. Daniele rise.
-Dai scherzo, non c'è nemmeno da chiedere, mi fido di te.
Il senso di nausea che prima Greta si era sentita mancare era arrivato, ma la ragazza non era sicura che fosse tutto causato dal resoconto di ieri.
-Senti, meglio che mi vada a preparare, non voglio fare tardi a colazione, sai, oggi è l'ultimo giorno.
La ragazza sentì Daniele annuire.
-Ti amo.
Disse lui nel momento in cui lei riattaccava. Greta si voltò verso Antony che era ancora sdraiato sul suo letto e gli lanciò un'occhiataccia.
-Cosa cazzo ci fai nel mio letto?!
Esordì la ragazza alzandosi di colpo dal letto. Si fermò un secondo per passarsi entrambe le mani davanti al viso e poi ripartì alla carica verso il bordo del letto dalla parte di Antony.
-Mi ci hai fatto restare tu.
Rispose il ragazzo con tranquillità e con meno voce roca di quando prima aveva pronunciato il suo nome.
-Bene ma ora te ne devi andare, Melissa potrebbe tornare da un momento all'altro.
Greta lo aveva raggiunto e ora lo stava tirando per un braccio costringendolo a scendere con davvero poca delicatezza.
Antony si liberò dalla sua presa e si alzò da solo guardandola per la prima volta infastidito.
-Buongiorno eh! Non c'è di che, prego per averti salvato il culo da quei ragazzi, ieri! Non c'è di che se ti ho riaccompagnata in hotel e ti ho tenuta compagnia, davvero!
Gli urlò contro lui sarcastico. Greta fece per tapparsi le orecchie ma l'unica cosa che voleva far smettere di funzionare era il dolore alle tempie. Chiuse con forza gli occhi e si avviò verso la porta del bagno senza rivolgere nulla al ragazzo che si trovava ancora nella sua stanza.
-Vattene, devo andare a cercare Meli...
La ragazza si interruppe quando aprì la porta del bagno e vide la ragazza in questione dormire sul pavimento vicino al water. Greta si passò una mano in mezzo ai capelli in tono disperato e sospirò girandosi verso di Antony.
-Lascia stare, l'ho trovata.
Si richiuse la porta alle spalle e pensò a quanto fosse stata fortunata, se Antony non l'avesse aiutata - come ora ricordava - lei avrebbe fatto la stessa fine della bionda.
-Meglio che tu vada prima che si svegli.
Aprì la porta della camera e decise di lasciarla socchiuse per poi guardare Antony già pronto ad andarsene con delusione. I loro occhi giocarono di nuovo a guardarsi e a non farsi sfuggire ogni singolo dettaglio dell'altro, Greta sentì un peso al cuore. Istintivamente si avvicinò a lui e, mettendogli le mani sulle guance gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra.
-Grazie per essere restato.
Sussurrò per poi buttarlo letteralmente fuori dalla sua porta. La ragazza se la chiuse immediatamente alle spalle come se avesse paura che lui rientrasse o che lei lo facesse rientrare e si lasciò cadere seduta sul pavimento. Pensò alla sua impulsività e si morse il labbro che adesso sapeva anche un po' di lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 28, 2017 ⏰

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