Capitolo 60.

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Come ben sapete, questo è l’ultimo capitolo della storia.
Mettere quella spunta su completa mi fa male al cuore, ma è necessario.
Per i ringraziamenti (più una mia richiesta (LaMonny) ci vediamo nel prossimo aggiornato.
Buona lettura :)

Night Changes.

We're only getting older baby
And I've been thinking about it lately
Does it ever drive you crazy
Just how fast the night changes? 

-Martedì 10 Giugno
(un mese dopo)

“Em?”

“No”

“Emy..”

“Ho detto no”

“Per favore”

“No, Zayn”

Qualche secondo di silenzio. 
Finalmente. Tornai a prestare attenzione al mio computer dove stavo giusto finendo di ricontrollare il power point per gli esami che sarebbero iniziati nel giro di un paio di giorni.

“Ti preeego” Alzai gli occhi al cielo e sbuffai: il silenzio era durato troppo e io odiavo quando usava quel tono cantilenante.

“Cosa. Vuoi” Mi voltai, chiudendo di scatto il computer per sottolineare quanto fossi infastidita. Lui sorrise e mi fece segno di andare a sdraiarmi sul letto con lui. “No” Mi girai di nuovo e mi sistemai meglio davanti alla scrivania, risollevando lo schermo del computer.

“Em, ti stai stressando troppo” Si lamentò, sbadigliando subito dopo.
“No, Zayn, sei tu che sei troppo tranquillo. Gli esami iniziano–”
“–tra tre giorni” Lo guardai di traverso.

“E tu non stai studiando”

“Io ho già studiato. Anzi, abbiamo 
già studiato. Entrambi” Fece presente. “Tu stai ricontrollando quel file da giorni”

“Non si è mai abbastanza pronti”
Ribattei dopo un po’, mettendo il broncio perché quel maledetto aveva ragione. Quando non sentii più lamentele da parte sua, immaginai avesse finito di disturbarmi, perciò tornai a ciò che stavo facendo.
Mi sbagliavo: mi sentii sollevare dalla sedia e mi ritrovai in braccio a lui, scalciando per farmi mettere giù. “Ma che diavolo fai! Zayn mettimi giù!”

“Stai ferma, Em. Non vorrai svegliare la bambina no?” Detto questo si buttò tranquillamente sul letto e mi fece sistemare sul suo petto, facendomi i grattini al braccio mentre con l’altro accendeva la tv e cambiava canale.

Appena trovò il canale giusto, posò il telecomando sul comodino e mi strinse con entrambe le braccia, baciandomi una tempia. Sbadigliai, ma pur di ammettere che avesse avuto una buona idea a farci sdraiare a letto, tenni gli occhi spalancati.

“Faresti di tutto pur di non darmi ragione” Ridacchiò.

“Non capisco di cosa parli”

“Oh, sì che lo capisci” Gli feci il verso, sbadigliando di nuovo.

“Ho sonno” Borbottai, ammettendolo, strofinando il naso sulla sua clavicola.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora