22.

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Poi un lunedì mattina ti svegli e sei ventenne.
È una strana sensazione, ma mi piace.
Sento di essere passata definitivamente in una nuova fase di vita, un po' come un cambiamento.
Credo che i vent'anni siano speciali perché inizi a sentirti leggermente più adulta e ti stai per immergere in nuovi mondi. Dopo i diciotto, i venti sono un passo importante.
Ecco, più o meno mi sento così ora: pronta per affrontare i miei giovani ma vissuti vent'anni!
Oggi è anche il compleanno di Lea e non vedo l'ora di vederla per abbracciarla forte e cantarle tanti auguri e, finalmente, oggi lo posso fare senza esitare.

Mi vesto canticchiando e ballando per la mia camera. Metto un jeans a sigaretta nero che adoro, è un master piece del mio guardaroba, e sopra una maglietta a maniche corte color rosa cipria che infilo dentro ai pantaloni. Ai piedi un paio di scarpe da tennis nere. Poi, prima di uscire, indosserò una giacchetta di pelle nera. Vado in bagno, lavo faccia e denti e do' una sistemata ai capelli. Mi trucco con mascara, matita nera sotto gli occhi, ombretto carne, un po' di blush e rossetto rosa confetto. Adoro il mio outfit oggi, posso addirittura ammettere di essere carina!
Appena scendo le scale, trovo mia mamma e Federico che mi aspettano con delle bellissime fette biscottate con la marmellata di ciliegie e un muffin ai mirtilli con una candelina accesa. Gli sorrido.
‹Tanti auguri amore della mamma› mi abbraccia forte e mi stampa un bacio affettuoso sulla guancia.
‹Grazie, ti voglio bene!›
‹Ma io di più!› mi fa l'occhiolino.
‹Auguri Niki› mio fratello fa per avvicinarsi a me, ma si blocca.
‹E dai, abbraccia tua sorella! Guarda che bella che è!› lo incita mia mamma.
Lui si avvicina timidamente e mi avvolge in un caldo abbraccio. Non succede spesso, anzi non succede mai, e sto apprezzando molto questo momento, nonostante non lo sopporti senza sosta.
‹Io e mamma ti abbiamo preso un regalo› mi dice lui andando a prendere una busta sul divano.
Intanto soffio la candelina sul maffin e mia mamma mi applaude orgogliosa.
‹Tieni› Fede mi porge il regalo ‹Spero ti piaccia...›
‹L'ha scelto lui da solo, è stato grandioso!› tiene a puntualizzare mia mamma.
Mio fratello gira gli occhi come a dire che questa cosa non si sarebbe dovuta sapere.
‹Allora un cuoricino ogni tanto ce l'hai anche tu, birbante!› gli scompiglio i capelli e lui si lascia scappare un sorriso dolcissimo.
Apro la busta e scarto il pacchetto che trovo all'interno e ne rimango innamorata. È un braccialetto semplicissimo in argento con tre ciondoli: un pianoforte, un microfono e delle note musicali.
‹È davvero bellissimo, lo adoro. Grazie infinite, mi piace da impazzire!› ringrazio mettendomelo subito al polso e guardandolo come se fosse l'ultimo pezzo d'argento rimasto sulla terra. È molto fine ed elegante e quei ciondoli mi rappresentano al massimo. Regalo più azzeccato di questo non sarebbe potuto esistere e sono davvero contenta che ad averlo pensato sia stato quella peste incontrollabile di mio fratello.
Mangio il muffin e le fette biscottate, do' un bacio a mamma e Fede, li saluto e mi dirigo a casa di Lea dove mi aspettano anche Ele, Marco e Luca. Non vedo l'ora di vederli tutti, oggi sono felicissima!

Non appena arrivo vengo travolta da un abbraccio immenso di Lea ‹Mio pulcino, finalmente ventenne anche tu! Tanti tanti tanti auguri, ti voglio un bene infinitissimo!›
‹Ti adoro tesoro! Auguri anche a te, sei speciale›
‹Mai quanto te!› mi da' un bacio sulla guancia.
Raggiungiamo gli altri che mi accolgono con un calorosissimo ‹Auguri!›
Li abbraccio uno ad uno: Celeste, Marco e poi Luca che, prima di avvolgermi nel suo abbraccio, mi sorride con degli occhi dolcissimi, riportandomi a due pomeriggi fa, provando una sensazione da favola. Lo stringo a me, mentre lui mi sussurra ‹Tanti auguri Cole, ti voglio bene›
Sorrido tanto e, istintivamente, gli do' un piccolo bacino sulla guancia.
Mi sorride ancora e sento che... probabilmente il mio cuore ha fatto un crack pazzesco. Devo capire cosa veramente sta succedendo. Ma ora basta.
‹Questi sono i nostri regali!› mi dice Ele porgendomi il suo, e così Marco, Luca e Lea.
‹Grazie ragazzi, siete fantastici! Li aprirò nel tragitto› all'Alcatraz ci porterà in macchina il papà di Lea ‹E questo, invece, è per te› porgo il mio regalo alla mia migliore amica.
‹Sono curiosa! Lo aprirò anch'io dopo e ti dirò cosa mi hanno regalato loro, io ho già spacchettato!› sorride.
Dopo pochi minuti arriva il papà di Lea. Io, lei ed Ele salutiamo i ragazzi e saliamo in macchina.
‹Allora...› inizio a scartare i regali partendo da quello di Marco. Mi ha regalato un soprammobile a forma di nuvoletta e me ne sono già innamorata, lo metterò sul comò accanto al letto. Passo a quello di Celeste: due quaderni meravigliosi con dentro pentagrammi vuoti per scriverci tutta la musica che voglio e, in più, un libro che voglio leggere da un po' di tempo ma non ho mai avuto l'occasione di farlo e si tratta di "Ciò che inferno non è" di Alessandro D'Avenia. ‹I quaderni probabilmente me li mangerò nel giro di un mese e poi mi dici dove li hai comprati che mi faccio la scorta, li adoro da morire! E grazie mille anche per il libro, ci tenevo!› l'abbraccio forte.
‹Apri il mioooo!!› mi dice Lea seduta sul sedile anteriore.
‹Subito!› prendo la borsa con il suo regalo e lo apro. Trovo dentro un profumo troppo buono e me lo spruzzo immediatamente addosso, dato che stamattina mi sono dimenticata di metterlo, e inoltre mi ha regalato un portafoto con una foto al mare mia e sua di quando eravamo piccole. Che momenti! Eravamo in vacanza in Sardegna, me lo ricordo come fosse ieri! ‹Grazie tesoro, li adoro! E questa foto va sul comò assieme al soprammobile di Marco› sorrido ‹Ora tu apri il mio!›
‹Prima apri quello di Luca› Lea mia guarda maliziosamente.
‹Dai piantala!› apro il regalo del mio amico. È una splendida collana con l'iniziale del mio nome tutta brillantinata. La amo alla follia.
‹Wo...› lo guarda attentamente Ele ‹Dovrà avere speso parecchio...›
‹Nicole è meravigliosa, mettitela subito!!› mi impone Lea entusiasta.
La allaccio al collo all'istante e mi calza a pennello. Prendo nelle dita il ciondolo e lo guardo orgogliosa ‹È davvero bellissimo...›
‹Oh caspita se lo è, tesoro› ingigantisce Lea.
Le sorrido e lei ricambia ed è l'unica cosa buona che avrebbe potuto fare ora, anziché iniziare a parlare a suo solito.
‹Ora posso aprire il tuo!!› dice la mia migliore amica, scartando il mio pacchetto. Le ho preso un rossetto MAC che voleva da impazzire, è color rosso scuro. Come previsto, inizia ad urlare. La adoro quando sclera per le piccole cose.
‹Tu sei completamente matta!!! Ti adoro, davvero, lo volevo da matti! Guarda papi, non è meraviglioso?› lo mostra a suo padre che annuisce ridendo.
‹Ho azzeccato allora! Guarda ancora nella borsa, però› le consiglio.
Prende l'altro pacchettino e lo apre. Dentro ho messo un cuore in legno rosa che ho fatto incidere a posta con una frase che amiamo entrambe: "If you feel with all your heart that something is right, it probably is", che tradotto è: "Se senti con tutto il tuo cuore che qualcosa è giusto, probabilmente lo è".
Un po' si è commossa ‹Quanto adoro questa frase... Oggi come oggi mi ricorda solo una cosa: il canto e Alessio. Sono sempre stati dentro di te. E poi anche un'altra persona a caso di nome Luca, ma quello è lo step successivo, ancora ci dobbiamo arrivare› mi dice sorridendo.
‹Ooooh ma piantala!› la rimprovero nuovamente.
‹Va bene, va bene... staremo a vedere. In ogni caso, grazie infinite, lo appenderò in camera mia› mi manda un bacio volante ‹Ah, comunque ora ti dico i miei regali. Allora, Marco mi ha preso due biglietti per un weekend alle terme io e lui e lo amo ogni giorno di più›
‹Piccionciniiii!› commenta Ele.
‹Non vedo l'ora! Poi Celeste mi ha regalato una favolosa bacheca in sughero che appenderò anche questa in camera e, in più, una trousse immensa di trucchi, dunque il tuo rossetto, Cole, ha compensato alla grande. E Luca mi ha preso un bracciale› me lo mostra, lo ha già messo al polso. È in argento e ha un ciondolo a forma di fiore: è molto carino!
Cerco di sistemare tutti i regali nella borsa più grande che ho e, dopo poco più di cinque minuti, arriviamo all'Alcatraz. Un'emozione immensa mi si catapulta in corpo e non vedo l'ora di entrarci!
Prima di scendere dalla macchina, mi affretto ad inviare un messaggio a Marco e Luca per ringraziarli dei regali.

«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora