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In questi giorni ho visitato Roma in perfetta solutine ed ho trovato una pace dei sensi indescrivibile. Prima di tornare a casa, ogni pomeriggio, verso il tardi, andavo alla Fontana di Trevi, mi sedevo sul bordo e leggevo il libro di Celeste che ho quasi terminato. Mi sta piacendo da matti!
Ogni sera mi sento con i miei amici e so che stanno tutti benissimo, e questo mi rende felice. Luca è partito oggi per la Spagna e spero stia andando bene.
Inoltre qualche giorno fa è uscito il singolo di Ale con il video ufficiale che, appena l'ho guardato, commuovermi è stato inevitabile. Sono onorata e davvero tanto colpita di come ha preso la mia canzone e resa degna di ogni cosa bella. Gli devo un grazie più che immenso.
Oggi iniziano i corsi dello stage e proprio ieri ho mandato un messaggio a Christian chiedendogli se ci fossimo potuti ritrovare stamattina davanti alla scuola.
Ha accettato ed ora lo sto aspettando, contemplando un po' l'ambiente attorno.
Sembra tutto molto accogliente e più grande rispetto a ciò che sono abituata io. Sono curiosissima di sapere cosa mi aspetta, il mio bagaglio è aperto a tutto.
Vedo Christian arrivare da lontano e gli rivolgo un saluto con la mano.
‹Ciao Nicole, che piacere rivederti!› mi saluta con due baci sulla guancia.
‹Piacere mio! Allora, come stai?›
‹Da Dio, non vedo l'ora di cominciare!›
Entriamo nella scuola dalla quale rimango subito estasiata: ha uno stile non modernissimo, è tutta in mattoni e il soffitto è governato da bellissime imitazioni di dipinti famosi che rappresentano la musica. Riesco a scorgerne uno che amo. Si tratta di "Le Concert (Le Grand Concert : L'Orchestre)" di Nicolas de Staël. Adoro il colore rosso che domina in questo quadro, esprime appieno la passione della musica. E quel pianoforte in primo piano è l'esempio della leggerezza.
Raggiungiamo la nostra classe. Stamattina assisteremo a un'introduzione a questo stage e poi avremo un'ora di storia della musica, un'altra di teoria musicale e poi passeremo al pratico con una lezione privata di piano di due ore che avremo tutti i giorni. Per il resto sono previste anche lezioni di solfeggio e a piacere possiamo scegliere tra potenziamento di canto e avviamento allo studio di un altro strumento musicale. Ovviamente scelgo le lezioni di canto e sono molto felice per questo, è un modo per ritornare sull'ottica vera e propria del canto e riprendere delle cose che in questi anni mi sono sfuggite.
Christian ha scelto l'altra opzione e come strumento, tra quelli proposti, ha optato per il violino. Lui, d'altronde, starà qui per due settimane, dunque riuscirà benissimo ad imparare qualcosa di concreto e spero per lui che ciò lo entusiasmi e che possa continuare al di fuori di questa esperienza.
Al pomeriggio siamo invitati a teatro per laboratori riguardanti il campo e, ovviamente, la musica. Io e Christian ci andremo sicuramente, la proposta ci entusiasma parecchio!
Iniziamo la lezione di storia della musica che mi risulta essere molto interessante, mentre a Christian annoia un pochino. ‹Dai, cerca di concentrarti, è fantastico!› gli sussurro.
‹Non le ho mai amate queste cose perché mi danno noia. Comunque sto cercando di seguire qualcosa›
‹Provaci, vedrai che alla fine amerai tutto ciò›
Finita questa lezione, ci spostiamo nell'aula dove si terrà la lezione di teoria musicale. Veniamo subito sottoposti ad un piccolo test per sapere il nostro livello di conoscenza complessiva. Sono molto preparata in questo campo, perciò sono molto tranquilla. Infatti, compilo il foglio con assoluta facilità e soddisfazione e lo consegno dopo pochi minuti.
Per il resto la lezione prosegue con le basi riguardanti pentagrammi, valori delle note, legature, chiavi e tutto ciò che è prettamente scolastico.
Conclusa anche quest'ora, usciamo dall'aula. ‹È stato tutto molto appagante, non trovi?› domando a Christian.
‹A parte la lezione di storia della musica, che cercherò di seguire meglio, la lezione di teoria musicale mi è risultata estremamente semplice, ma c'è sempre da imparare›
‹Sono d'accordissimo con te. Allora adesso ci dividiamo, no?›
‹Esatto. Io vado di qua. Ci vediamo pomeriggio, Nicole› mi sorride.
‹A dopo!›
Raggiungo l'aula dove avrò la lezione di piano. Saluto la signora un po' anziana che mi attende ‹Buongiorno, sono Nicole. Piacere di conoscerla!› le stringo la mano.
‹Benvenuta! Bene...› inizia a sfogliare dei fogli ‹20 anni appena compiuti, 14 anni di esperienza, insegni ai bambini, canti, da poco scrivi canzoni... delle bellissime qualità, ma vorrei vederle in atto. Avresti un pezzo dove canti e suoni? Se fosse un tuo lavoro sarebbe molto interessante›
Non perdo tempo e le faccio ascoltare "Io e te = la soluzione", dicendole che è un mio pezzo.
Lo suono con molta leggerezza e tranquillità, dimostrando ciò che so fare.
‹Molto bene, sarà un lavoro interessante con te. Mi piace sia come suoni, sia il tuo timbro di voce che è molto particolare e colorato› si complimenta ‹Comunque le tue lezioni di potenziamento di canto le terrai sempre con me. Ora vorrei chiederti una cosa: ma sei sicura che questa sia una tua canzone?›
‹La ringrazio e mi fa piacere avere lei anche per il corso di canto! E sì, la canzone l'ho composta io, compreso il testo. Perché?›
‹Mi sembra di averla già sentita, probabilmente da mia nipote. Suona molto simile ad una canzone che ascolta spesso in questi giorni. Ti risulta?›
Accenno una risata ‹Si tratta di Alessio Bernabei?›
La signora si illumina in volto ‹Sì, sì! Proprio lui! Lo conosci?›
‹Certo! Ed è vero che questa canzone è cantata da lui, ma l'ho scritta interamente io e poi gliel'ho data. Ovviamente abbiamo lavorato insieme ed è stata sistemata prima di essere com'è adesso. Praticamente è il brano che ho presentato al concorso, solo che adattato a una canzone e con delle parole›
Sembra essere rimasta colpita ‹Complimenti, ragazza mia! È una canzone molto orecchiabile e anche emozionante che è riuscita a toccare persino una vecchia come me!› mi sorride, ed io ricambio.
Queste sono delle soddisfazioni che se non le si provano non si può sapere cosa possono provocare dentro. È davvero un piacere.
Proseguiamo la lezione iniziando lo studio di un brano che non mi risulta affatto complesso, lo eseguo senza problemi e senza grosse domande.
La signora, che si chiama Sandra, è molto esigente ma dolce allo stesso tempo e ha un'evidente cultura e studi alle spalle che posso solo prendere e mettere nel mio cassetto degli insegnamenti di vita.
Finita la lezione, ci diamo appuntamento a domani ed esco dalla scuola.
Vado alla fermata del pullman e in meno di un'ora raggiungo casa.
Pranzo subito e riposo un po' sul divano prima di andare a teatro verso le 16.
Nonostante sia solo il primo giorno, la trovo un'avventura che mi regalerà tante ricchezze e certezze.

«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora