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>Buongiorno! A che ora hai il volo oggi? Io tra mezzora parto da Roma< scrivo a Luca.
Subito mi risponde >Buongiorno Nicole! Parto tra un'ora e, se tutto va bene, sono a Milano poco prima delle 11.30. Buon viaggio, ci vediamo presto<
Appena arriverò a Milano lo aspetterò in aeroporto, senza dirgli nulla. Gli farò una sorpresa. Ho già avvisato mia mamma di non venirmi a prendere. Non mi costa nulla rimanere un'ora e mezza in più in aeroporto. Leggerò il libro di D'Avenia fino a che non arriverà lui. Sono emozionata di rivederlo, mi è mancato così tanto. Solo all'idea di riaverlo davanti a me dopo questi mesi mi elettrizza da morire e mi provoca una gioia immensa, con contrapposta l'ansia che non manca mai. Ma voglio rivederlo più di chiunque altro in questo momento.

Atterrata a Milano, aspetto la mia valigia ed esco fuori. Mi siedo su una panchina e mi rilasso un po', per poi prendere il libro e continuare a leggere.
Dopo alcune pagine, mi rendo conto che non sono effettivamente attenta e non sto riuscendo a seguire molto il filo del discorso. Rimetto il libro in borsa. Sono troppo frenetica, ora, per leggere attentamente questo libro.
Rientro, notando che manca poco più di mezzora al suo arrivo. Cerco di tranquillizzarmi, ma è inevitabile. Cosa farò appena lo vedrò? Gli corro incontro? Gli sorrido? Lo abbraccio? Questo sicuramente. Oppure, se dovesse prevalere il mio istinto, potrei baciarlo? Solo ad immaginare una sensazione così forte mi vengono i brividi.
Non so cosa farò. Farò ciò che mi verrà spontaneo, basta che io lo riveda perché ne ho bisogno.

Con la tensione e una felicità esplosive addosso, mi accorgo che sono già le 11.30. Sento già il suo profumo farsi vicino.
Tante persone camminano, lente, veloci, ma io non ci presto attenzione: la mia mente viaggia in cieli inesistenti di un amore unico.
Spero che lui gradisca la mia sorpresa. Voglio abbracciarlo forte, fortissimo, per colmare il vuoto fisico che c'è stato tra noi in questi mesi; portarlo via e passare qualche ora con lui. Sarebbe meraviglioso.
È un amico indispensabile, è un po' una casa, ed io vorrei aver capito prima cosa provavo infondo. Vorrei potessimo essere, insieme, qualcosa di più che solo amici.
Vengo distratta da delle persone che escono dalla porta degli arrivi, la stessa dalla quale dovrebbe uscire Luca e, infatti, pochi istanti dopo, lo vedo. Bello, splendente, semplice come al suo solito, ed io mi sento esplodere. Rimango immobile.
Il suo sguardo raggiunge il mio ed è subito intesa, fusione di emozioni, voglia di rompere anche gli ultimi secondi.
Dice qualcosa a suo fratello e, nel mentre, gli porge la sua valigia. Lui si incammina verso l'uscita e Luca riposa lo sguardo su di me. Mi sorride e tutto intorno si ferma. Sento solo i suoi passi vibrare sul pavimento immobile e si fanno sempre più forti man mano che si avvicina a me. È un istante di infinito.
Lo raggiungo tremando, ma felice. Gli avvolgo le braccia attorno al collo e lo stringo come se non ci fosse un domani, per dirgli che mi è mancato più del dicibile, ma senza l'uso della parola perché in questo momento non serve. Lui ricambia, tenendomi stretta la vita e sollevandomi leggermente da terra. Sento il suo cuore battere forte, tanto forte e riesco ancora a percepire quella cupola di immenso del nostro primo abbraccio, e credo di averla capita solo ora.
Inevitabilmente, per l'ansia, per la lontananza e per l'immensa felicità che ho accumulato, lacrime dolci mi cadono sul viso e non posso placare anche un piccolo singhiozzo. Lo stringo ancora più forte a me.
‹Hey, non piangere› sento la sua mano accarezzarmi delicatamente la schiena ‹Sono qui›
Rabbrividisco ‹Mi sei mancato così tanto›
‹E tu a me. Sono felice di essere ritornato. Ti voglio un bene enorme, Cole, e sappi che ti ho sentita sempre vicina›
Lo tengo stretto ancora qualche secondo ed una sensazione di immensa tranquillità mi invade.
Mi stacco da lui e lo guardo nei suoi occhi dolci, freschi, pieni, e loro guardano i miei.
Scoppiamo entrambi in sorrisi complici, intimi.
‹Ti trovo bene!› rompe ulteriormente il ghiaccio.
‹Molto! Non vedo l'ora di raccontarti un po' meglio la mia estate› asciugo una lacrima vicino al labbro ‹Poi toccherà a te!›
‹Certo, ti dirò tutto› mi sorride ancora.
Un soffio di vento passa tra di noi e lui mi riabbraccia.
Cerco di vivere appieno questo momento di pace.
Mi accarezza piano la testa, e credo che sensazione migliore non ci sia.
‹Nicole› si stacca da me, ma rimanendo sempre molto vicino ‹Non mi prendere per matto o cose simili, ma sento l'enorme bisogno di fare una cosa che aspetto da troppo tempo, e sento che ora posso› mi osserva le labbra.
Cazzo, baciami e diventiamo unici.
Mi sento avvampare.
L'ambiente intorno a noi è andato completamente a puttane.
Sento un pezzo di nuvola appena le sue labbra si posano sulle mie con una delicatezza e cautela assurde, quasi come se fossi di cristallo. Sono calde, morbide, e sanno di miele. Mi accarezzano piano nell'anima e la fanno impazzire. Gli afferro il viso fra le mani e lo porto più vicino a me. Lo bacio più intensamente ed ora sento ancora di più la dolcezza incontrollabile della delicatezza immensa del suo bacio caldo e protettivo.
I nostri sguardi si incrociano e siamo respiro contro respiro.
‹Mi piaci da impazzire› confessa, sussurrandomelo.
Sorrido, respirando il suo respiro ‹Sappi che è ricambiato e in questo momento non ci sto capendo più nulla, te lo giuro›
La sua bocca si apre in un sorriso indescrivibile a pochi millimetri da me.
‹Finalmente› mi dice ‹Non sai quanto ho aspettato questo momento›
‹Avresti dovuto farlo prima e fare capire alla mia testa dura che ha perso tempo non accorgendosi molto prima di quello che provava, e poi te lo spiego pure›
Scoppiamo entrambi a ridere ed è un istante sensazionale.
Lo guardo con occhi felici ‹Grazie, davvero›
‹Per cosa?›
‹Per questo. È stato un momento unico che mai avevo vissuto. Ti svelo un segreto segretissimo, ma non dirlo a nessuno: sei stato il mio primo bacio in assoluto› sussuro quest'ultima parte.
Lui fa la faccia sorpresa ‹Dici sul serio?›
‹Lo giuro! E tu l'hai reso indimenticabile› mi guardo un attimo attorno, per testare che nessuno ci stia osservando, poi gli sussurro ‹E baci davvero bene!›
Lui scoppia a ridere ‹Dai, non dire così!›
Seguo la sua risata ‹Ma è vero, che ci posso fare?›
‹Se la mettiamo così, anche tu baci davvero niente male, per essere stata la prima volta›
‹Okay! Basta così!› continuo a ridere, per poi cercare di ritornare seria ‹E... comunque grazie anche per tutto il resto, sei davvero importante›
‹E tu lo sei per me›
È stato uno di quegli istanti in cui rinasci completamente. Mi sono sentita trasportata in una dimensione magica e interminabile, splendida e infinita. È stato delicato, sensibile e ad anima aperta. Sento che è riuscito a travolgermi definitivamente, a portarmi nel suo cuore soffice. Sono già comodissima e a casa.
Mi sfiora le mani per intrecciare accuratamente le sue dita alle mie. Ed io continuo ad alimentarmi del suo respiro vicino.
Esita un attimo, poi mi dice ‹Avrei bisogno di dirti così tante cose...›
‹Per esempio?› sorrido.
Lui scoppia nuovamente a ridere e, dannazione, quanto adoro il suo sorriso.
‹Non lo so, Cole! So solo che ora sono esageratamente felice. Non vedo l'ora di passare più tempo con te e dirti tutto quello che ho da dirti› mi guarda con occhi luminosi ‹Non mi è mai piaciuta nessuna così tanto come te. Tu hai quel qualcosa di mitico che nelle altre non ho mai trovato, e voglio scoprirlo meglio›
Sento gli occhi bruciare, sono emozionata ‹Te lo permetto. Ti permetto di scoprirmi› sorrido ‹Sarà sensazionale. A partire da oggi, sarà indimenticabile›
E la cupola d'immenso intorno a noi la capisco sempre meglio.

Usciamo dall'aeroporto e troviamo i suoi genitori ad aspettarci, insieme al fratello.
Torniamo nella nostra amata Milano.
Appena arriviamo a casa mia, scendo dalla macchina e Luca con me, dicendo ai suoi che sarebbe tornato più tardi.
Gli sorrido, mentre tira giù la mia valigia dal bagagliaio.
Entriamo in casa e ci sediamo sul divano in salotto. Mamma e Fede non ci sono, meglio così.
‹Come ti senti?› mi chiede lui.
‹Da Dio, Luca› sorrido appoggiando la testa sulla sua spalla.
Mangiamo un panino e passiamo il pomeriggio al parco di fronte casa mia, parlando di tutto quello che prima ci capita per la testa, soprattutto chiarendo questa situazione tra noi due, e ridendo di ogni cosa.
Sono un'esplosione di energia pura e di una felicità che la potrei regalare al mondo.
Stare con lui mi fa un bene indescrivibile e il fatto che ci siamo ritrovati in questo modo speciale mi rende davvero piena.
Chissà cosa ci riserveranno i prossimi giorni.

Tornata a casa, chiamo subito Lea.
‹Mio pulcino!› mi risponde urlando, al solito.
‹Lea, è successo›
‹Cosa?› si paca.
‹Pensaci, te ne parlavo un paio di giorni fa›
Un attimo di silenzio invade la nostra telefonata, quando Lea lo interrompe con un urlo assordante ‹VI SIETE BACIATI, DIMMELO. ADESSO, DIMMELO›
Rido ‹Calmati tesoro!›
‹Come faccio a calmarmi?! Io lo sapevo, sì sì siiiiiii!! Vi adoro, quanto siete belli, oddio. Voglio sapere qualunque cosa che ti ha detto e come è stato. Bacia bene?›
Inevitabilmente rido ripensando a stamattina ‹Eccome se bacia bene!›
‹Okay, è vero amore. Aiuto, ed io come dormo stanotte?›
‹Scema! Comunque non puoi immaginare quanto sono felice›
‹Tesoro mio, ho gli occhi lucidi io per te›
‹Cara! Io ti adoro da morire›
Le racconto brevemente e poi attacco e chiamo anche Ele che, più o meno, ha le stesse reazioni di Lea.

Prima di andare a dormire, do' un'occhiata al telefono.
Messaggio da Luca >Buonanotte Cole, oggi è stato magico<
>Indimenticabile, davvero. Buonanotte Luca<

«Prendi quel microfono e canta» // Alessio Bernabei [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora