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E mentre preparo il pranzo, in cucina spunta Claudio.
Bello come il sole.

Camicia bianca chiusa fino all'ultimo bottone, pantaloni scuri, e..i miei boxer. Ancora rido al pensiero.

Ciuffo perfettamente all'insù, un sorriso ammaliante e due oceani immensi al posto degli occhi.

Due oceani che ti accarezzano e sciolgono l'Atlantide.

-"Beh, che ne dici? Può andare?"
Mi chiede Claudio, girando su se stesso.

-"Mh, però. Niente male, ma aspetta un attimo, forse potrei aggiustare qualcosa."

Avanzo di qualche passo verso di lui, mi avvicino e comincio a sbottonargli i primi due bottoni della camicia, consentendo la leggera visione dei suoi pettorali.
Poi gli aggiusto il colletto della camicia, sfioro i suoi capelli e avverto un piccolo brivido nella mia spina dorsale.

Le mie mani scivolano sulle sue spalle.

Ho le mie mani su Claudio Sona.

E Claudio resta fermo, immobile. Quasi come se non volesse rovinare quel momento venutosi a creare in maniera naturale.
Mi guarda, indagatorio.

E, non me lo sarei mai aspettato, ma brucia.
Il suo sguardo su di me brucia.
Brucia e fa male.
Brucia e mi piace.
Brucia e ho i brividi.
Brucia e non voglio che smetta.
Claudio, perché mi guardi in questo modo?

Nel totale silenzio di quell'atmosfera, Claudio mi cerca.
Cerca un contatto.
Cerca la mia mano.
E senza distogliere il suo sguardo da me, appoggia la sua mano sulla mia.

La sua pelle a contatto con la mia, il suo tocco, la sua mano sulla mia.
Mi lascio trasportare da quella sensazione nuova e chiudo gli occhi per una manciata di secondi.

È sbagliato, tutto questo è assolutamente sbagliato.
È tutto perfettamente sbagliato.

Interrompo quegli attimi che avrei voluto durassero di più.
E si, lo odio con tutto me stesso, ma avrei voluto che quegli attimi fossero durati di più.

-"Ora sei perfetto."
E Claudio non fa altro che rivolgermi uno dei suoi sorrisi, che ti fanno sciogliere come neve al sole.

-"Beh, che si mangia?"
Chiede Claudio, annusando l'odore dei fornelli.

-"Hamburger e patatine."
Dico soddisfatto, anche perché io in cucina non sono per niente male.

-"Mamma che buoni! Mi piacciono tantissimo! Ci mettiamo anche ketchup e maionese?"

-"Mettici il cazzo che ti pare, le salse sono in frigo, serviti da solo."

Ormai Claudio nemmeno fa più caso alla mia acidità, apre il frigo e prende tutte quelle salse strane necessarie per la sua porzione di hamburger e patatine.

Mangia come un bue, eppure ha un fisico bestiale.
E certo, grazie al cazzo. Fa almeno un'ora di crossfit al giorno, se il fisico non ce l'ha lui..?

Gli servo la sua porzione e prendendomi in giro mi raccomanda:
-"Mi raccomando, fa' attenzione a non sporcarti quando mangi."

Ed io, stando al gioco, rispondo:
-"Si, papà!"

Mangio la mia porzione di hamburger e patatine senza schifezze o salse aggiuntive, osservando Claudio che, diversamente da me, crea pasticci con tutte quelle numerose salse dai nomi strani e sofisticati.

Salvami, ti salverò •Clario•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora