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Durante quest'ultima settimana Gary e Nicky sono venuti spesso a scuola ed io sono riuscita ad evitare un altro appuntamento con Gary con la scusa di avere troppi compiti. Durante le vacanze però ci voglio riprovare. Dopo gli allenamenti di venerdì, io, Lee e Meredith siamo seduti al nostro solito bar a chiacchierare e a pianificare le vacanze.
"Ti manca?" Mi chiede Meredith. Anche se non ha detto il nome intuisco chi.
"No." Mento.
"E invece si, altrimenti mi avresti chiesto chi." Scuote la testa, mentre io l'abbasso. "Non c'è niente di male. Insomma, tu e Ken... eravate veramente innamorati."
"Tornerà per le vacanze?" Mi chiede Lee.
"Non lo so." Non so se dire che no vedo l'ora di rivedere il suo bel viso o dire che preferirei non vederlo.
"Vabbe. Adry mi ha detto che non il trentuno torna qui a Miami. C'è un evento in spiaggia... ci saranno almeno mille persone, sarà una figata!" Esclama Meredith.
"E Ki e Tob?"
"Si, tornano domani." Risponde Lee.
Annuisco. "Kyle invece dovrebbe essere tornato dopo pranzo. È incredibile quanto mi possa mancare già dopo una settimana." Ridacchio.
"Però che carino che vi sentite ogni giorno! Mio fratello neanche mi calcola." Mer fa il broncio e noi scoppiamo a ridere.
Il cameriere si avvicina a noi. "Desiderate altro?"
"Il conto, grazie." Rispondo risoluta io.
"Arriva subito." E si allontana.
Mi appoggio allo schienale. "Sono stravolta. Gli allenamenti stanno diventando sempre più impegnativi..." Sbuffo.
"Ma chi te lo fa fare! Quegli allenamenti sono per ragazzi!" Lee finisce il suo caffè.
"Mi piace il football, e i ragazzi sono formidabili. Ormai mi accettano tutti. E le matricole mi guardano malissimo quando fanno la selezione per la squadra." Rido.
Il cameriere ci porta il conto e noi paghiamo. Usciamo dal locale, ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la mattina dopo.
Kyle viene ad aprirmi davanti al cancello di casa ed io gli salto addosso.
Mi posa un braccio sulle spalle ed io sulla sua vita.
"Non sono sicuro della reazione che avrai entrando in casa." Fa titubante.
Corrugo la fronte e lo guardo interrogativa. "Perché?"
Si stringe nelle spalle e apre la portafinestra. Sulla poltrona, di spalle, c'è Steven, che si gira a guardarmi, con uno sguardo preoccupato.
Cole è sul divano, accanto a Mark. E vicino a Mark c'è Kendall. Lui mi fissa, dritto negli occhi. Io deglutisco rumorosamente. Il suo sguardo trasmette tristezza, ma gli angoli della bocca si incurvano fino a formare un lieve sorriso. Vorrei saltargli addosso e ricoprirlo di baci... ma non posso.
Sospiro pesantemente e senza salutare nessuno vado verso le scale e le percorro correndo. In camera mia mi butto sul letto e prendo il cellulare dalla tasca. Mi rifiuto di piangere.
Sento bussare. "Posso?" Dice Cole prima di entrare, con al seguito Kyle.
"Che volete?"
"Come ti senti?" Cole si mette accanto a me, e Kyle di fronte.
"Bene." Rispondo fissando lo schermo del cellulare.
"Non è vero." Commenta Kyle.
Lo guardo male. "Non me lo aspettavo, tutto qui."
Kyle afferra il pallone da football e comincia a giocarci da solo. "Dovresti fare una partita a football contro di lui e stracciarlo. Darebbe una gran soddisfazione." Ammira fingendo di lanciare la palla.
"Si, e solo riuscisse a batterlo."
Dò una spallata a Cole. "Sicuramente sono più brava di te."
"Non credo!" Esclama.
Io scoppio a ridere. "Non ti agitare, ho detto solo la verità."
"Non è la verità."
"Il resto della squadra pensa che io sia più brava! E tu, Kyle?"
"Non c'è confronto, Sophie. Cole è un ragazzo."
"Razzista." Lo prendo in giro. Ridacchia e mi lancia il pallone.
"Voi gli avete fatti i regali di natale?" Chiede Cole.
Mi metto la mano davanti alla bocca. "Mi sono dimenticata." Dico seria. Guardo per un istante le facce di Kyle e Cole perplesse, e poi scoppio a ridere. "Domani li vado a prendere."
"Che comprerai?"
"A voi niente, sicuro." Li spingo.
Cole spalanca la bocca. "Ma guarda che stronza." Comincia a farmi il solletico. Rido sguaiatamente dimenandomi sopra il materasso.
Ci si mette pure Kyle, alla fine riesco ad alzarmi dal letto. Lancio un'occhiata allo specchio. I capelli sono tutti scompigliati e elettrizzati. Magnifico. Cerco di esisterli, ma invano, perciò prendo un fermaglio al comodino e li lego.
"Ehi, ragazzi, scendete, è ora di cena" ci chiama Steven. Non ho per niente fame... non dovevo mangiare quella ciambella.
Scendiamo giù, io mi siedo al tavolo, e, per mia sfortuna, capito accanto a Kendall. Cerco di mantenere comunque le distanze da lui.
Holly passa accanto a noi per metterci nel piatto la carne rossa e i piselli.
Quando finalmente si siede anche lei accanto al seggiolone del piccolo Lion. "Dunque, io e Daniel stavamo pensando di organizzare un bel viaggio durante l'ultima settimana di vacanze. Non so, forse potremmo andare a New York, o a Chicago. Magari partiamo il trentuno." Si stringe nelle spalle.
"Scusa, Holly, ma io il trentuno ho una festa in spiaggia, l'avevano già programmato. Però non voglio bloccarvi il viaggio, cioè, se vi fidate a lasciarmi qui da sola per una settimana io potrei rimanere a casa, altrimenti disdico e vengo, non c'è nessun problema." Dico io tagliando la carne.
"No, non voglio forzarti a venire. Hai quasi diciassette anni, ovvio che puoi restare." Risponde lei.
"No, non è ovvio. Io non ti lascio a casa da sola." Daniel scuote la testa. Una cosa che ho impatto stando qui è che Holly è molto più concessiva del marito.
Kendall sospira. "Posso rimanere io. Non mi va tanto di andare a New York, preferirei stare qui con i miei amici... non li vedo da tanto." Mi paralizzo rimanendo con la forchetta a mezz'aria.
Mi guardo intorno, nessuno sembra aver fatto caso a me, così poso la forchetta sul piatto, molto più rumorosamente di quanto avrei voluto.
"Rimango io con Sophie." Kyle mi guarda, e dentro i suoi occhi trovo conforto. Gli sorrido debolmente, come a ringraziarlo, e lui mi fa l'occhiolino.
Daniel si appoggia allo schienale della sedia, fa passare lo sguardo da me a Kyle e posa il tovagliolo accanto al piatto. "Se rimangono Kyle e Kendall, Sophie può restare qui."
Holly sbuffa esasperata lanciando un'occhiataccia al marito e imbocca Lion. "Cole, tu vieni? Mark? Roger?"
"E a me non lo chiedi?" Fa Steven con il broncio.
"Tu vieni e basta."
Io ridacchio. "Posso almeno portare un amico?" Gli chiede poi.
"E va bene, ma devo sentire i genitori, prima."
"D'accordo."
"Io vengo." Dice Mark. "I miei amici partono, e poi si dice che le bionde di New York siano estremamente sexy."
Holly impallidisce. "Scusami!" Squittisce. "Chi è che dice queste cose?" Si ferma con il cucchiaino davanti alla bocca di Lion.
Mark sorride imbarazzato mentre gli altri scoppiano a ridere.
"Io ci sono." Fa Roger alzando la mano e ridendo ancora un pochino.
"Anche io." Dice il mio gemello.
"Stasera prenoterò il volo e un albergo. Siamo in? Steven e il suo amico, Roger, Mark, Cole, Elizabeth, Lion, io e Daniel. Okay, in nove. Prendiamo una stanza da quattro, per me Dan, Lion e Liz, e una da cinque? Vi va di stare tutti insieme? Potremmo prendervi una suite..."
Loro si stringono nelle spalle. "Si, va bene." Risponde Mark.
"Sicuri che non volete venire?" Ci guarda.
Kendall, Kyle ed io scuotiamo la testa, anche se io ora ho cambio idea. Dovrei tare con Kendall per una settimana, nella stessa casa, con solo mio fratello? Almeno c'è Kyle, che sicuramente eviterà di farci incontrare spesso. Ma quando lui uscirà? Santissimo cielo. Posso già morire ora che sto accanto a lui...
Di una cosa però sono certa, sono ancora innamorata. Non capisco proprio come facciano quelle persone che ogni due giorni si innamorano di nuove persone. Io ho amato solo una volta e probabilmente ne terrò le ferite a vita. Almeno è la certezza che la nostra bella storia sia stata sincera...

Manicomio al n. 23Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora