CAPITOLO 15

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LUNEDI' 23 SETTEMBRE

Mi alzai con la solita sveglia. Chloe mi aveva consigliato di mettere una sveglia sul telefono, in questo modo mi svegliavo con una canzone e non con il fastidioso Driiin che spacca I timpani. Però svegliarmi con una canzone, diciamo che... avrei iniziato ad odiarla, odiavo qualsiasi cosa che rovinasse il mio sonno e che mi facesse svegliare, quindi preferivo odiare il suono della sveglia piuttosto che una canzone.

Mi vestii con dei jeans chiari, un maglioncino nero e degli stivaletti bassi neri. Mi truccai leggermente e legai I capelli in una treccia laterale. Mi ricordai che mia madre me le faceva sempre quando ero piccola. Sorrisi per quel ricordo.

Presi la cartella e uscii, dirigendomi verso la mia classe.

Lei <Ehi, aspettami!> sentii alle mie spalle.

Io <Chloe!>

Lei <Ma che era successo ieri? Mi hai fatto preoccupare!>

Io <Ci vediamo dopo nella tua stanza, devo parlarti di un po' di cose.>

Lei <Positive spero.>

Io <Beh, si... dipende. Comunque ora andiamo.> ci dividemmo ognuna nella propria classe.

Mi sedetti al mio posto e iniziò l'ora di religione. Sempre le solite cose. Capivo che era importante la fede, ma era da quando avevo tre anni che si parlava della vita di Gesù... invece di prendere appunti iniziai a scarabocchiare il foglio.

<Prendom, mi legga gli appunti che ha preso fino ad ora.> ero nella merda. Anche perchè questo prof era molto severo e troppo religioso, poteva fare benissimo fare il prete.

Io <Ecco, beh io... non ho preso appunti.>

Lui <E cosa sta scrivendo... deve essere più importante della mia lezione.>

Io <Sto solo scarabocchiando.>

Lui <In questa ora non si è qui per scarabocchiare, chiaro? Si è qui per seguire attentamente la lezione. Ora le metto una nota, così la prossima volta prenderà appunti.> sbuffai.

Lui <Cosa sei, un cavallo che sbraiti? Vada pure a farsi un giro.>

Io <Certo prof, vado a galoppare per I corridoi.> dissi alzandomi in piedi e dirigendomi fuori mentre il prof mi guardava sorpreso e la classe ridacchiava.

Lui <E voi altri smettetela di ridere.> disse furioso.

Intanto camminavo per I corridoi. O meglio, galoppavo.

Lui <Tutto a posto?>

Io <Oh, Warren... quello di religione mi ha sbattuta fuori.>

Lui <Che hai combinato?> disse ridacchiando.

Io <Non prendevo appunti e mia ha messo una nota. Ho sbuffato e mi ha dato del cavallo e mi ha mandato fuori e gli ho detto che andavo a galoppare per I corridoi. Tu che ci fai qui?>

Lui <Galoppare per I corridoi?> disse ridendo. <Comunque ho chiesto di andare in bagno, perchè non ce la facevo più con storia.> mi sedetti per terra con la schiena al muro e lui fece lo stesso.

Lui <Hai cenato ieri?>

Io <Si, te lo ho detto. Ma sei mia madre?> alzai gli occhi al cielo.

Lui <Eppure mi sembra che stai mentendo.> rimasi con lo sguardo fisso davanti a me.

Lui <Quando menti diventi aggressiva, e non guardi quasi mai negli occhi. Se non stai mentendo guardami.> girai la testa e incontrai I suoi occhi.

~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora