Le accarezzo i capelli dolcemente, candidi, come la neve. Neve che riporta alla mente i giorni di Natale, quando tutto era perfetto. Dove l'unica preoccupazione era quella di ricevere i regali giusti. Mamma non mi faceva fare la lista, è sempre stata furba, sapeva che le avrei chiesto cose che non ci saremmo potuti permettere. Sorrido ripensando a quei giorni lontani, al calore della famiglia, al piacere di stare insieme... Apre leggermente gli occhi. Trattengo a stento le lacrime. Hai sete mamma? Annuisce flebilmente. Le alzo il capo, glielo avvicino al bicchiere. Beve avidamente, a spezzoni. Le stringo la mano nodosa, temprata dal duro lavoro, un tempo forte ora spenta e fredda. Come ti senti oggi? Bene, bene, sussurra. É giorno? No mamma, è notte fonda. Ah. Osservo il suo sguardo annacquarsi, poi accenna un sorriso, come per avvisarmi che va tutto bene, che non è un problema se ha perso il senso del tempo. Ricambio. Le labbra si allargano e con esse sgorgano le lacrime, copiose, stracolme di dolore. Perché piangi? Qualcosa non va? Scuoto la testa. Va tutto bene, mi chiedevo solo se ti ho dimostrato realmente quanto tenga a te... Ti voglio bene mamma. Anche io te ne voglio tesoro mio. Mi aggrappo alla sua mano, con la speranza che non si addormenti, che si possa evitare ciò che ho già scelto. Perché soffrirà terribilmente, ed io questo non lo posso accettare. Singhiozzo forte mentre prendo la siringa, alzo lo stantuffo. Alzo gli occhi al cielo, chiedendo perdono. Abbiamo lottato con la malattia insieme per anni, ogni giorno all'ospedale, ci siamo illusi che potesse migliorare, era anche tornata a casa... avevo colto di nuovo la vita nei suoi occhi, la grinta di una donna che non conosce la sconfitta. Poi però, sei peggiorata e mi hai trascinato con te in un baratro oscuro, pauroso, devastante. Devo farlo, non c'è altra soluzione. Non ti accorgerai di nulla. Passerai da un buio ad un altro più denso, rilassato, in cui ritroverai Papà. Salutamelo. Infilo l'ago nella flebo. Chiudo gli occhi e spingo. Ti rivedo giovane, di fronte a me, che mi ammiri mentre scarto i regali. Con la gioia negli occhi e la felicità nel cuore. Raggiungi la famiglia.
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La stanza
Mistério / SuspenseImmaginate una stanza. Buia, angusta. Dimenticata da Dio. Immaginate di entrarci e di poter trovare la donna che desiderate, come la desiderate. Soli, con lei, nessuno vi osserva, ne può sentirvi. Potete essere voi stessi, distruggere le maschere. D...