Come tutto ha avuto inizio

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Lia era sempre stata una ragazza molto mattiniera. Per lei svegliarsi tardi voleva dire perdere metà della propria giornata ed una buona dose di sole solamente per starsene fermi ed immobili nel letto; era per questo che anche la domenica amava tenere la sveglia accesa.

Inoltre, visto che la sveglia era lontana dal letto, comunque si doveva alzare per spegnerla e quindi non aveva neppure la tentazione di mantenere gli occhi chiusi per tornarsene a dormire; quella mattina in particolare però le cose erano ben diverse: quando aprì gli occhi non vide la luce del sole dalla finestra, fuori era ancora l'alba e... quella lì non era di certo la canzone che aveva messo come suoneria!

Si levò di scatto le coperte facendole cadere a terra con tanto di lenzuola e si avviò verso la porta con furia, buttando una rapida occhiata alla sveglia grigia che segnava le... le sei e mezza?

Qualcuno avrebbe fatto una brutta fine.

Fece velocemente le scale che portavano in cucina ed appena arrivò lì spense la televisione accesa sul canale musicale a tutto volume, rischiando anche di inciampare nel suo pigiama perché, nonostante fosse primavera, la notte faceva ancora fresco... e lei amava i pigiami lunghi.

Appena in quella stanza tornò il silenzio si girò verso i fornelli, punto da cui sua zia la fissava piuttosto stranita. Lia l'aveva sempre odiata.

Nulla di personale, ma non era bello sentirsi inferiori alla sorella quarantenne di tua madre. Lei era a dir poco perfetta: aveva dei meravigliosi capelli color del grano leggermente mossi, perfetti paragonati ai suoi rossi e dritti come degli spaghetti, per non parlare degli occhi! Quelli di Clara erano delle gemme, a volte sembravano azzurri ed altre volte verdi... mentre quelli di Lia erano di un banalissimo color marrone cioccolato. L'unica cosa positiva era che i suoi erano più grandi, da cerbiatto, diceva la sua amica.

Vogliamo toccare l'argomento "fisico"? Quella donna rimorchiava più di sua nipote, che invece si ingozzava come una porca e quindi, nonostante potesse mettersi un costume da bagno due pezzi senza vergognarsi, non poteva nulla contro la pancia piatta da modella di Clara.

Che tra l'altro aveva anche un successo incredibile come avvocato, mentre Lia a scuola rientrava nella media.

Insomma... non si era scelta bene la propria coinquilina.

Clara appoggiò la padella su cui stava cuocendo una crepe sul fornello (fuoco basso, naturalmente) e poi incrociò le braccia al petto. <<Mi dici che diamine hai?>>

Lia sgranò gli occhi e si passò le mani tra i capelli, per calmare uno dei suoi soliti attacchi isterici. <<Che problemi hai per tenere il volume così alto a quest'ora? Ho capito che viviamo in una villetta ma comunque abbiamo dei vicini! Se non vuoi tenere la televisione spenta per me almeno fallo per loro.>>

La donna alzò gli occhi al cielo e si girò per prendere la colazione pronta e metterla in un piatto. <<Beh, tanto comunque ti saresti dovuta svegliare a momenti no? E se mi sono alzata presto sappi che è stato proprio per i vicini. Ora siediti e mangia.>>

<<Vorrei ricordarti che è domenica, solo perché tu devi andare a lavoro non vuol dire che io non debba godermi l'unico giorno di festa che ho.>> Nonostante il broncio obbedì e si sedette al suo posto (alzando un piede sulla sedia come faceva sempre), iniziando a spalmare la nutella su quella meraviglia che già iniziava ad emanare un profumo a dir poco delizioso. <<Che volevi dire prima?>>

<<Ingoia prima di parlare, altrimenti non capisco.>>

Alzò gli occhi al cielo ma, di nuovo, obbedì. <<Che volevi dire prima parlando dei vicini?>>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2017 ⏰

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