Capitolo 3

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P.O.V. Natasha

"Natasha!!!! Devi andare a scuola!!" urla mia mamma, che bel risveglio... preferisco la sveglia alle sue urla. Aspetta una attimo: oggi é il giorno tanto atteso. Finalmente vedrò i ragazzi nuovi. Oggi devo attirare l'attenzione più del solito... anche se, ho gli occhi di tutti addosso perché mi faccio delle figuracce imbarazzanti. Accidenti, non so che mettermi. Sono davanti a sto armadio da troppo tempo, seriamente. Ah, al diavolo, tanto sto bene con tutto quindi... mi metto dei pantaloni bianchi a vita alta e una camicia nera. Ed ecco un'altro problema: LE SCARPE. Le dr. Martines non starebbero bene con questo outfit, nemmeno le roshe run, e poi anche se volessi metterle, le ho imprestate a Vic, quindi l'unico paio che rimane sono le Converse nere e bianche con la suola alta. Ma dove cavolo le ho messe?
"Mamma!dove sono le converse?" urlo a mia madre. Se sei nuovo in questa casa rischi di diventare sordo.
"E non urlare, dio santo, ci sento ancora. Se non sbaglio sono nel mobiletto in bagno" mi risponde con tono rassegnato. Ogni mattina é la stessa storia. Mamma dov'é questo, mamma dov'é quell'altro. E lei si lamenta pure dicendo che sono una rompiscatole. E che cavolo, non é colpa mia se quando voglio qualcosa non la trovo nel posto dove dovrebbe essere.
"Mamma, ma che dici. Ho appena cercato li dentro e non le ho trovate. Ma sei sicura?" chiedo con la faccia confusa.
"Sono li dentro, ne sono sicura. Andiamo a vedere" risponde mentre si dirige in bagno. Apre il mobiletto e come per magia ci sono le mie scarpe.
"Ma che razza di stregoneria é mai questa? Giuro che prima non c'erano." Dico a mia mamma con lo sguardo stupito. Mi sa che forse ho bisogno di un paio di occhiali da vista.
"Se se certo, muoviti che sennò farai tardi a scuola" dice scendendo le scale
"Ecco sono pronta, ora vado. Ci vediamo dopo!!!". Esco e vado a casa di Vic.

P.O.V. Victoria

Oggi mi sono svegliata presto. Strano, non é mai successo. Ne approfitto per ripassare un po' la lezione di ieri. I prof sono imprevedibili, i miei si svegliano tutti con la luna storta e se fiati in classe ti interrogano subito. Alcuni invece dormono tutto l'anno per svegliarsi all'ultimo e riempirti di cose da studiare. Fosse il mio ultimo anno sarei più che contenta. Guardo l'ora, mi devo preparare. Oggi mi sono messa un paio di leggins in ecopelle e una felpa bianca con il simbolo della Jordan. Invece, per quando riguarda le scarpe, ho messo le roshe run di Nat. Questa volta i capelli li ho lasciati sciolti. Okay, iniziamo sta bellissima giornata con una colazione degna di un re. Adoro la cucina di mia madre, da giovane ha studiato in un istituto alberghiero e voleva fare la cuoca. Ma poi ha incontrato un ragazzo per cui ha perso la testa e aveva cambiato percorso. Ha studiato lingue e ora fa la traduttrice di documenti legali. Ah e per la cronaca... il ragazzo in questione è mio padre.
"Tesoro io sto andando al lavoro, ti serve qualcosa?" Chiede
"No mamma stai tranquilla, buona giornata" dico, sento la porta sbattere. Prendo lo zaino e metto subito dentro le chiavi, d'ora in poi non le dimenticherò mai più. Esco di casa e mi trovo davanti Natasha che sta per suonare il campenello.
"Hey Vic. Bella giornata non trovi?" esclama Nat.
"Heilà, per te magari. Mi sono alzata due ore fa e sono già stanca. Ah,vedo che ti sei messa in tiro oggi" dico squadrandola da cima a fondo
"Sai come si dice, la prima impressione é la più importante" risponde con un sorriso fiero. Devo ammatere che qualsiasi cosa metta, questa ragazza é sempre bella. Fossi come lei...
"Sicurooo, dai andiamo" come al solito chiaccheriamo e ridiamo fino a quando arriviamo a scuola. Bene, siamo puntuali. Arrivate in classe ci sediamo nella penultima fila. Ci sono tre banchi dietro di noi vuoti. Ah, vedo che li hanno già aggiunti per i nuovi. Nat mi guarda con sorriso che gli arriva fino alle orecchie. Oh no, riesco già a sentire le figure di merda in arrivo. Sento un rumore di tacchi dal corridoio, il che significa che la prof di matematica sta arrivando.
"Ma buongiorno ragazzi."
"Buongiorno a lei prof" diciamo all'unisono
"Bene,ci siete tutti? Vedo che hanno già preparato i banchi per i nuovi arrivati. Okay, dato che é tutto pronto direi di farli entrare." dice la prof dirigendosi vero la porta "Prego, venite pure".
I ragazzi entrano e si posizionano davanti alla cattedra.
No.No. e No. Non può essere. Che cavolo ci fa lui qui? Pochi secondi e mi sarebbero usciti gli occhi dalle orbite. Tra i due ragazzi c'é colui che mi ha aperto la porta ieri per poi sbattermela in faccia. Vorrei sparire... tiro su il cappuccio della felpa sperando che non mi veda. Ma perché devono succedere tutte a me?

The House Of Evil ●IN REVISIONE●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora