Capitolo 1

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Chiudo la porta alle mie spalle e mi ci poggio contro, scivolando lentamente fino a sedermi sul pavimento con la testa fra le ginocchia.

L'unico suono che riesco a sentire sono i miei singhiozzi e mi sento tremare come una voglia mentre che c'è una folata di vento; il mio sguardo è fisso nel vuoto ed i miei occhi sono appannati dalle lacrime che mi bagnano il viso.
La mia mente non fa altro che pensare a ciò che è successo poco fa, ricordandomi anche gli episodi precedenti.

"Sei inutile, a me non me ne frega proprio niente di te; puoi pure morire, anzi fallo almeno mi rendi un po' felice!"

Ecco, questo è il motivo per cui è da tempo per cui piango, penserete: "passaci su no? Tutti nella vita ricevono frasi del genere".
Certo, non mi farebbe alcun effetto se a dirle non fosse mio fratello.

Esatto, mio fratello.

Il motivo?
Non lo so, ma ci sto male, tanto male, sono quelle parole che non vorresti mai sentirti dire da tuo fratello, vorresti semplicemente avere un fratello come quello nei film o nei libri, quello che ti coccola, che si prende cura di te ed è geloso e protettivo.

Però questo succede solo nei film, ricordiamocelo.

Lentamente inizio a fare dei respiri lunghi e profondi, cercando di calmarmi; mi passo la manica della felpa sul viso per asciugarlo dalle lacrime. Mi alzo e mi siedo sul letto, apro il mio computer ed inizio a girovagare sui social, osservo le foto di miei compagni che sono a delle feste, che si divertono e vivono la loro vita al meglio, cosa che io non riesco a fare.

Ogni immagine che scorre è come un sasso, un macigno in più da portare sulla schiena; è come uno schiaffo in faccia per farmi capire lo schifo che faccio.

Chiudo la finestra di Facebook e vago ancora un po' sui vari social, finché le mie palpebre iniziano a chiudersi e sono costretta a spegnere tutto e a dormire, si fa per dire.

Ormai passo le mie notti completamente in bianco o circa, i pensieri e il dolore popolano la mia mente ed impediscono il mio sonno

Decido di scendere al piano di sotto e di dirigermi in cucina per prendermi un bicchiere d'acqua. Scendo lentamente le scale ed osservo la casa in cui sono cresciuta, osservo il corridoio che sto percorrendo, ricco di quei quadri che a mio padre piacciono tanto ma che sia io che mia madre detestiamo.

Il silenzio avvolge la mia casa, come se ci fosse una bolla intorno. È come quando si è piccoli, quando non conosci ancora i rischi che ci sono al di fuori di casa tua e crescendo li incontri e li affronti, cadi e la maggior parte delle volte ti rialzi.

Mi ricordo quando da piccola cadevo, piangevo, ma mia mamma o mio papà erano sempre lì a tendermi la loro mano per aiutarmi a rialzarmi; quando la mamma mi baciava le ferite e quando preferivo scappare al posto di farmi medicare da mio papà, che si sa che non era delicato quanto la mamma.

Prendo un respiro lungo e mi allungo per prendere un bicchiere e riempirlo d'acqua, mi appoggio al muro mentre lo sorseggio ed appena finisco lo appoggio nel lavandino e spengo la luce. Ritorno al piano superiore e osservo la porta della camera di mio fratello chiusa, lentamente la apro e cerco di fare il minimo rumore possibile; osservo il suo letto e capisco che non è ancora rientrato a casa.

Il rumore proveniente dal mio iphone mi sveglia, sono sempre stata una persona mattiniera che odia svegliarsi tardi; prendo in mano il mio iphone ed osservo se ci sono notifiche le quali per la maggior parte sono di twitter. Girovago un po' sui social e poi decido di abbandonare il calduccio delle coperte e dirigermi in cucina per fare colazione; appena entro trovo mia mamma che sta preparando la colazione

"Giorno tesoro" esclama con non so quali forze.

"Buongiorno" biascico e strisciando i piedi come uno zombie mi dirigo al tavolo e faccio colazione. Appena finisco mi dirigo in fretta in bagno dove mi lavo e mi preparo per la scuola.

Osservo la mia figura allo specchio e mi spavento da sola a guardarmi: le occhiaie e le borse sono ben segnate ed i capelli senza una forma apparente.

Dopo una sana doccia e dopo essermi leggermente truccata esco dal bagno, mi metto lo zaino in spalle ed esco di casa dove trovo subito Luca che mi sta aspettando per dirigerci insieme in stazione.

"Ma la notte dormi?" mi dice
"No, frequento corsi di salsa" rispondo io
"Dai seriamente "
"Te l'ho già detto, se vuoi puoi partecipare anche tu"

Lui mi guarda e sbuffa, mentre io con un sorriso stampato in faccia gli scompiglio i capelli, cosa che so che odia molto.

"Smettila" mi dice lui
"Hai le tue cose per caso? Se si ti sei ricordato di portarti qualche assorbente in più?"

Lui mi fulmina con lo sguardo e nel mentre calcia qualche sassolino per terra. Arriviamo in stazione e ci salutiamo prendendo due diversi binari; il treno vecchio e già stracolmo di gente, nonostante sia una delle prime fermate, arriva e io salgo sopra nella speranza di trovare un posto.
L'odore di chiuso mi entra nelle narici ed il mio desiderio di scendere ed andarmene è alto, ma cerco di resistere.

Per fortuna riesco a trovare un posto ed a sedermi, mi infilo le cuffiette e mi isolo dal mondo a me circostante.
Appena arrivo davanti a scuola trovo subito Sofia

"Ehi come stai?" le chiedo
"Bene tu?" mi risponde
"Bene"
"Oggi mi interroga di spagnolo e so già che il 6 è molto lontano"
"Ma no dai, se hai studiato e le sorridi un po' la sufficienza la prendi tranquillamente"
"Speriamo dai"

Passo tutto il tempo a scuola cercando di seguire le lezioni e pensando, facendo interminabili viaggi mentali tipo Shawn Mendes che mi fa una serenata sotto casa o che mi abbraccia solamente.
Vorrei a volte che i miei sogni si avverino, un po' come in Cenerentola, ma la realtà è assai lontana.

Chiudo il libro appena sento la campanella suonare e mi dirigo fuori dal carcere anche chiamato liceo; corro in stazione e salgo sul treno appena in tempo.
Bene ho 25 minuti da passare a leggere ed ascoltare musica

Appena arrivo a casa mi cucino un panino alla veloce, vado in camera mia, apro il portatile ed inizio a guardare 13 reason why , una serie uscita da poco su Netflix.

Mentre sono completamente presa il suono di un messaggio mi fa sobbalzare dal letto
"Ti aspetto tra 30 minuti al parchetto vicino a casa. Non hai scelta. xx Luca"
"Non ho voglia, Justin è 72738 volte meglio di te" rispondo
"Ti vengo a prendere di peso se non ti muovi. Intesi?"
"Si capo".

Chiudo a malavoglia il mio computer e mi alzo dal letto svogliatamente e mi preparo: fuori fa freddo quindi opto per un bel maglione e dei leggins con i miei Dr.Martens, infine mi ripasso un po' il trucco ed esco di casa.

Arrivata al parchetto trovo Luca che però non è solo, infatti c'è anche altri tre ragazzi con lui.





Ciao a tutti, è la prima storia che scrivo qua su wattpad.
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⏰ Ultimo aggiornamento: May 01, 2017 ⏰

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