Ti ricordi di me?

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«Sei tornata! Nonostante tutto sei di nuovo qui a leggere!

Come? Non ti ricordi di essere già entrata qui? Davvero?

Ok, allora rileggi pure, tanto dimenticherai di nuovo.

Come cosa?!

Ciò che ti ho fatto!

Mi diverte rincontrarti! Insomma, tu sei qui che mi ascolti senza ricordare nulla. Nulla!

Non senti la mia voce?! Aaaaaaah. Questa volta stai leggendo al computer! E credi che sia una fan-fiction, vero?

L'importante è esserne convinti!

Però se sentissi la mia voce la riconosceresti, e se vedessi il mio viso ricorderesti, ancora una volta.

Sono quello che ti è passato accanto mentre facevi compere, sono il giardiniere che a malapena noti, sono il vicino di casa, sono il tuo medico, il dentista e l'infermiere del vaccino.

Non ti sei accorta che ero io ogni singola volta, vero? No, come sempre.

Vuoi sapere perché “come sempre”?

Oddio, mi sto divertendo un mondo, sul serio!

Non ti ricordi quando ti ho fermata, l'altro giorno -martedì forse?- per chiederti un'indicazione?

Non ricordi che eri assorta nei tuoi pensieri cercando di riportare alla mente le strade e subito ti ho stordita con un colpo in testa?

Ed immagino non ricorderai nemmeno di esserti svegliata in un magazzino vuoto, disabitato, sporco e buio.

Ah, il buio, quanto lo amo!

Puoi strisciare nelle ombre, non visto, non sentito, verso la tua vittima. E così ho fatto con te.

Ti ho afferrata da dietro e ti ho appesa per i polsi ai ganci da macellaio che calavano dal soffitto.

É lì che hai capito che il locale era un macello, vero? Già.

Eri sempre stata una ragazza intelligente.

Ma ti ho ingannata, ti ho fermata e ti ho presa. E tu non ricordi.

Eri lì, con le lacrime agli occhi e mi pregavi, mi imploravi, non sapendo che così mi eccitavi di più.

Risi.

Ti ricordi quella risata che tu insultasti, che trovasti terrificante?

EH?! RICORDI?!

OH, IL TUO STUPIDO CERVELLINO NON RICORDA, NO!

Sei arrabbiata perché ho urlato? No, dai, non fare così.

Non importa se non lo sai, ti dico io cosa è accaduto dopo, tranquilla.

Ci sono io per te, solo e soltanto per te. Solo e soltanto io.

E poi ti ho posato la mani sul ventre.

Oh, mi stavo divertendo tanto e tu continuavi a piangere e a dimenarti. Poi, però, ti sei arresa quando, col mio sottile coltellino, ho fatto quel taglio, dal centro tra i due tuoi bellissimi seni fino a quasi la tua intimità, dritto, preciso e profondo.

Eppure non profondo abbastanza, così ho rinfilato la lama e l'ho rifatto, uno, due, cinque, dieci volte, calcando ogni volta di più, perché sentissi quanto ti amavo, quanto amore ti stavo donando, finché la pelle non si è aperta per me e non mi hai mostrato i tuoi segreti più intimi, ciò che nascondevi dentro di te, ricambiando il mio immenso amore.

Ora sei disgustata vero? Vorresti non aver aperto la pagina, nonostante sapendo bene che era a rating alto.

E tu fissavi il soffitto, in silenzio. Ero consapevole che eri ancora viva e ciò mi rese entusiasta.

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