C'è sovente questa idea che chi lascia non stia male e che stia male per due chi è lasciato.
Discordo.
Chi è lasciato può indulgere in sentimenti di rancore, in piccole vendette psicologiche e altre "difese" dal proprio dolore senza alcuna remora e nessun rimorso.
Chi - "brutto, sporco egoista insensibile" - lascia la coppia si trova a convincere se stesso della giustezza di un gesto di cesura definitiva che il più delle volte salva entrambi ed è piuttosto un gesto di coraggio che di egoismo, e a convivere con i sensi di colpa che l'altra persona gli proietta copiosi.
Chi lascia, riceve meno supporto dagli amici e a volte perfino dalla famiglia.
Per chi è lasciato, coccole e abbracci e non di rado anche profferte di spasimanti o altri svaghi.Ma chi con coraggio accetta la sfida di riconoscere la infelicità propria e dell'altra persona è solo più lucido - o ha avuto almeno un attimo di lucidità - ed esprime un affetto incompreso e che un cuore accecato dal dolore non può e non vuole comprendere ma che gli sta salvando la vita da una esistenza infelice.
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Purgatorio
Short StoryBreve dissertazione sulla interruzione di coppia, sul lasciare e l'essere lasciati