1. L'inizio

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Era finalmente arrivato il tanto atteso primo giorno di scuola. L'avevo atteso tanto questi ultimi due mesi di estate, mentre il primo ero contenta dell'arrivo dell'estate. Vivevo con mia madre a New York, precisamente nell'upper east side; c'erano tanti grattacieli, centri commerciali, il favoloso Central Park e due scuole. Sarei forse dovuta andare a quella più costosa, ma a causa del fatto che ho perso un'anno di scuola perché ero andata in Australia, non potevo andarci, mi sarei limitata ad andare a quel altra, anche se mi sarei separata da mio fratello e i suoi amichetti per bene. La mia è una delle famiglie più conosciute a New York, siamo una famiglia ricca grazie anche al lavoro di mio padre, è un imprenditore e aveva molte aziende. Mia madre è una stilista di fama mondiale, poche volte avevo fatto la modella per lei, il mio fisico però non andava bene, mi continuava a dire. C'era bisogno di una ragazza con delle gambe come due spaghetti, niente pancia e niente fianchi, viso magro e niente forme, io non ero cosí.
I miei genitori però nonostante la loro fama e ricchezza, sono delle brave persone, solo con chi se lo meritava. Mio padre invece è partito per l'Europa per lavoro..

Erano le 6 del mattino, quello era il solito orario in cui mi svegliavo per andare a scuola come l'anno scorso. Mi si erano intorpidite le gambe cosí mi stiracchiai per bene, i raggi di sole penetravano attraverso la tenda e Monica come sempre entrò nella mia camera per aprire le finestre e far passare un poco d'aria. L'aria estiva era ancora molto calda, quindi avevo l'idea di mettere un vestitino per il mio primo giorno di scuola e cosí feci.

Scesi le scale di legno di casa mia e mi ritrovai all'ingresso, girai a destra ed entrai nel grande salotto di casa Williams. Attraversai buona parte del grande salotto, mio fratello stava sul divano a guardare un film di azione, mia madre probabilmente stava ancora dormendo. Quando entrai in cucina Monica stava preparando la colazione mentre i miei fratellini stavano guardando uno stupido cartone alla TV.

"Giorno Monica, ciao piccolini" Salutai mia sorella Destiny e mio fratello Nathan, erano gemelli e avevano 5 anni, sarebbero dovuti andare al primo giorno di scuola elementare, era un passo importante per loro, gli augurai il meglio..

"Signorina, sta benissimo con questo vestitino" Si congratulò Monica, avevo un vestitino fino alle ginocchia rosa con dei fiori e delle converse basse rosa. Sorrisi, anche perché me lo regalò lei..

"Non a caso me lo hai regalato tu, e quante volte ti devo dire di chiamarmi Brooke, e dammi del tu!" La rimproverai dolcemente. Monica è sempre stata qui, fin quando ero bambina. È come una sorella, ha sempre giocato con me ed è sempre stata una seconda madre meravigliosa.

"Sebastian ti accompagnerà a scuola, ti verrà a prendere anche, se per te va bene" Mi informò. Non andava bene, non volevo essere etichettata come la riccona della situazione. Io non sono mai stata quella persona che amava mostrare le proprie ricchezze, avevo tanti amici grazie a me stessa, non al mio cognome.

"Posso andare anche da sola, prendo un taxi, grazie lo stesso" Detto questo presi una tazzina di thè e ne bevvi qualche sorso.

"Ehi, ma quella è la mia tazzina, rubagliola" urlò Nathan e si riprese la tazzina con faccia disgustata.

"Brooke, muoviti, è arrivato Luke" Sentii urlare dal salotto, era sicuramente Liam che stava urlando. Luke era il mio ragazzo da quasi sette mesi, era anche il migliore amico di mio fratello, aveva famiglia ricca e i miei genitori lo adoravano, anche lui andava alla stessa scuola di mio fratello, però mi aveva avvertito che mia avrebbe dato un passaggio a scuola, sicuramente per marchiare il territorio. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, l'unico difetto è che mi stringeva troppo e non baciava poi tanto bene..

Quando uscì di casa, dopo aver salutato Monica, i miei gemellini e mia madre che si era appena svegliata, lo avevo notato grazie alla vestaglia color panna che aveva e nonostante si fosse appena svegliata sembrava una modella, aveva i capelli perfettamente ricci e senza trucco era stupenda, mi lasció un bacio sulla fronte e si diresse verso la cucina, quando vidì il mio ragazzo, andai verso di lui e gli lasciai un bacio a stampo semplice, poi salì sulla sua audi bianca mentre Liam andó a prendere Janice, la sua ragazza.

"Buongiorno principessina" Mi diede ancora un bacio sulla guancia e ancora un altro, solitamente esagerava con i nomignoli ed era troppo dolce, ma ormai ci avevo fatto l'abitudine, in complesso era il ragazzo adatto a me, ci saremmo sposati e avremmo avuto dei figli.

"Buongiorno, sei uscito ieri sera?" Gli chiesi perché solitamente mi avvertiva e poi ieri era domenica e ogni domenica andava al Lucius's club, una specie di club per noi adolescenti.

"Uhm, no, sono rimasto a casa, volevo essere preparato per il primo giorno" Sembrava distratto, non convinto. Lo guardai storto, ma non penso che se fosse uscito non mi avrebbe avvertita, non ne è capace, è troppo buono.

"Sembra strano, per oggi non c'erano compiti" Continuai io, e lui impallidì all'istante..

"N-no beh, v-volevo ripetere le..le cose dell'anno scorso ecco" Balbettó, forse avrei dovuto farlo anche io, è solo che sono così pigra... Gli presi la mano che aveva posato sulla sua gamba e gliela strinsi e sembra che fosse rinato. Luke si è sempre moderato con me, non ha mai osato toccarmi il sedere, neanche una volta, e quando stavamo in macchina non mi metteva neanche la mano sulla gamba come leggevo nei libri romantici.. per me andava anche bene, era una storia tranquilla, senza litigi. Non avevamo mai litigato e non ci eravamo mai lasciati semplicemente perché lui mi accontentava sempre.

Arrivati a scuola scese dalla macchina insieme a me, cosa che mi diede altamente fastidio, però mi trattenni perché non potevo iniziare male la giornata, mi accompagnò all'interno del cortile dove c'erano una marea di persone, alunni che studiavano, coppiette che si baciavano..

"Dovresti andare, a poco dovrebbe iniziare la cerimonia" Gli sussurrai all'orecchio dato che vicino a noi c'erano altre persone..ma lui scosse la testa..

"Baciami" mi disse, ma non mi mossi di un centimetro. Non mi piaceva affatto questa storia, anzi era davvero ridicola, perché si comporta così?

"Smettila Luke, non mi piace questa situazione" Lo rimproverai. Appena lo feci mi zittì con un bacio a stampo, era più forte di come faceva di solito, e a momenti non mi affogavo. Lo spinsi invano, era molto forte e a me disgustava, così per farlo smettere gli diedi uno schiaffo in pieno viso. Quasi tutte le persone si girarono verso di noi, ma io ero troppo arrabbiata per accorgermene.

"Ma cosa fai? Non immaginavo saresti arrivato a questi livelli, vergognati" Gli dissi diretta, quando mi girai però una squadra di basket veniva verso di noi, aveva la tuta e a guidare il gruppo era un ragazzo più alto di me, dai capelli castano e occhi azzurri..

"Luke Pregton, che piacere vedere un nostro nemico entrare nel nostro territorio" Si fece sentire un ragazzo dietro al gruppo, non riuscivo a vederlo ma la voce era molto roca.

"Stavo solamente mostrando che questa ragazza è occupata, quindi state alla larga da lei" ringhiò Luke. Non lo avevo mai visto così aggressivo, forse perché era molto arrabbiato con il ragazzo biondo, se gli sguardi potessero bruciare il ragazzo biondo sarebbe già diventato cenere.

"Chissene frega della ragazza, pensa piuttosto alla partita tra due mesi, preparati Pregton, preparati a perdere" Disse il ragazzo castano con un sorriso arrogante. C'era sicuramente qualcosa sotto, non avevo mai visto il mio ragazzo così insicuro e aggressivo, non avevo mai visto il ragazzo castano..perché Luke non me ne aveva mai parlato?

"Brooke, io vado, scusami per ora, possiamo parlarne stasera a casa tua?" Si scusò il mio ragazzo.. mi avvicinai e gli lasciai un leggero bacio sulla guancia.

"È tutto ok, stai tranquillo. Spero tu possa passare un buon 1° giorno di scuola, e pensami tanto, io lo farò" Gli sussurrai all'orecchio e notai che le sue pupille si dilatarono, divenne un poco rosso, ma dopo qualche minuto se ne andò.

"Ed ora diamo inizio alla cerimonia" Disse una voce, mi girai e trovai una signora sulla quarantina sul palchetto che era stato costruito pochi giorni prima. Così iniziò a suonare l'orchestra.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2017 ⏰

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