Per Jin fu davvero complicato uscire da quel labirinto e raggiungere finalmente la pace.
Per i mesi che vennero vegliò sui suoi migliori amici e assistette in prima persona al cambiamento che si stava verificando nei loro cuori.
E lui era felice, realmente. Perchè non voleva altro che vedere i suoi migliori amici sereni e non tormentati da rimpianti.
Ma dentro di sé non poteva non ammettere di stare anche male. Perchè loro sarebbero andati avanti con la loro vita e probabilmente lo avrebbero anche dimenticato ad un certo punto delle loro esistenze. Lui invece no. Jin sarebbe sempre rimasto quello che era e cosa più importante, non avrebbe mai potuto vivere.
Jin era morto e a lui spettava solo l'aldilà.
Ma era giusto così, lui lo sapeva.
Era giusto che i suoi amici si rifacessero una vita ed era giusto che lui una volta per tutte accettasse la sua morta e lasciasse la dimensione terrena.
Ma Jin sapeva perfettamente cosa lo bloccasse. Sapeva perché non riusciva a lasciar andare i suoi amici completamente.
Aveva paura di essere dimenticato.
Era terrorizzato dalla prospettiva di diventare solo un vago ricordo di un'adolescenza turbolenta che con il tempo sarebbe sbiadito e ingiallito sempre di più, come una vecchia foto, fino a scomparire per sempre.
Si ripeteva continuamente che non importava e che forse sarebbe stato addirittura meglio se fosse successo, perché non aveva fatto altro che provocare problemi ai suoi amici, ma dentro soffriva tremendamente nell'immaginare un futuro in cui i ragazzi si sarebbero ritrovati, magari per un raduno tra vecchie conoscenze, dimenticandosi completamente del volto di Jin.
Avrebbe voluto fare di più per loro. Essere il loro sostegno, il loro fratello maggiore, il loro confidente. Avrebbe voluto rimanere con loro fino a quando suoi loro volti non sarebbero nate delle rughe, e anche oltre.
Invece Jin era stato bruscamente strappato dai suoi amici una notte buia e nel giro di poco tempo sarebbe sprofondato nell'oblio.
Vagava quindi in quel labirinto senza cercare davvero una via d'uscita, perché trovarla avrebbe significato dover dire addio ai suoi amici per sempre, ma struggendosi e ricordando il passato.
Le cose cambiarono una giornata che si prospettava essere assolutamente normale.
I ragazzi si erano incontrati nel centro della città, al solito posto di sempre e Jin li aveva seguiti, curioso di conoscere le loro intenzioni. Era da un bel po' di tempo che non si ritrovavano tutti insieme quindi fu piuttosto inusuale la cosa per il ragazzo.
Il tragitto fu piuttosto silenzioso e tra di loro era percepibile un certo imbarazzo, probabilmente dovuto alla lontananza in quei mesi.
Finalmente arrivarono a destinazione e Hoseok, che apriva il gruppo con un mazzo di fiori tra le mani, aprì il cancello arrugginito entrando nel piccolo parco.
Jin non si rese conto di dove si trovassero fino a quando non si accorse delle lapidi che popolavano quel posto.
I ragazzi proseguirono spediti fino a quando Hoseok non si fermò all'improvviso.
“È qui.” disse.
Jin trattenne il fiato e poi si voltò per leggere il nome sulla lapide.Kim Seokjin
4/12/92 – 29/04/15
Figlio e amico amato con tutto il cuore.Jin avvertì il desiderio di piangere ma purtroppo i fantasmi non poteva farlo.
Si avvicinò alla lapide e tentò di sfiorarla con la sua mano ma ovviamente non riuscì a tastarne la forma.
Hoseok posò i fiori alla base della pietra e li sistemò amorevolmente.
“Ehi, Jin. Scusaci per essere venuti a trovarti solo adesso. Sai, sapere della tua morte ci ha scombussolati davvero molto e ci siamo un po' persi.” ridacchiò e Jin sorrise.
“Siamo stati egoisti e in questi mesi abbiamo pensato solo a noi stessi quando a conti fatti sei stato tu l'unico a rimetterci la vita. Mi dispiace.” mentre Yoongi disse ciò si abbassò all'altezza della lapide, come se avesse voluto parlare a Jin faccia a faccia.
“M-ma quali egoisti...” mormorò Jin, sconvolto dalle parole che il ragazzo gli stava rivolgendo.
“Volevamo semplicemente farti sapere che sei stato un amico incredibilmente prezioso per noi. Mi sento sinceramente fortunato ad averti conosciuto e non ti ringrazierò mai abbastanza per tutto quello che hai fatto per noi.”
Jin non sapeva davvero come reagire a tutto ciò. Aveva sempre pensato di essere inutile tra tutti quei ragazzi così meravigliosi, ma adesso ognuno di loro lo stava ringraziando e Jin avrebbe voluto solo abbracciarli e piangere fino ad addormentarsi.
“Io spero che tu ci stia ascoltando. Anzi, sono sicuro che tu lo stia facendo. Lo sento nelle ossa. Quindi hyung, grazie, solo questo.” era stato naturalmente Jungkook a parlare.
Adesso stavano tutti piangendo – ad eccezione di Jin – ma sorridevano anche felici di aver avuto finalmente il coraggio di dire quelle cose al loro amico.
“J-jin hyung.” esordì Jimin tirando su con il naso e tentando di fermare i singhiozzi.
“Ti ricordi quando mi dissi che uno dei tuoi desideri era quello di essere una brava persona e di essere ricordata come tale? Come uno di quegli eroi buoni nei fumetti che leggi sempre? Beh hyung, per me sei una persona buona e io sono fiero di dire di essere stato tuo amico.” il ragazzo disse tutto velocemente prima di scoppiare in un pianto rumoroso.
Jin si avvicinò a lui e nonostante fosse conscio di non poterlo confortare gli posò ugualmente una mano sulla palla che prese ad accarezzare lentamente.
Taehyung si posizionò di fronte alla tomba e prese un respiro profondo.
“Jin hyung, non avere paura. Lo so che sicuramente sarai stato terrorizzato dalla situazione ma io volevo farti sapere che noi non ti dimenticheremo. Non potremo mai. Sei stato il migliore amico che noi potessimo desiderare e rimarrai nei nostri ricordi e nelle nostri menti per sempre, non importano le circostanze.”
E Jin fu immensamente grato ai suoi amici e alle parole di Taehyung.
Perchè grazie alle loro parole aveva finalmente compreso di non dover temere di essere dimenticato dai ragazzi. Loro non lo avrebbero mai fatto e Jin sarebbe vissuto nelle loro memorie.
Fu in quel momento che finalmente Jin trovò l'uscita del labirinto. Si avviò verso di essa con il cuore in pace e finalmente pronto a lasciare andare i suoi amici, che sarebbero però stati sempre una parte di lui.
Uscì dal labirinto e vi trovò i suoi amici, schierati l'uno accanto all'altro, che lo osservavano e attendevano, pronti a planare verso la pace.
Jin corse fino a raggiungerli e proseguì il loro cammino al loro fianco.
Poi cominciarono a correre, mentre una leggera brezza si insinuava tra i loro capelli e il cielo si colorava di arancione. Spalancarono le braccia, godendosi il momento e chiusero gli occhi.
Jin rimase leggermente più indietro e sorrise lasciandosi per un'ultima volta cullare dai propri ricordi, mentre il suo corpo diventava sempre più trasparente.
Quelli che stava ricordando erano i momenti più belli della sua vita.
I momenti sia belli che brutti perché ogni singolo istante della sua vita lo aveva fatto crescere, lo aveva reso più resistente, gli aveva fatto scoprire una forza interiore che non immaginava neppure di possedere. Ogni singolo istante era il momento più bello della sua vita.
Con questa consapevolezza nel cuore, Jin si lasciò andare senza avere più paura.
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Memories Of YOU // BTS
Fanfiction"Seokjin aprì piano gli occhi e dopo un momento di confusione si rese conto di trovarsi sul pavimento. Non ricordava cosa fosse successo prima del suo risveglio e non aveva idea di dove si trovasse. Diede uno sguardo intorno a sé e si rese conto di...