ADDIO

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PROTAGONISTI:
Kou Iruki e Saki Aborehi

INIZIO:
Mancavano pochi mesi al diploma e Saki era felicissima, ma dentro di sé si sentiva già malinconica....perché se sarebbe finita la scuola, non sapeva se lo avrebbe più rivisto. Si. Stiamo parlando proprio di lui: Kou Iruki, il ragazzo più popolare del suo istituto, un moro bellissimo nonché suo amico di infanzia. Lei non lo amava solo perché era un figo della madonna e perché andava d'accordissimo con la sua sorella minore, ma per via del suo carattere allegro e solare, era un ragazzo felice di vivere.
Kou e Saki si conoscevano dalle elementari e, a parte qualche separazione dovuta a dei litigi, sono sempre stati uniti 'Proprio come lo Ying e lo Yang',cosa che ripeteva sempre il moro. I due ragazzi abitavano al centro di Seattle, nello stesso quartiere; lei alloggiava in un monolocale e lo faceva per essere più indipendente, mentre lui in una villetta e condivideva casa con sua sorella minore Rimuka, di 13 anni.
Si incontravano tutti i giorni; erano una coppia perfetta, lei amava lui e lui amava lei....peccato che nessuno dei due si era dichiarato, quindi non erano ancora fidanzati. Ma un giorno il loro rapporto, la loro unione 'allo Ying e allo Yang', tutto quello che avevo o costruito insieme, tutto di tutto andò in frantumi. Quel giorno Kou non si era presentato a scuola, allora Saki decise di portargli a casa gli appunti che aveva preso, e di andarlo a trovare. Quando suonò il campanello, alla porta si presentò un ragazzo con gli occhi gonfi, di occhiaie e tra l'altro ancora in pigiama. La ragazza sentì una morsa al cuore a vederlo così e timorosamente disse "Ehy Kou hai pianto! Ti è successo qualcosa? Se è così, a me puoi dirlo". Il moro prima la guardò in malo modo e poi le risposi "Non sono affari che ti riguardano, tranne fuori!". A sentire quelle parole a Saki scese una lacrima, ma si scusò e gli diede gli appunti, però prima di andar via parlò "Se non è un disturbo potrei parlare con Rimuka? È in casa?". Il ragazzo a quelle parole si sentì morire, la ragazza aveva toccato un punto dolente. "Non credo che potrei vederla, è morta questa notte" disse abbassa voce, ma poi il tono si fece più duro e continuò a parlare "ora che lo sai, sei pregata di andartene. D'ora in poi non chiamarmi, non guardarmi, non parlarmi, non pronunciare il mio nome, insomma non fare nulla che riguardi me". Detto questo rientrò in casa sbattendo la porta. Si, aveva appena detto alla ragazza che amava di star fuori dalla sua vita....che idiota! Però quello che aveva appena fatto era solo una stupida finta, l'avevo fatto per il bene di Saki......perché lui si sentiva responsabile dell'accaduto e non voleva che succedesse ancora, non voleva più provare quel dolore vedendo una persona che amava morire. Dei tizi ambigui (Con il quale lui aveva fatto un accordo) erano entrati in casa e non trovandolo si scagliarono,senza motivo, su Rimuka uccidendola. Lui si fidava di loro; perché lo avevano fatto? Qual era poi il motivo? Ora cosa sarebbe successo?
Intanto fuori dalla porta c'era una Saki confusa...."Rimuka morta"....."Non fare nulla che riguardi me"..... erano le uniche frasi sensate che le rimbombavano in testa. Quando torno a casa (ancora sconvolta) riparò il borsone da per box, si doveva distrarre in qualche modo; però prima di andare via accese la TV e guardò il telegiornale e ascoltando le notizie iniziò un po' a capire quello che stava succedendo riguardo al suo amico.
Il giorno seguente Kou si comportò in modo freddo e distaccato con tutti, mentre Aborehi eseguì le richieste del ragazzo anche se sofferenti. Durante la ricreazione la ragazza andò in terrazza, per stare un po' tranquilla....Ma con sua grande sorpresa ci trovò anche Iruki. C'era un silenzio tombale ma la giovane non ce la faceva più e tra una lacrima e l'altra disse "Perché!?". Lui la guardò con aria seccata....possibile che non sapeva obbedire ad una semplice richiesta? Se ne stava per andare, ma la voce della ragazza lo affermò "Ti amo!". Kou stava di spalle, la ragazza che gli piaceva aveva detto di amarlo! Era felice come un bambino a Natale, ma non lo dava a vedere, non poteva! Per raggiungere il suo scopo doveva tagliare i rapporti con tutti e per non soffrire doveva azzerare le sue emozioni verso tutti. Così a malincuore le risposi "Domani parto, non cercarmi. Addio" scandendo bene quell'ultima parola. Ora aveva definitivamente tagliato i rapporti con l'ultima persona con cui avrebbe voluto.
Quando Kou tornò a casa, preparò una valigia che gli sarebbe servito per il suo viaggio; il suo viaggio prevedeva un allenamento sia fisico che mentale (per le sue emozioni), così da potersi vendicare sua sorella... senza paura, senza rimpianti, non provando pietà per le sue prede. Quella notte sarebbe andato via come Kou Iruki e sarebbe tornato come 'Il Giustiziere'. I suoi pensieri furono interrotti da un messaggio di Aborehi, che diceva:
'Non mi importa quello che dici, che ti devo stare lontana ecc. Io ti aiuterò e ti proteggerò, promesso! So che vuoi sicuramente vendicare per l assassinio di Rimuka....ti conosco bene. Non mi arrenderò e ti aspetterò qui, a Seattle. Addio". Leggendo quel messaggio Iruki rimase un po' perplesso, non pensava che la sua 'amica' lo conoscesse così bene, ma cercò di non dare peso a quel messaggio; così partì.
Erano passati 2 anni dal diploma e Saki aspettava ancora con ansia il ritorno del moro. Quel giorno si trovava al Mc Donald a fare uno spuntino poco salutare; era felice perché quella mattina sentì al Tg5 l'arrivo di un uomo che portava una maschera nera, che era bravo con le armi da fuoco (soprattutto con l' APX, una pistola) e che si faceva chiamare 'K gun'.
La ragazza pensò che quello era sicuramente il suo amato. Però si era ripromessa di non pensare più a questi sentimentalismi, non era l ora; ora doveva pensare a Kou e alla sua sorella. Iniziò a pensare che il suo 'amico' in quegli anni si era dato da fare, ma anche lei non era meno.....sganciata dei destri micidiali, per non parlare dei calci. I suoi pensieri furono interrotti da una figura molto miliare, che passò davanti al fast-food. Quant era piccolo il mondo...quello era Kou! Si era proprio Iruki.
Senza neanche pensarci due volte Saki lo inseguì, finché non lo prese per il giubbotto e lo portò in un vicolo. "Kou!" disse felice, ma il ragazzo non ricambiò allo stesso modo il saluto, ma si limitò solo a pronunciare un monosillabo "Tsk" per poi continuare "Allontanati, ho da fare". Battibeccarono per un po' di tempo finché il moro non stabilì le cose "Mettiamo in chiaro delle cose. Tu non mi piaci, non voglio che mi aiuti, tanto meno la tua protezione; non entrerò nella tua vita e tu non nella mia, abbiamo finito di giocare agli amici perfetti. Io non voglio amici. Non voglio più vedere nessuno, addio" detto questo se ne andò.
Saki anche dopo le parole di Iruki non si arrese....nonostante essere stata rifiutata e il dolore che provava nel petto, lei voleva mantenere la sua promessa. Anche se il suo amore sarebbe stato rifiutato milioni di volte e ne avrebbe sofferto, non le importava....lo avrebbe almeno aiutato, anche se dopo non sarebbero stati né amici né una coppia, lei, Saki Aborehi lo avrebbe aiutato; anche a costo della sua vita.....
Dopo quel doloroso incontro nel vicolo la ragazza lo iniziò a seguire, neanche fosse una stolker, fino ha quando non si ritrovò il una fabbrica abbandonata. Sentì degli spari provenire dal piano di sopra, così silenziosamente salì le scale e si nascose dietro ad una colonna; la scena che gli si presentò davanti terribile: il ragazzo che amava era ferito ad una spalla, poi c'erano un paio di uomini morti; neanche fossimo in Call of Duty. Com'era possibile che Kou aveva fatto tutto questo da solo? Era davvero migliorato così tanto in 2 anni? Poi erano questi uomini che avevano ucciso Rimuka e rovinato le loro vite? Però questo non era il momento di farsi tutte queste domande, doveva aiutare il ragazzo...nel modo o nell'altro.
A Iruki per vincere e vendicarsi mancava solo da uccidere il capo della banda, ma il problema era che aveva finito le munizioni e gli restavano 2 colpi e per cambiare, la posizione in cui si trovava non era d aiuto....per far sì che tutto finisse doveva davvero avvenire un miracolo. Il miracolo non tardò ad arrivare..... da dietro una colonna spuntò una ragazza coraggiosa che, senza paura corse del malfattore (che non si era accorto di lei) e lo iniziò a picchiare dandogli calci e pugni. Non ci volle molto a 'K gun' scoprire chi era quell angelo sceso dal cielo, era Saki, la sua Saki. Dopo un bel po' di botte il malvivente svenne e la ragazza andò dal moro, che uscì da dietro il suo nascondiglio. Kou si mise davanti l ex amica e la fissò per svariati minuti....non si era reso conto che incoscientemente aveva dato le spalle al capo banda, che intanto si era ripreso. Tutto avvenne in un nano secondo: il criminale prese la mira per sparare al ragazzo che intanto era di spalle; il piano fallì perché Aborehi accortasi del movimento del nemico, si mise davanti al moro facendoli da scudo e si beccò un proiettile che la trapasso dalla schiena fermandosi nello stomaco. A quel punto Kou estrasse la sua amata APX e uccise sul colpo l uomo, che si beccò un colpo in testa. Saki si accasciò per terra e poggiò la testa sulle gambe di Iruki. Prima di morire voleva dirgli almeno qualcosa, così con voce tremante disse "Sono felice di aver mantenuto la mia promessa, aiutandoti e proteggendoti. Ricorda che se tu lo voglia o no, noi siamo e saremo uniti come lo Ying e lo Yang. Prima di dirti addio, voglio che tu porti nel tuo cuore di ghiaccio qualcosa che ti ricordi di me....per sempre" fece un sorriso e poi codde in un sonno eterno dal quale non si sarebbe più svegliata. La cosa bella è che una lacrima le rigava il viso, ma non era causata dal dolore del proiettile...ma dal dolore di non rivedere mai più il suo Ying.
Kou restò ad osservare il corpo esile della ragazza, ancora tra le sue braccia. Finché non decide di parlare "Sono fiero di te, hai mantenuto la tua promessa. In questi anni ho visto molte persone morire e ora mio malgrado ci sei anche tu. Ti avevo allontana da me proprio per evitare un finale del genere, ma tu sei testarda e non capisci. Sarai per sempre il mio Yang, la mia luce, la prima persona che ho amato e ti porterò sempre sento di me. Grazie". Le diede un bacio sulla fronte e a malincuore la scostò da se. Fece per andarsene, ma qualcosa dentro di lui lo bloccò; sentiva il bisogno di dirle qualcos'altro prima di non vederla mai più...."Addio!". Fu l unica cosa che riuscì a dire e se ne andò, con i vestiti macchiati di sangue.
Pensò alle ultime parole dell amica, aveva realizzato che la cosa che più gli faceva ricordare lei non era un ricordo, ma bensì una parola: Addio. Se lo erano detto fin troppe volte...ma questa fu l ultima.

Fine

-MIO SPAZIO-
Questa storia l ho scritto per un compito di italiano che ci aveva assegnato la professoressa di italiano. Il tema era "amore non corrisposto".....io sono un amante delle scene love love e mi dispiaceva scrivere una cosa del genere.
La storia mi spiace che non finisca bene, però ho sempre sperato di leggere o scrivere un brano finito male. Visto che era una specie di esperimento sulla reazione dei lettori, sarei felice di sapere cosa ne pensiate...fatemi sapere nei commenti se l esperimento è riuscito oppure no.
Grazie!!!😘🙃

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 11, 2017 ⏰

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