La ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo dal corpo del patrigno. Ormai saranno passati minuti o ore. Il corpo di Tomas è lì, disteso supino e attorno a lui vi è una pozza di sangue.
-Tomas ... Tomas ... - Lei lo chiama anche se è più che sicura che non avrebbe ricevuto risposta.
In mano ha ancora il coltello, coperto di sangue, sta singhiozzando. Lei ... lei non voleva che tutto questo accadesse. Erano mesi ormai che il giovane patrigno non faceva altro che guardarla. Prima sorrisi,poi carezze,toccatine silenziose, e sinceramente a Syle non dispiacevano. Non aveva mai ricevuto attenzioni quel tipo di attenzioni, ne era felice, eccitata. Ma quella sera il ragazzo aveva esagerato.
- Lo so che mi vuoi. - le aveva detto, afferrandola per i fianchi, appena la madre era uscita per una cena di lavoro. L'aveva tirata a sè e baciata. Lei non aveva opposto resistenza. Dopotutto, lo voleva, anche se era il marito di sua madre e aveva 15 anni in più di lei. Le sue labbra erano fredde come il marmo e la sua lingua entrò nella bocca di lei, all'improvviso, scatenando il panico.
Cosa diavolo stava facendo. Le mani di lui passarono sotto la maglia e raggiunsero il suo seno.
Lei questo non lo voleva.
-Basta .... Basta - Ansimò Syle staccandosi da quell' assurdo bacio.
- Shhh - sussurò il moro - Non farà male, dopotutto non è quello che volevi ?-
Le mani di lui scesero. Il respiro della corvina si fece ancora più irregolare. Tastò con le mani il ripiano della cucina dov'era appoggiata e finalmente lo trovò. La lama argentata scintillava alla luce della luna.
- Syle ... molla quell'affare - Lui se n'era accorto. Cercò di afferrare il coltello ma era troppo tardi. Dal suo petto usciva sangue. Una notevole quantità di sangue. E lei piangeva. I vestiti erano macchiati di quel liquido caldo, come le sue mani e il suo volto. Migliaia di pensieri iniziarono a vorticarle in testa. Doveva scappare. Riuscì a realizzare solo questo. Non poteva fare altro. E il coltello doveva venire con lei. Ancora sotto shock cercò di uscire di casa. Aveva forti vertigini. Fece cadere vari oggetti mentre si diriggeva verso la porta. Ancora con il coltello in mano iniziò a correre. Doveva andarsene.
Non si reggeva più in piedi quando due fanali le accecarono gli occhi. Uno stridio di freni le fece temere il peggio. La portiera si aprì e una sagoma uscì. La luce dei lampioni la illuminó. Un ragazzo dai capelli biondo cenere si stagliava nell'oscurità. Aprì la bocca, per poi richiuderla senza dire nulla. Le fece cenno di salire. E lei obbedì,guidata dall'istinto. Sapeva, anzi era certa che lui l'avebbe aiutata. O almeno lo sperava.

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Run away from the S.K.Y.
SonstigesSyle, Khris e Yan. Tre ragazzi totalmente diversi ma allo stesso tempo identici. Un unico obbiettivo: scomparire per sempre.