Capitolo Trentadue.
Apro gli occhi mettendo a fuoco le immagini che mi circondano, illuminate dal fuoco nel camino, e allungo braccia e gambe. Stringo il lenzuolo con un braccio intorno al mio corpo e mi alzo, guardandomi intorno alla ricerca del mio Principe.
Lo vedo, seduto intorno al tavolo presente nella casa lungo il fiume, impegnato a scrivere con indosso solo i pantaloni scuri del completo. Scendo dal letto, rabbrividisco al contatto con il pavimento freddo e mi avvicino a lui.
-Che cosa stai facendo?- gli chiedo appoggiando il mento sulla sua spalla nuda, dopo aver lasciato un bacio sulla sua guancia. Un sorriso compare sulle sue labbra, appoggia la matita sul tavolo, stringe la mia vita tra le dita e mi posa sulle sue gambe.
-Non riuscivo a dormire, così ho pensato di scrivere una lettera a mia sorella- scrolla le spalle e accarezza la mia schiena nuda con una mano, facendomi rabbrividire.
Gli rivolgo un tenero sorriso e appoggio la fronte sulla sua spalla. -La Principessina sente molto la sua mancanza. Mi chiede in continuazione per quale motivo il Re l'abbia mandata via da Palazzo ed io non so mai che cosa rispondere- alle mie parole un sospiro frustato fuoriesce dalle sue labbra ed inizia a scuotere la testa.
-Mio padre è un buon uomo, amato e stimato da tutti, ma preferisce tenere alto l'onore del suo titolo alla famiglia- il tono della sua voce suona triste, ma allo stesso tempo arrabbiato, alle mie orecchie. Accarezzo i suoi capelli con la punta delle dita e lascio dei baci sulla sua pelle scoperta, nel tentativo di tranquillizzarlo. -Torniamo a dormire- posiziona una mano dietro alle mie ginocchia ed una sua mia schiena e si alza dalle sedia, portandomi con se.
Mi stende sul letto e lui si accomoda al mio fianco. Porto il lenzuolo sul suo corpo, appoggio la testa sul suo petto e chiudo gli occhi, godendomi le sue carezze.
-Un giorno il Paese sarà mio- interrompe il silenzio che si era creato ed io alzo lo sguardo su di lui. -E, con te al mio fianco, riuscirò a governarlo- i nostri occhi si incontrano ed un sorriso illumina il suo viso. Ricambio timidamente il sorriso e mi avvicino a lui, lasciando un bacio sulle sue labbra.
Le sue parole mi trasmettono sicurezza, ma il mio subconscio mi dice che non sarà così.
Si sposta sopra il mio corpo, baciando e mordendo scherzosamente il mio collo, facendomi ridere. Circondo il suo collo con le braccia e i fianchi con le gambe: l'unica cosa a dividere i nostri corpi è il lenzuolo bianco.
-Sei bellissima- sussurra contro la mia pelle, facendomi rabbrividire. Appoggia le mie braccia sul materasso, ai lati della mia testa, e lascia dei baci sulle mie spalle scendendo fino al seno, la pancia ed i fianchi. Ansimo, chiudendo gli occhi quando il suo respiro viene a contatto con la mia intimità ed arriccio la punta dei piedi.
Inarco la schiena, spingendo i fianchi contro la sua bocca, quando la sua lingua inizia a stimolare la mia entrata. Stringo tra le dita il cuscino sotto la mia testa e dei ansimi di piacere escono dalle mie labbra, pregandolo di fare di più.
-Così bella. Così morbida. E mia, solo mia...- sussurra baciandomi l'interno coscia, prima di tornare alla mia altezza. -... ma, per questa sera, voglio vederti sopra di me- in un battito di ciglia mi ritrovo sopra di lui: il lenzuolo scivola intorno alla mia vita, lasciando scoperto il mio seno, le mie gambe circondano i suoi fianchi e le mani sul suo petto.
Lo guardo sorpresa, incapace di fare qualcosa e mi mordo il labbro inferiore.
-Non avere paura- accarezza un mio braccio con la punta delle dita, fino ad infilare la mano tra i miei capelli e tirarmi verso di lui. I miei capezzoli turgidi e caldi si scontrano con il suo petto freddo e poso le labbra sulle sue, dando vita ad un bacio pieno di passione e amore.
Le mie mani accarezza le sue spalle, il petto ed il torso, fino ad arrivare al bordo del lenzuolo che copre il suo membro. Deglutisco, quando mi allontano dalle sue labbra e passo a baciare la pelle candida del suo collo.
Sto tremando.
-Tranquilla, Bel. Ci sono io con te- sposta il lenzuolo dalla sua vita, facendolo cadere a terra. Afferra una mia mano, portandola sul suo membro e lo circondo con le dita.
Sto tremando; non so che cosa fare.
Douglas posa la mano sulla mia e, lentamente, inizia a muoverle aiutandomi con i movimenti. Ansima in preda al piacere, mentre osserva il mio corpo nudo sopra il suo, mentre con un mano accarezzo il suo membro che, sotto il mio tocco, si indurisce sempre di più.
-Isobel- aumenta la stretta intorno alle mie dita e chiude gli occhi. -Voglio stare dentro di te, non posso resistere- allontana la mano dal suo membro, per posizionarla sulla mia vita ed io lo imito, appoggiando entrambe le mani sul suo petto.
Con la mano libera afferra la sua erezione, posizionandola contro la mia entrata. Scivola interamente dentro di me, ansimo e dischiudo le labbra, sentendomi piena.
-D-Douglas- sussurro il suo nome graffiando il petto, mentre inizio a muovere i fianchi contro i suoi. -Ah, è così... piacevole- forti gemiti di piacere lasciano la mia bocca, quando Douglas inizia a spingere dentro di me.
La stanza si è riempita dei nostri gemiti, dei sospiri e del piacere.
Continuo a muovermi sopra di lui, fin quando sento i muscoli della mia intimità contorcersi per l'orgasmo e il suo membro rilasciare il suo liquido dentro di me e scivolo, appoggiando la fronte contro il suo petto, riprendendo fiato.
-Ti amo, Bel- e questa, è l'ultima cosa che riesco a sentire, prima di cadere in un sonno profondo.
***
Le prime luci del mattino illuminano il percorso per tornare al Palazzo, mentre stringo tra le braccia intorno alla sua vita e ascolto il battito del suo cuore con l'orecchio, appoggiato sulla sua schiena.
La strada fangosa viene sostituita da un percorso sterrato curato e sistemato dai giardinieri e, capisco, che siamo quasi arrivati.
Sospiro malinconica.
-Oh mio Dio- il cavallo si ferma improvvisamente, facendomi spaventare e aumentare la stretta intorno a Douglas, il quale osserva un punto fisso davanti a se. Seguo il suo sguardo e spalanco gli occhi, quando vedo due corpi senza vita e senza testa legati contro il cancello del Palazzo con delle corde. -Isobel, non guardare- dice ed io non riesco a distogliere lo sguardo da quel orribile scena.
-D-Douglas- sussurro il suo nome spaventata e scendo da cavallo, allontanandomi. Un coniato di vomito sale, dallo stomaco alla gola, e mi inginocchio a terra, vomitando.
Si avvicina a me, stringe i miei capelli in un pugno per non farmi sporcare e accarezza la mia schiena per tranquillizzarmi. Finisco e mi pulisco le labbra con un fazzoletto, prima di appoggiare la testa contro il suo petto.
-Guardie!-
***
Eccomi!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Scusate se ieri non ho pubblicato il capitolo, ma ho avuto dei problemi e non ci sono riuscita.
Spero, con tutto il cuore, che questo capitolo vi piaccia. Fatemi sapere con un commento che cosa ne pensate e votate, votate, votate!Grazie mille per le 4.78K visualizzazioni alla storia!
Alla prossima,
needacurlyboy x
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Il Principe E La Serva.
RomanceEra il 1608 quando il Principe Douglas tornò dal suo viaggio in Francia. Tutti dal più ricco al più povero non vedevano l'ora di rivederlo, di abbracciarlo. Una di queste era Isobel, una serva e dama da compagnia della Principessina Elena, figlia de...