...Tortura...

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La vita da popolare é dura, lo sai diario? Soprattutto per chi ha una vita da eroe. Sai, dovresti essere onorato ad essere il diario di una persona tanto importante e non di oche o capre o lumache. Ora ti racconto le cose GRANDI che ho fatto oggi:
Entrai nel cortile della scuola e ovviamente dietro di me c'erano 2 o 3 ragazzi che mi facevano dei panty shots (Info-chan mi ha detto che li vende ad alto prezzo). Appena andai vicino al mio armadietto per cambiare le scarpe vidi una ragazza della classe 1-2 che mi guardava e mi scattava delle foto. Poi si avvicinò e mi disse:
-Ciao...t-tu s-sei l'eroina della scuola v-vero?
Colsi immediatamente la sua timidezza e la guardai con una falsa dolcezza.
-Credo...cioè, certo!- le risposi
-Potrei abbracciarti?
Io odio gli abbracci, ma annuii: non si dice mai di no ai propri ammiratori!
Dopo l'abbraccio lei mi sorrise e urlò:
-TI ADORO!
Io le sorrisi e lei corse via felice, probabilmente per andare dalle amiche a raccontare l'accaduto.
Mi fermai un attimo a pensare: io prima non ero affatto popolare, ma poi ho iniziato ad aprirmi con le persone e sono diventata abbastanza accettata. Ora per i bei gesti che fingo di aver fatto e di continuare a fare tutti mi considerano quasi un'essenza sovrannaturale. MICA MALE!
Assorta nei miei pensieri, andai a sbattere contro niente meno che l'oca nera della scuola: OKA RUTO. Era quella che dovevo eliminare perché amava Senpai, ricordi? Te ne ho parlato ieri. Così le dissi:
-Ciao, Oka. Dopo la scuola ti va di venire con me nella storage room? Devo assolutamente dirti dei pettegolezzi assurdi, e nessun altro dovrebbe saperli prima di te!
Lei annuì e se ne andò. Dopo aver salutato Senpai (ed essere quasi morta a causa della sua bellezza), suonò la campanella ed andai in classe. Dopo aver dato del mio meglio (e questo l'ho sempre fatto, sono molto brava a scuola sin da piccola), uscii dalla classe e andai in infermeria. Presi la siringa e la riempii di tranquillante, poi la nascosi nella tasca e corsi nella storage room. Oka non tardó a presentarsi e con la sua tremolante e tenebrosa voce sussurrò:
-Dici questo segreto...
Io la guardai sorridendo e le dissi:
-Hai visto il muro dietro di te?
Lei si girò e io presi la siringa e la iniettai nella sua spalla. Lei svenne e io la misi nella vuota custodia del violoncello (faccio parte del Light Music Club solo per questo). Andai a casa portandola con me e poi scesi nel buio scantinato, dotato di una sedia elettrica che provocava l'elettroshock, e di coltelli. Aprii la custodia del violoncello e presi Oka, la posizionai sulla sedia e le bloccai le mani e i piedi con le manette. Aspettai che l'effetto del tranquillante passasse. Appena si svegliò inizio ad urlare ed io azionai la sedia elettrica, ma per poco. Non voglio farla morire subito, deve prima soffrire. Le conficcai un coltello nel braccio e poi le dissi, guardandola negli occhi:
-Cara Oka, benvenuta nel tuo incubo.
Ora sono ancora nello scantinato e lei sta urlando. A domani, diario.

Pooovera Oka...anzi, no!
[Mary]

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