Drunk

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                                                                         Drunk

« Zayn, sai di essere tanto bello? »   biascicai, mentre mi sistemavo più comodamente nel sedile del passeggero

« Lee sei ubriaco » fece lui per tutta risposta

« Non importa, lo penso anche quando non sono ubriaco »

Sapevo che il giorno dopo mi sarei pentito di tutto questo, stavo dicendo al mio migliore amico, fidanzato, che era bellissimo.

« Zay... »  mugolai

« Che c'è?! » mi rispose lui spazientito, mentre suonava il clacson a un tipo che ci aveva superato, rischiando di raschiargli la portiera

« Voglio un bacio »  

Per poco non inchiodò. Lo vidi deglutire a vuoto.

« Ti sto portando a casa, così ti fai una bella dormita e ti schiarisci le idee. Tu non vuoi davvero baciarmi »

« Oh, si che voglio. Me le sogno di notte le tue labbra, desidero baciarle dalla prima volta che ti ho visto ai provini. E voglio baciare pure le vene che si ingrossano quando canti e prendi una nota alta. Mi eccitano da morire » parlai, ormai senza freni

Spalancò gli occhi e vidi una goccia di sudore imperlargli la fronte. Ero tentato di sporgermi verso il suo sedile e leccargliela via, ma sarebbe stato esagerato anche se ero ubriaco fradicio. 

Non mi ero neanche accorto che eravamo arrivati a casa mia fino a quando non accostò. Sospirai, raccolsi la giacca che avevo lanciato nei sedili posteriori e aprii la portiera per scendere dall'auto. Fui colto, improvvisamente, da un capogiro che mi costrinse a sorreggermi per un attimo alla macchina.

« E' tutto ok Liam, ti accompagno io » sentii il braccio di Zayn circondarmi la vita

« No no, ce la faccio » ma per poco non caddi a terra, sentivo le gambe molli ed ero più che certo che le ginocchia non mi avrebbero sorretto

« Si, certo » mormorò lui, prendendo il mio braccio destro e portandoselo al collo, in modo che potesse sorreggermi

« Zaynie, sei troppo gracilino per accollarti tutto il mio peso » . Per tutto risposta ricevetti un pugno nel fianco

« Dillo ancora Liam, e ti abbandono su questo lurido marciapiede »

« Ehi, io lo dicevo per te » dissi mentre, barcollando, arrivammo finalmente al portone di casa. Lo sentii frugare nella mia giacca alla ricerca delle chiavi. Mi infilai una mano nella tasca dei jeans, le tirai fuori e cercai di centrare la serratura. Inutile dire che non ci andai neanche vicino

« Invece di fare lo stronzo e piegarti in due dal ridere, perchè non mi aiuti? » mi rivolsi a Zayn che si teneva la pancia per le troppe risate

« Chiedimelo in modo più gentile » incrociò le braccia sul petto e mi guardò con aria di sfida.

Mi fermai per un secondo a guardarlo. I capelli rasati ai lati e il ciuffo corvino, la pelle olivastra, i grandi occhi nocciola così simili ai miei ma più chiari, contornati dalle ciglia folte e lunghissime e con un taglio decisamente orientale, il naso dritto, un filo di barba a delineargli la mascella e le labbra. Quel giorno indossava una semplice maglietta a maniche corte e un paio di jeans scuri. Mi persi per un attimo a fissargli le clavicole e le braccia, affascinato da quel complicato intrico d'inchiostro che gli macchiava la pelle perfetta. Non lo avrei mai ammesso, ma avrei volentieri tracciato con la mia lingua il contorno di ogni singolo tatuaggio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 05, 2014 ⏰

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