06.

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- Ammetto, sono andata la per lasciarlo, ma mai avrei creduto ad una cosa del genere. -

- In fondo si è dimostrato per il vigliacco che è, ma tu lo ami ancora? -

- No - gli rispondo secca, senza pensarci, - Se sto così male è per Natasha, sono sicura che se mi avesse tradito con qualcun'altra non avrei reagito così, ma lei era speciale, lei era l'unica persona che potevo dire mia e lui me l'ha portata via. -

Amos mi guarda sbigottito e nelle labbra trattiene una risata, lo guardo accigliata mentre scoppia a ridere, - Non pensavo che tu fossi gelosa... di una donna - , non riesco a non ridere e lo abbraccio, annusando l'aria frizzante attorno a se.

Nella stretta dei quell'abbraccio lo guardo intensamente, lui fa lo stesso, ho voglia di baciarlo, credo che anche lui provi la medesima sensazione, con i miei occhi nei suoi, avvicino il mio viso, che sento arrossarsi, al suo, quando le mie labbra sono a pochi centimetri dalle sue, mi scansa con una mano, rimango sbigottita, in questo lungo istante il sangue ha smesso di scorrermi nelle vene.

- Dafne , no -

- Perché no? Infondo con Clio lo fai? -

Il suo sguardo si fa duro, mi raggela, guardo nei suoi occhi azzurri come il ghiaccio, vedo riflessa l'immagine di una ragazza insicura, impotente, in poche parole, patetica, non mi piace questa ragazza, come può piacermi. Nervosamente scosto la sua mano che nel frattempo è rimasta appoggiata alla mia spalla, prendo i miei vestiti e corro in bagno, chiudendo rumorosamente la porta alle mie spalle. 

Con i pantaloncini scuri e la canottiera nera, mi sciacquo la faccia, ancora calda, mi sbircio nello specchio ed ho ancora il viso arrossato. La maniglia della porta sembra pesare moltissimo, la mia mano trema al tatto dell'ottone, non sono pronta a trovare la mia camera vuota senza di lui, faccio un lungo respiro ed apro la porta, entro lentamente in camera ad occhi chiusi,

- Posso andare in bagno? -.

Sono sorpresa, è rimasto, faccio un lieve sorriso, ma senza guardarlo. Il suo tono non era severo o arrabbiato, era calmo e caldo. Con la testa gli mimo un si, e lo sento incamminarsi alle mie spalle. 

Mi stendo sul letto entrando nel lenzuolo di raso, appoggio la testa al cuscino e fisso la porta, che Amos ha lasciato spalancata, odio che si lascino aperte le porte, ma se è lui a lasciarla così mi va bene. Guardo lo spazio vuoto del corto corridoio, con le orecchie invece, sto attenta ai movimenti che compie in bagno. L'acqua scorre, penso si stia lavando il viso, quel bellissimo volto. Anche se è nella stanza accanto lo sento così distante, sono stata una sciocca, pensavo che tra noi ci fosse qualcosa, invece no, era tutto nella mia testa, cercando di baciarlo ho sabotato il nostro rapporto, ma non capisco perché lui sia ancora qui, non è obbligato. Sento la porta del bagno aprirsi ed io con uno scatto faccio finta di guardare il cellulare, lo sblocco aprendo rapidamente WhatsApp, un messaggio, di Amos.

Amos?

TU NON SEI CLIO, ED IO NON SONO UN RIMPIAZZO.

Rimango impietrita, senza comprendere il motivo del messaggio, non ne capisco nemmeno il significato, toc toc , Amos bussa allo stipite della porta, facendomi tornare sulla terra. Lo vedo li, in piedi, indossando solo i bermuda in jeans, con la maglietta infilata della tasca destra, sembra un dio greco, vestito della sua bellezza e della sua eleganza. Lo guardo sbigottita con la bocca aperta e gli occhi spalancati, lo sento ghignare e rivolgo allora il mio sguardo al suo viso, che è leggermente piegato verso sinistra, - Quando smetti di sbavare, mi potresti dare una coperta?- 

Allarmata e divertita gli rispondo con un tono abbastanza canzonato - Non ti serve la coperta, giuro che non ti tocco - .

Amos scoppia a ridere, avvicinandosi a me, mi accarezza la testa, sento l'imbarazzo dissolversi nel lento movimento della sua mano. Lo guardo complice e gli sussurro un lieve "grazie", di conseguenza mi sorride, per poi aggirare il letto. Sento slacciarsi i pantaloni , il mio viso bolle mentre con la coda dell'occhio spio il mio forte dio greco. È girato di schiena e lo noto, il terzo tatuaggio, che spunta timido dai boxer, ma non capisco cosa sia, si gira lentamente ed io mi volto come un fulmine, si stende accanto a me e mi da un bacio sulla guancia

AmosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora