« Non fare caso ad Anne, davvero. Vorrei dirti che non è sempre così, ma purtroppo lei è sempre così. Solo a Michael e Nate e ogni tanto a Dylan sta simpatica, più, ovviamente, tutte le altre sue tirapiedi e robe del genere, ma anche qui, non ti preoccupare, Nate non è minimamente interessato a lei. Nel senso, non è interessato a qualcosa che non siano le sue moine gratuite, ma lo conosci anche tu, lui accetta le moine perché fanno parte del suo ruolo di grande divo, no?»
Charlie aveva l'impressione che Mary non avesse ancora preso fiato da quando avevano iniziato a parlare pochi minuti prima. Seriamente, era quasi preoccupante il modo in cui la ragazza riusciva a saltare da un argomento all'altro senza che l'ascoltatore se ne accorgesse. Un minuto prima le stava raccontando del sito dove aveva acquistato la felpa, quello dopo erano passati a parlare di Anne –che Charlie aveva appena scoperto fare di cognome Jones, proprio come il suo compagno di liceo che una volta l'aveva accusata di essere una strega per via dei capelli rossi e aveva minacciato di farle un esorcismo- e delle sue relazioni con il resto del mondo.
« Io non... Mary, non mi interessa del fatto che Palsh sia o non sia interessato a Anne, Dio ce ne scampi e liberi, figurati se sto a pensare alle loro relazioni! E poi come diavolo ci siamo arrivati, a parlare di Anne? » le domandò, approfittando del fatto che la ragazza fosse momentaneamente impegnata a sorseggiare la propria birra. Mary le sorrise sfacciatamente e continuò a fissarla anche mentre si puliva le labbra con un fazzoletto e poi le faceva schioccare divertita.
« Come non ti interessa? Ma se non hai fatto altro che fissarlo in cagnesco per tutto il tempo che lei è stata lì! Ad un certo punto ho pensato che ti saresti alzata e gli avresti staccato la mano a morsi, te lo giuro! » le rispose, stringendosi nelle spalle come se quella che aveva appena detto fosse stata la cosa più ovvia del mondo.
Charlie sollevò gli occhi al cielo e prima di tornare a guardare Mary si concesse una breve panoramica sull'intera tavolata: Alice e Josh erano spariti, probabilmente intenti a festeggiare a modo loro la buona riuscita dello spettacolo; Eve, Augustus, Gabriel e due ragazze che Charlie non conosceva erano immersi in una conversazione che sembrava divertire tutti eccetto Augustus, che proprio in quel momento stava sbadigliando piuttosto contrariato; Nate Palsh e i suoi compari –com'è che si facevano chiamare? I Malandrini?- erano seduti in maniera scomposta e sorseggiavano birra con noncuranza mentre raccontavano cose che facevano estremamente ridere Anne e altre tre ragazze, di cui una era quasi sicuramente colei che aveva interpretato la parte di Roxanne durante lo spettacolo.« Io e Palsh ci fissiamo sempre in cagnesco e davvero non sopporto quelle ragazze idiote che sentono per forza la necessità di marcare il proprio territorio quando non è assolutamente necessario, tra l'altro » brontolò Charlie, ripensando alla fastidiosa maniera in cui Anne l'aveva attaccata.
« Perché tu e Nate vi fissate sempre in cagnesco? » domandò Mary, sporgendosi meglio verso di lei. Charlie si accorse che Mary aveva degli occhi insolitamente grandi, di una bella sfumatura di marrone che non li faceva affatto apparire banali.
« Storia lunga, davvero... » le rispose, sentendo il sorriso scivolarle via dalla faccia. Si impose di mantenere un'espressione neutra, perché quella sera erano già bastati Palsh e Gabriel a complicarle la vita senza che altri ricordi peggiorassero la situazione. Mary dovette capire il suo stato d'animo, perché non disse nulla e si limitò a sorriderle con fare comprensivo, prima di riprendere a parlare con il solito brio.« Beh, comunque, Anne si comporta così perché crede di poterlo fare. Deve aver visto troppi film, in vita sua, visto che si sente tanto la reginetta del mondo. Vorrebbe che qui tutti la temessimo e ammirassimo allo stesso tempo, peccato che l'eventuale posto di reginetta sia già stato occupato tempo fa »
L'espressione di Charlie dovette essere piuttosto eloquente, perché Mary fece un sorrisetto malizioso e si guardò intorno, prima di sussurrarle qualcosa all'orecchio.
« Rose, no? »
Mary si sarebbe aspettata quantomeno una reazione di sorpresa, da parte di Charlie, se non addirittura che dicesse qualcosa di simile "Ah, certo, in effetti posso capire", ma mai e poi mai avrebbe pensato di trovarsi davanti... il nulla. Charlie la guardava con espressione neutra, come se fosse in attesa di qualche informazione in più, perfettamente impassibile e solo in parte incuriosita. Le sopracciglia di Mary schizzarono in alto e le sue labbra si dischiusero per la sorpresa, mentre lei si infilava una ciocca di capelli dietro alle orecchie con un gesto nervoso e agitato.
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Tutte le scenografie del caso
RomanceDopo aver dimenticato un telefono per tre ore all'interno del freezer, Charlie Emiret - vent'anni, studentessa di chimica, fotografa per hobby e disordinata cronica- sa che nulla potrà salvarla da Alice e dallo spettacolo teatrale a cui l'amica vuol...