La sirena di mezzanotte

374 13 3
                                    

   Quando lei varcò la soglia, il suo sorriso diede vita alla casa.

-"O mio dio come hai fatto ad ereditare questo appartamento?"

Era entusiata. Correva da una parte all'altra nel suo abito da sera blu e i capelli lasciati sciolti lungo la schiena.

"Avrei giurato che ci saremmo rivisti, ma non avrei mai pensato che avresti rubato la casa dei MIEI sogni!"

Spalancò la finestra del salone e si affacciò sul balcone che dava sul Canal Grande. Il sole le illuminava gli occhi verdi e lei respirava a pieni polmoni l'aria fresca del pomeriggio, sognante, immersa in quello sguardo che aveva la prima volta che vide Venezia.

  Io la gardavo appoggiato alla porta d'ingresso con lo sguardo divertito dalla sua esuberanza.

Nonostante non fossimo mai stati realmente insieme il mio cuore non si era mai dimenticato di lei e nemmeno la mia testa. Dopo due anni il caso aveva deciso che il carnevale di  Venezia fosse il il momento giusto per una rimpatriata. Dopo averla sognata cosi tante notti eccola li, Cara , intenta a volteggiare per il mio nuovo salotto come se non fosse passata una sola notte dall'ultima volta. Aveva chiamato solo due sere prima e quando avevo sentito la sua voce al telefono il mio cuore aveva ceduto;

"non so come stai ma ho intenzione di scoprirlo! Sai bene che non perderei mai il carnevale, stupiscimi!"

Aveva esordito cosi. Il suo carattere non smetteva mai di stupirmi e non era di certo cambiato di una virgola.

Senza volerlo riuscii nell'intento con il mio nuovo appartamento;  mio nonno ci aveva lasciato da poco e dal suo testamento era saltata fuori questa perla di cui nessuno era a conoscienza. Per caritá sapevamo tutti che il vecchio nascondeva i soldi sotto al materasso, ma nessuno avrebbe mai immaginato fosserò così tanti, la prima vera fortuna della mia vita.

Era una casa decisamente enorme per i miei 24 anni, si trovava in un edificio seicentesco e le finestre si affacciavano direttamente sul ponte di Rialto. Per mia fortuna nonostante la zona storica, l'appartamento era tutto forchè antiquato:

i soffitti erano alti decorati da travi a vista bianche, il parquet scuro di legno antico scricchiolava leggermente sotto il peso dei passi e le finestre bianche inondavano di luce le stanze. Tuttavia l'odore della laguna a volte era meno poetico del previsto.

-"Hai intenzione di sostare tutta la sera in balcone?"

La presi in giro, sapevo che se fosse stato per lei avrebbe passato li la nottata ad ammirare il paesaggio:

-"OVVIAMENTE no! Voglio esplorare ogni angolo della casa!"

Si diresse in camera da letto senza farselo ripetere due volte, lasciando svolazzare il tessuto impalpabile dell abito:

" Ah bene! Pure la cabina armadio! Quando si dice il pane per chi non ha i denti! Tutto questo spazio per le tue solite camice striminzite! Io si che saprei come riempirlo!"

Era vero, la passione per la moda di Cara superava di gran lunga la sua disponibilitá bancaria e i sandali di Dior che portava ai piedi ne erano la conferma.

Non era ricca e non lo era mai stata, tuttavia amava la bellezza in ogni sua forma, lusso compreso, e non si era mai arresa alla povertá della sua famiglia. Risparmiava e non si faceva mancare mai nulla, prendeva quello che voleva, dalle scarpe agli uomini, una creatura terribilmente affascinate quanto pericolosa, capace di compensare la povertá con la ricchezza di spirito, l'intelligenza e un grande mix di determinazione ed intraprendenza.

-"So fin troppo bene che sapresti come riempirlo, so anche molto bene come riusciresti a invadere la casa con il tuo disordine"

Rise di gusto, una risata musicale che riempiva le stanze di un' allegria travolgente.

- "Non vorrai mica rimanere qui a sindacare sul mio disordine spero! Muoio di fame, dove ha intenzione di portarmi  fuori a cena  la mia guida veneziana preferita?"

Il mio portafoglio poteva prepararsi a piangere.

-"Mcdonald?"

-"Spiritoso!"

Bè almeno ci avevo provato.

-"Ti ho promesso che ti avrei stupita, ho intenzione di mantenere la parola, percui preparati"

Sul suo viso comparve un espressione furba, un sorriso malizioso che accoglieva la sfida senza temerla, quel tipo di sguardo che mi aveva fatto perdere la testa.

Non scherzavo, il destino mi aveva dato una seconda accasione e non l'avrei sprecata, volevo riconquistarla e mi promisi che ci sarei riuscito.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 08, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

La sirena di mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora