I MIEI RACCONTI

AMORE.. SPERAVO SOLO IN QUELLO

Ho conosciuto una ragazza(circa un anno fa), si chiamava Chiara. La conobbi alla festa del 16° compleanno di mia cugina. La ricordo ancora quel giorno.. Aveva un vestitino nero a pois bianchi, quel sorriso stampato nel volto che mi pietrificava... Volevo che quella serata non fosse mai finita. Perché tra l'imbarazzo di non conoscersi e io che ero e sono tutt'ora timido, non avevo modo di parlarle, così la mia amica Mariana me la presentò e cominciammo a parlare come due persone che si conoscevano da una vita. Cominciammo a parlare delle nostre abitudini e qualunque altra cosa ci frullava nella testa. Poi incominciammo a dare i numeri perché mia zia aveva portato dello prosecco(sei o sette bottiglie circa, non lo ricordo con la precisione, però quel sedicesimo sembrava sempre di più un diciottesimo). Peccato che non ho approfittato dell'occasione per poterla baciare...

Da quel giorno ci siamo scambiati i numeri di telefono e poi abbiamo cominciato a parlare. All'inizio non la cercavo quasi mai, per non farmi sembrare invadente, poi abbiamo cominciato a parlare sempre di più e io l'amavo sempre di più...

Un giorno però dissi a mia cugina che amavo Chiara, e lei mi dese una brutta notizia (per me). In pratica lei si era fidanzata.. In quel momento dovevo provare solo felicità per lei.. ma l'unica cosa che provai era la gelosia trasformatasi in rabbia e rancore. La cercai ma dato che la rabbia mi consumava, tutto quello che pensavo, lo scrissi in un messaggio. Avendo usato parole pesanti e violenti, lei s'incazzò con me. Non parlammo per un bel po'... fu dura... ogni sera piangendo... una sigaretta tira l'altra... La rabbia che provavo era immensa. Ero così incazzato che ad un mio amico, che cercò pure di consolarmi, lo picchiai... Non ci vedevo più dalla rabbia. Lei non mi cercava e io soffrivo sempre di più... Poi un sabato sera ed uscii con i miei migliori amici. Quella sera stavamo andando a mangiare e nel tempo che aspettavamo ho preso il telefono e stavo per cercarla... Ma con tanta rabbia accumulata, nella mia mente regnò la tristezza che mi pervase... cominciai a piangere senza sosta... I miei amici cercarono di consolarmi e mi dissero di provare a cercarla e di chiederle scusa se è arrabbiata con me. Perciò la cercai e cominciando a scrivere, mi calmai. Le scrissi scusa... scusa se sono stato crudele... scusa se sono stato violento... scusa se sono... così... stupido e immorale... Quasi subito lei mi rispose dicendo che aveva capito che avevo superato il limite della rabbia e così mi perdonò. Il mio cuore si riempì di gioia e lasciai stare quella stramaledettissima gelosia.

Poi qualche giorno dopo lei mi disse che stava avendo problemi con il suo fidanzato, così cercai di consolarla... dopo due o tre giorni lei mi riscrisse e mi disse che si era lasciata. Io ero in collera per lei ma allo stesso tempo ero felice sia perché lei si era lasciata ma anche perché LUI NON LA MERITAVA ASSOLUTAMENTE.

Come puoi fidanzati con una delle persone più dolci del mondo e poi lasciarla in tredici? Ma comunque, continuando a parlare con lei, ho fatto un piccolo passo sbagliato... Sono diventato il suo migliore amico o come amavamo entrambi dirlo "BFF". Si sa che la regola dell'amico dice che se sei amico di una donna non ti ci vedrai MAI come suo fidanzato.

Beh... Almeno cominciammo a parlare ogni giorno, ridendo e scherzando sempre!

Poi passati più o meno sei settimane, mandai a fanculo "la regola dell'amico" e le chiesi di fidanzarci... LEI HA ACCETTATO!!

Il mio cuore esplodeva di gioia, la volevo solo per me, però non facevo il geloso, o per lo meno molte volte la frenato. Ma la facevo uscire con le amiche e anche i suoi amici, questo è ovvio, non mi creava per niente problemi, perché volevo solo la sua felicità e il suo amore... Fu lì che sbagliai... Dopo due adorabili e romantici mesi, la situazione diventò drammatica... Chiara era molto fredda e non voleva neanche essere toccata.

Allora mi chiesi se avessi combinato qualcosa di male, anche inconsciamente. Rimasi interdetto da quello che successe. Una storia finita a pezzi per un non so cosa... Le diedi tutte le attenzioni che potevo, mai una volta mi sono rifiutai di sostenerla, consolarla, difenderla e soprattutto ho sempre dato il meglio per lei.

Dopo due mesi dalla giornata più bella della mia vita scopro che si stava frequentando con Giovanni, il mio migliore amico... Proprio da lui una cosa del genere non me la sarei aspettata... Prima non ho detto niente... non volevo credere che il mio fratello(perché questo era per me), mi avesse fatto 'sta bastardata...

Ma dopo due giorni quello stronzo, venne da me, impaurito e tremolante mi disse tutto... Mi disse che loro si erano conosciuti poco dopo il nostro fidanzamento, che cominciarono a piacersi... E così una cosa tira l'altra, le rubò un bacio e così cominciò tutto. La mia furia si trasformò nella sua agonia... Cominciai a piangere... E per rabbia gli diedi un pugno nel naso, lui cadde a terra, ma la mia ira non era placata, così salì sopra di lui e continuai a picchiarlo sempre più forte, non volevo fermarmi... volevo solo cancellarlo dalla mia vita... Ma, per fortuna sua, Chiara ci vide... Le scesero le lacrime agli occhi e scappo...

Poco dopo arrivò la polizia che mi mandò in riformatorio... Almeno questi 3 mesi mi hanno fatto riflettere e pentire amaramente dell'accaduto.

" Ora sono solo... In una desolata valle di lacrime e sento un vuoto enorme nel mio cuore che di giorno in giorno si allarga... vorrei solamente sparire da questo mondo. " Ripetevo sempre questo nella mia mente e così cercai di rimediare. Ma si sa che il perdono non è una cosa facile... Ho sofferto molto...

Dopo un po' che uscii dal riformatorio, incontrai Chiara, era bella come l'ultima volta... Parlammo un po' e così tornammo a fare pace. Con quel coglione di Giovanni non ci siamo più sentiti... e ci credo... Dopo tutto 'sto fatto...

Però dopo questa esperienza, non m'interessa più Chiara... Mi importava sapere che lei stesse bene e che avesse la felicità che le strappai. In fondo non si può avere tutto nella vita, ma ci si può accontentare delle piccole cose...

Fine