Imprevisti

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POV Vlad
Lasciai Anya e Dimitri alle dolci conversazioni.
Feci un girò per i corridoi del treno, soffermandomi al vagone ristorante, la vista del bancone, riportava alla luce la mia dipendenza... la mia solita abitudine...i viaggi imprevisti, mi procuravano una dipendenza dolcifica, la famosa "fame nera".
Mi sedetti attendendo l'arrivo del cameriere, che come al solito si dilungó a conversare con qualche cliente, con lo scopo di ricevere qualche mancia extra.
Dopo un paio di minuti, mi alzai  recandomi personalmente al bancone, mi accomodai in uno degli scomodi sgabelli girevoli, rivestiti in finta pelle marrone, capaci di appiattire qualunque fondoschiena...
-"Sa... quel ragazzo deve ringraziarla, se avrebbe perso qualche altro secondo, sarei a quel tavolo a fargli una bella ramanzina"
Mi arrivò una pezza sul menù!
Alzai lentamente lo sguardo,  osservando in malo modo il barista che riuscì a farmi distogliere l'attenzione, da una mia "ipotetica" ordinazione
-"Guardi, non voglio essere d'intralcio vada pure  "
Risposi, riportando lo guardo sul libricino, da tutt'altra parte non ricevetti risposta, tutti gli anni passati con Dimitri, avevano riportato alla luce, sfumature perdute del mio carattere, ma a sua differenza, io avevo un animo ben diverso...
-"Ma...anch'io come lui userei la parlantina battutiale: facile, veloce e sbrigativa" comprarli e ricevere, ecco il vecchio motto del treno Svik... un pezzo di carta in più, non guasta la giornata!"
Con la battuta finale, ricevetti una manata sulla spalla
-"Vecchio lupo di teatro! Fare il padre ti ha reso meno bastardo"
Risi di gusto
-"il mio ragazzo é una gran gatta da pelare, ma lasciamo stare i convenevoli, sono troppi gli anni passati alle spalle"
-"Già! Hai ancora quelle strane...come posso definirle, abitudini nel sonno!?"
Concluse mimando con le dita due virgolette
-"Dovresti sparlare meno, del tuo ex compagno di stanza"
-"  Cosa ti porto Vlad?.... Come sta il ragazzo? non l'ho più visto dopo il trasloco..."
-"un cornetto con marmellata di pesca e un cappuccino...sta bene, almeno credo... si, l'ho lasciato in OTTIMA forma"
Iniziai a ridere al pensiero di Dimitri alle prese con Anya
-"Che intendi dire?"
-"Che Dimitri, avrà un bel da farsi in questo viaggio!"

-"É pensi che quella ragazza vi aiuterà?"
Stetti una mattinata in compagnia del mio ex compagno d'armi, che ironia della sorte, era il barista più pazzo della compagnia Svik.
Dopo la chiusura del palazzo, decidemmo di aiutarci a vicenda, lui cercava lavoro per entrambi ed io un appartamento, che avremmo potuto condividere, ma ciò non accadde l'arrivo di Dimitri cambio le carte in tavola, ci ritrovammo con tre lavori e due mini appartamenti, riuscimmo a trovare tutto ciò che ci serviva per andare avanti, la ruota girava a nostro favore, tanto che dopo una settimana di convivenza, Ivan si trasferì nell'appartamento accanto. Durante i turni avevamo la possibilità di controllare Dimitri...ma naturalmente, i guai combinati dal ragazzo, difficilmente venivano a galla, Ivan era il classico buonaccione riusciva a passare sopra ogni danno é regergli il gioco, era ciò che gli riusciva meglio, con questo suo fare riuscí a guadagnarsi un posto in prima classe nel cuore del giovane. Fu forte l'impatto che ebbe Dimitri dopo il trasloco, non aveva un compagno di giochi, colui che lo consigliava e permetteva tutto, io ed Ivan eravamo due opposti, forse era proprio quello il fattore che ci aveva indotto a costruire una solida amicizia, che per cause di forza maggiore, era andata perduta negli anni.
-"Stando alle parole di Dimitri: é una copia più che accettabile"
-"Ma non avrà mica preso un abbaglio?"
-"É ciò che tento di spiegargli ma lui"
-"Negherà fino alla morte"
Non aveva dimenticato la testardaggine di Dimitri.
Addentai un pezzetto del mio cornetto, alzando gli occhi vidi dallo specchio incassato del bar, il controllore fare il giro dei passeggeri per controllare i passaporti, richiamai l'attenzione di Ivan, che si era allontanato per servire un cliente, si girò gettando la pezzuola sul mobile in legno e mi raggiunse
-"Che succede?"
Gli feci segno di chinarsi
-"Ivan posso contare su di te!"
Si toccò i baffi, rivolgendomi un'espressione confusa...dopo annuì

Riuscii a passare dalla porta di servizio, grazie a Ivan che con finta sbadataggine ruppe la botte contenente birra, ciò attirò l'attenzione del controllore che si precipitò ad aiutarlo.

Qualche ora prima sentendo la conversazione di alcuni passeggeri, mi accorsi di avere tra le mani il visto scaduto, cercai di stare più lontano possibile da quell'uomo, non potevo tornare indietro così avanzai di vagone in vagone, fino ad arrivare al bar.

Iniziai a camminare più in fretta possibile, cercando di non attirare l'attenzione, a metà corridoio iniziai a sentire le voci di Anya e Dimitri, segno che stessero discutendo, arrivato entrai trascinando violentemente la porta scorrevole, ciò lì fece smettere di parlare
-"abbiamo un problema"

L'ultima dei RomanovDove le storie prendono vita. Scoprilo ora