33. Non mi interessa se eviti costantemente l'argomento.

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Blair POV's

Il bussare alla porta mi distrae dal programma demenziale che stavo guardando. Possibile che mia madre si sia dimenticata le chiavi ancora una volta? Sbuffo alzandomi con fatica e riponendo il pacchetto di patatine che stavo mangiucchiando prima di aprire la porta svogliatamente.
«Non ti dimentichi la testa perché l'hai attaccata al collo--» mi blocco quando noto Jacob appoggiato al muricciolo di casa mia con un ghigno sopra il viso.
«Ciao anche a te, Blair.» chiudo gli occhi per un secondo non riuscendo a realizzare ancora perché è venuto qua quando avevo chiesto e ripetuto di volere stare da sola.
«..Jacob..» 
«..Blair..»
«Jacob cosa ci fai qua?» cerco di essere il più acida possibile, ma è quasi impossibile. Non riesco a reprimere il sorriso che mi si forma quando mi abbraccia. Non posso credere che sia qua.
«Mi mancavi.» il mio sorriso si allarga ancora di più, e le mie mani intorno al suo collo gli danno la conferma di avere fatto un'ottima scelta a venire qua. «Ti ho pure portato una cosa per farmi perdonare..» scioglie l'abbraccio tornando dentro la macchina, esce con due scatole di pizza. Gli vado incontro iniziando a salterellare. «Mentre stavo guidando ho pensato che era venerdì..pizza e film?» annuisco facendolo entrare dentro.
«Sei uno stronzo, dovrei avercela con te!» dico dopo tirandogli un'oliva in testa.
«Ma sono anche meravigliosamente dolce, perciò..no, non dovresti!» mi accoccolo di più al suo petto beandomi del suo profumo mentre il cuore batte talmente forte tanto da aver paura che lui se ne accorga.
«Dovresti rilassarti, è solo un film.» dice quando capisce che sto già andando nel panico per l'inizio.
«Un film horror, Jacob. Come se tu non mi conoscessi!»
«Lo so che odi gli horror, appunto per questo l'ho messo.» roteo gli occhi ridacchiando.
«Ti prego, toglilo!!» dico dopo una mezz'ora dall'inizio. La ragazza sta per essere divisa in due con una motosega da un fantasma o qualcosa del genere. «Nononono!!!»
Lo blocca proprio nel momento in cui la lama si incontra con la sua pelle mentre chiudo gli occhi. Tiro un urlo quando mi mette due mani nei fianchi facendo un verso pauroso.
«Sei impazzito?» grido mentre lo vedo scoppiare a ridere.
«Dovevi vederti, eri così buffa!» mi fa il verso facendo finta di mangiucchiarsi le unghie, mettendosi in posizione eretta e dilatando gli occhi. Ridacchio tirandogli un cuscino addosso mentre mi fa il solletico.
«Mi erano mancati questi momenti..» confessa baciandomi la guancia. Arrossisco per la posizione in cui ci siamo ritrovati casualmente, è imbarazzante e potrebbe essere mal intesa.
«Blair, sono a casa!» mia madre accende la luce e immediatamente Jacob si alza da sopra di me. «Blair! Che spavento! Oh, Jacob. Cosa ci fate al buio?» ridacchio mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Noi..beh stavamo guardando un film, è appena finito.»
«Come stai Jacob?» i rapporti tra lui e mia madre non sono mai stati rapporti benevoli, anzi, c'è sempre stata molta acidità fra i due, e come penso avete avuto il piacere di capire da soli Jacob odia profondamente mia madre.
«Sto bene, grazie.»
«Rimane a cena?» mi volto a guardarlo e lo vedo annuire.
«Si, rimango anche a dormire. Partiremo domani mattina così da tornare nel pomeriggio.» dice alzandosi completamente dal divano. Bello, ha organizzato tutto senza dirmi niente, di nuovo. Il suo tono così freddo è dovuto dal fatto che non sopporti il suo "finto comportamento gentile nei miei confronti" e lo odio così tanto quando fa così.
«Bene, preparo la camera degli ospiti--» la interrompe subito cingendomi la vita.
«No, non scomodarti, dormo con lei.» arrossisco imbarazzata abbassando la testa mentre cerco di tirargli un pizzicotto sul braccio.
«Oh..va bene.»

«È stato così imbarazzante!» dico entrando dentro la mia stanza e ridacchiando. Mi butta scherzosamente sul mio letto matrimoniale toccandomi il fianco scoperto dalla maglietta che si è leggermente alzata nonostante sia più grande di tre taglie. La usavo per dormire al liceo, è nera con scritto "New York" in giallo.
Rabbrividisco sentendomi avvampare.
«Non è la prima volta che rimango a dormire da te.» dice stendendosi accanto a me. I miei capelli finiscono nella sua faccia e ridacchio sventolandoli di proposito per dargli fastidio.
«Lo so, ma..comunque adesso è diverso.» si alza sui gomiti facendo quasi scontrare i nostri nasi. Inutile dire che il colorito della mia pelle diventa ancora più rosso di quello che già è.
«Perché? Perché adesso c'è questo?» si avvicina ancora di più a me facendo scontrare le nostre bocche in un bacio a stampo.
«Non puoi!» dico staccandomi. «Non puoi baciarmi così.» dico ancora mettendomi seduta. «Io ti ho detto tutto, e tu sei solo rimasto in silenzio.» gli ricordo. La sua mano sulla mia coscia mi fa pensare a quanto io sia stata stupida. Mi stava baciando, cosa diavolo ho per la testa? Ha un sorriso strano, i suoi occhi sono così luminosi rispetto al solito, brillano di un'energia diversa. Siamo così legati l'uno all'altro, adesso più che mai.
«Blair, puoi fermarmi quanto fuori, puoi non parlarmi per interi mesi, ma quello che c'è fra di noi mi sembra chiaro, è così ovvio..» si avvicina nuovamente a me lasciandomi altri baci a stampo. Questa volta lo lascio fare, non mi importa quello che prova lui, non mi importa di niente in questo momento, la sua bocca è sopra la mia adesso, e se domani sarà sopra a quella di una biondina non è un problema da risolvere oggi, ci penseremo domani, adesso sto così bene, sono così spensierata, così felice tra le sue braccia.
Stringo i pugni gemendo quando mi lascia una scia di baci sul collo.
«Sei..sei uno stronzo.» dico sorridendo. «Sai che sono il mio punto debole.» ghigna soddisfatto continuando a baciare ogni centimetro del mio collo mentre le sue mani sono sui miei fianchi.
«Amo l'effetto che ho su di te.» corrugo la fronte tornando a respirare per qualche secondo.
«La pelle d'oca, le guance arrossate..pensi che non me ne sia mai accorto?» abbasso la testa mentre il suo ghigno cresce ancora di più.
Mi alza il mento con due dita continuando a baciarmi. La sua lingua si scontra con la mia, facendomi gemere. «Non mi resisti.» dice tra un bacio e l'altro. Ah si eh? Io? Quello che mi è saltato addosso fino a prova contraria è lui.
Infilo la mano dentro i suoi pantaloni con una velocità e un coraggio che non credevo di avere, spalanca gli occhi iniziando ad essere serio quando prendo il suo membro in mano iniziando a strusciarlo. Basta poco per risvegliarlo.
«E io che pensavo di avere il totale controllo su di te.» dice. gli faccio un occhiolino sorridendogli mentre mi sdraio sopra di lui nel letto togliendo la mano e sfilandogli sia i pantaloni che i boxer.
«Dio, Blair!» mi palpa il sedere facendo strusciare la mia intimità ancora coperta dai vestiti alla sua. «Sei troppo vestita.» dice sghignazzando. Mi alzo andando a chiudere la porta a chiave e rimanendo solo in intimo. Quando parlava delle sue avventure con le sue puttane diceva sempre che adorava togliergli l'intimo.
Entra dentro di me mentre geme il mio nome palpandomi il seno. Veniamo dopo poco.
«Ti amo.» spalanco gli occhi dopo aver detto quelle due parole. «Non mi interessa se eviti costantemente l'argomento. Io avevo bisogno di dirlo e tu di sentirlo.» mi accarezza i capelli mentre mi sdraio accanto a lui appoggiando la testa sul suo petto. «Ti amo.» ripeto. Si sta così bene fra le sue braccia, soprattutto adesso.

My bad best friendDove le storie prendono vita. Scoprilo ora