Capitolo_3

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Jace corse all'interno della casa, lasciando Alec sulla soglia.

«Clary!» esordì, entrando nella stanza dove la sorella e il padre stavano ancora discutendo.
Le porse cautamente la lettera, quella firmata "~Simon".

L'espressione della ragazza, stupita, tradiva un cenno di paura. Scartó la busta, frenetica, incapace di trattenere la curiosità.

Lesse la lettera. Impallidí all'istante. Jace le si affiancó, in modo da poter vedere il contenuto del pezzo di carta...

Le uniche parole che riuscí a decifrare furono "Simon" e "vampiro". Ma furono sufficienti per capire...

L'immagine di Simon, intrappolato all'interno dell'Hotel Dumort, gli si staglió nitida dietro gli occhi dalle palpebre abbassate.

Valentine era allarmato
«Clarissa... qualcosa non va?»

«No. No, tutto a posto» si sforzó di dire

«Posso vedere la lettera?» chiese allora il padre

«No. Uno stupido amico mondano di Clary... deceduto» rispose Jace. Non era del tutto falso. D'altronde i vampiri erano creature morte.

«D'accordo» Valentine non sembró credere alla bugia, ma sapeva che i figli, qualsiasi cosa fosse successo, non avrebbero potuto fare niente, ora che erano sotto il suo tetto.

Alec, che nel frattempo era entrato timidamente in casa, salutó Valentine e Clary.

«Alexander... Che piacere averti con noi. Ti lascio solo con i miei figli... avrete cosí tanto di cui parlare... » detto ció si allontanó, e si diresse verso il piano superiore.

Non appena soli, i ragazzi, si scambiarono occhiate incerte. Fu Clary la prima a spezzare il gelido silenzio.

«Dobbiamo salvare Simon!» disse decisa.

«Non possiamo! Non si puó fare niente... se il Mondano é stato morso da uno dei vampiri dell'Hotel Dumort...» Alec venne interrotto dalla ragazza.

«Ma é successo settimane fa!»

«No... Simon é stato attirato dall'Hotel... Quando i Mondani vengono morsi, il veleno dei vampiri crea in loro una... dipendenza. Simon é riandato al Dumort, ieri sera...»

«Quindi... »

«É morto» fece Alec «Sta rinascendo come vampiro»

«Noi non possiamo... Dobbiamo fare qualcosa... Jace?!?» Clary chiamó il fratello, supplicante.

«Ci andremo. Andremo da lui... ma, Clary... non sperare troppo... Potrebbe non riconoscerti piú»

Jace aveva un piano, quel ragazzo ne aveva sempre uno...

«Alec, ho sentito che un potente  Stregone é qui a Idris, per fare non mi ricordo piú quale strano incantesimo... Comunque, non é questo il punto, va da lui, abita infondo alla strada... Dovrá disegnare un portale per noi!

Clary, prepara una borsa con vestiti e cibo, io penseró alle armi...»

Vestiti e cibo?!? Stavano andando a New York, non in un luogo deserto! Ma la ragazza obbedí comunque al fratello

...

Alec, titubante, si immerse nella fresca sera di inizio autunno. "Un potente Stregone" aveva detto Jace... come se Alec non sapesse a chi si riferisse... Magnus Bane. Il Sommo Stregone di Brooklyn.

Il Nephilim aveva sempre pensato che il Nascosto fosse una leggenda vivente. Insomma... era famoso in tutta New York! Ma una volta andato ad una sua festa, Alec, aveva cambiato opinione su Magnus.

Ora non gli sembrava piú una leggenda, gli pareva umano, piú simile a lui...

Tuttavia ad Alec non andava a genio l'idea di rivederlo... non si era sentito troppo a suo agio l'ultima volta che l'aveva incontrato.

Ricordava l'accellerare del battito del suo cuore, quando aveva visto lo stregone. Inizialmente aveva interpretato quella sua reazione come soggezione nei confronti di un leggendario personaggio, ma nei giorni successivi aveva iniziato a pensargli sempre piú frequentemente...

Pensare a tutti i secoli che aveva vissuto, alle esperienze che aveva fatto Magnus, a quanto sarebbe dovuto essere saggio...

Avrebbe capito, si disse Alec, avrebbe capito la loro situazione e gli avrebbe aiutati.

Arrivó davanti alla casa indicatagli da Jace. E bussò. Un paio di volte, giusto per essere sicuro che lo stregone sentisse.

Dopo pochi istanti una figura apparve alla soglia. Era un ragazzo apparentemente sui diciotto, altissimo e snello. I capelli neri erano acconciati in una stramba pettinatura che ricordava un porcospino, tenuta in piedi da una marea di gel. Gli occhi non erano umani, le iridi erano gialle e luminescenti e la pupilla al loro interno era verticale come quelle dei gatti. Il viso era gentile, dai delicati tratti asiatici. La pelle bruna luccicava coperta di glitter, cosí come le palpebre.

«Buonasera!» esordí questo con voce melodiosa, gli occhi felini puntati su Alec

«Buo... Buonasera! Non ti ricorderai di me... Io sono... » farfuglió il Nephilim

«Alexander Lightwood» il giovane fu stupito che Magnus ricordasse il suo nome «Come potrei dimenticarti? Sei uno degli amici Shadowhunter di Clary!»

«Io... sí... Signor Bane, avremmo bisogno del suo aiuto... é urgente...»

«Chiamami Magnus, ti prego!» rispose lo stregone che guardava ancora Alec con estremo interesse, quasi fosse una rara  specie aliena, da poco scoperta.
«Cos'é successo ai tuoi amici Nephilim?»

«Noi... Simon...»

«Simon?» lo interruppe lo stregone

«Il mondano che era stato rapito dai vampiri...»

«Il ragazzo-topo!» Esclamó Magnus, ricordando il divertente episodio, mentre schioccava le dita, dalle quali uscirono magiche scintille blu cobalto, come l'Oceano.

«I vampiri l'hanno ucciso, si sta trasformando in uno di loro e Clary é disperata!» riveló Alec, prima che lo stregone potesse interromperlo nuovamente.

«E cosí vi serve il mio aiuto... Per cosa esattamente? Non posso resuscitare i morti, nemmeno invertire l'incantesimo che trasforma un umano in un vampiro...» questa volta fu Magnus ad essere interrotto

«Abbiamo bisogno che disegni un portale per noi. Vorremmo poter andare da Simon, per... per aiutarlo o... comunque...»

«Alexander!»Magnus si passó una mano sul volto con aria esausta «I vampiri appena nati... sono impauriti e spaventati, non hanno il controllo sui loro poteri. Potrebbe essere molto pericoloso quello che tu e i tuoi amici intendete fare!»

«Magnus... ti prego! Clary é perduta senza Simon, e se Clary é preoccupata anche Jace lo é e se Jace é preoccupato... » Alec si arrestó bruscamente

«Ti piace quel Jace, vero?» chiese lo stregone, con le sopracciglia aggrottate, come se stesse riflettendo.

«Cosa? Ma che dici?!?» Alec era paonazzo, il rossore si poteva scorgere anche attraverso buio della notte. Perció lo stregone scelse di cambiare argomento.

«Qual'é il clan dei vampiri da cui Siloe é stato morso?» domandó Magnus

«Si chiama Simon» precisó il Nephilim «E comunque é il clan di New York... penso faccia capo a Camille Belacour, ma momentaneamente non é al Dumort...»

Magnus annuí «Il suo vice é Raphael Santiago. Quel ragazzo mi deve un paio di favori... Forza andiamo!» Incitó il Nascosto

E i due si incamminarono, sotto il cielo stellato, diretti alla casa di Valentine, dove Jace e Clary li stavano aspettando.






Brother and Sister // ClaceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora