Luna Piena(1parte)

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Era una notte di luna piena.
Scott preparava la sua attrezzatura di Lacrosse, quando sentì dei rumori provenienti da fuori la finestra. Si affrettò ad uscire munito di mazza da baseball.
Scott uscì fuori guardandosi intorno, si avvicinò alla ringhiera del balcone sporgendosi di poco, ma improvvisamente spuntò Stiles facendolo sobbalzare.
«Stiles, che cavolo fai qui?!» urlò Scott.
«Tu non rispondevi al telefono» urlò a sua volta Stiles, si accorse della mazza e indicandola disse: «Che ci fai con quella?!»
Scott rise istericamente e lo rispose:
«Credevo fossi un ladro»
«Un ladr... pff... Ma che?... D'accordo, ora devi starmi bene a sentire. Mi padre se n'è andato 20 minuti fa, stanno richiamando tutti gli agenti federali del distretto di Beacon e anche la polizia...»
«Perché?» domandò Scott confuso.
«Hanno trovato un corpo nel bosco»
« Cioè un morto?»
«No, il corpo di un vivo. Si, stupido, un cadavere» rispose Stiles sarcastico.
«Un omicidio?» Chiese Scott.
«Non si sa ancora. Dicono che era una ragazza di circa 20 anni» rispose Stiles gesticolando.
«Ma... se hanno trovato il corpo, allora che stanno cercando?» Sorrise Scott.
«Mh... Qui viene il bello. Ne hanno trovato solo metà» rispose aspettando la reazione di Scott.
Scott lo guardò incredulo, Stiles annuì e aggiunse: «Andiamo»

Stiles parcheggiò la sua jeep davanti alla riserva di Beacon Hills.
Scendendo dalla jeep Scott disse: «dobbiamo farlo per forza?»
«Dici sempre che in questa città non succede mai niente» lo sorpassó dandogli una pacca sulla spalla.
Stiles accese la torcia e si incamminarono nel bosco.
Scott esitò per un momento dicendo:
«Volevo allenarmi per l'allenamento di domani» lo segui Scott.
«Giusto, perché stare in panchina è molto faticoso» lo schernì Stiles continuando a camminare.
«No, invece, quest'anno giocherò. E sarò anche nei titolari» rispose Scott sicuro di se.
«Questo è lo spirito giusto... Devi avere un sogno, anche se non si realizzerà mai» disse Stiles.
Scott, cambiando discorso, chiese: «solo per curiosità, quale metà del cadavere stiamo cercando?»
«Ah, non ci avevo pensato» sorrise Stiles.
«E se l'assassino fosse ancora da queste parti?» gli fece notare Scott.
«Non avevo pensato neanche a questo»
Salirono su una piccola collinetta e Scott sarcasticamente disse: «confortante sapere, che come al solito
hai pensato sempre a tutto»
«Giaa» rise Stiles.
«Magari dovrebbe essere quello che soffre d'asma a tenere la torcia» disse Scott con il fiatone, appoggiandosi ad un albero e prendendo l'inalatore.

Ad un certo punto i due ragazzi si accorsero della polizia e si nascosero.
Stiles, volendo trovare per primo il cadavere, iniziò a correre e Scott lo raggiunse poco dopo.
Stiles, però, si scontrò con un agente e Scott si affrettò a nascondersi.
Lo sceriffo, accorgendosi della presenza del figlio fermò l'agente.
«Questo piccolo delinquente appartiene a me»
«Papà che si dice?» Rispose Stiles sarcasticamente ormai colto in fragrante.
«Allora tu ascolti tutte le mie telefonate?» Chiese il padre.
«Noo...» rise Stiles nervosamente. Poi sospirando disse: «non quelle noiose»
«Dove è andato a finire il tuo complice?» Chiese lo sceriffo guardandosi intorno.
«Chi?... Scott... È a casa, ha detto che voleva... riposarsi per il primo giorno di scuola» Stiles cercò di riprendere fiato, poi aggiunse: «Sono solo io, nel bosco, da solo...» disse il figlio, il padre non credendolo accese la torcia per controllare dove fosse Scott, iniziando a chiamarlo.
Rassegnato, lo sceriffo prese Stiles per la giacca dicendogli che se la sarebbero vista a casa.
«Accidenti» disse Scott ormai solo.

Scott inizió a camminare nel bosco accompagnato da vari suono inquietanti.
Improvvisamente spuntò un branco di cervi e Scott cadendo perse l'inalatore. Facendo luce con il cellulare, cercando l'inalatore, Scott involontariamente illuminò il cadavere che stavano cercando. Per lo spavento cadde e rotolò giù per la collina.
Dopo un pó si riprese e continuò a correre. Si guardò indietro e si imbattè in due occhi rossi, che pian piano si avvicinavano a lui e infine l'attaccarono lasciandogli un morso.
Scott, correndo sbucò sulla strada e per poco non fu investito.

Il giorno seguente Scott andando a scuola fermò Stiles nel cortile e gli mostrò la ferita.
«Era buio, non sono quasi certo che fosse un lupo» affermò Scott.
«Un lupo ti ha morso?» Chiese Stiles incredulo. Scott annuì, ma Stiles non credendogli disse: «No, non è possibile»
«Ho sentito ululare» continuò Scott, ma Stiles insistette: «non può essere, in California non ci sono più i lupi, da oltre 60 anni»
«Davvero?» Chiese Scott incredulo.
«Si, davvero. Non ci sono lupi in California» insistette ancora Stiles.
«D'accordo potrai non credermi riguardo al lupo, ma sicuramente mi crederai se ti dico che ho trovato il cadavere»
A quelle parole Stiles sobbalzò entusiasta
«Stai scherzando?» domandò.
«No, avrò gli incubi per un mese» rise Scott
«Accidenti è davvero incredibile è la cosa più Assurda che sia capitata in città dalla nascita Lydia Martin» disse girandosi e la salutò anche se lei lo ignorò.
«è solo colpa tua, mi stai contagiando, diventerò uno sfigato come te» incolpò Scott che lo ignorava.

La campanella suona e loro entrano.

《È stato ritrovato nel bosco un cadavere la scorsa notte e sono certo che le vostre giovani menti stanno immaginando una serie di macabri scenari riguardo a questo, ma io sono qui per dirvi che la polizia ha fermato un sospettato, il che significa che potete rivolgere tutta la vostra attenzione all'opuscolo sul vostro banco che illustra questo semestre》 disse prof  consegnando le fotocopie alla classe.
Ad un certo punto il telefono di qualcuno squillo e Scott lo sentì amplificato.
La chiamata partì e si accorse che non proveniva dalla classe ma al di fuori e sentì che la ragazza diceva di aver dimenticato la penna.

Poco dopo in classe venne presentata una nuova ragazza, la stessa a cui era squillato il telefono.
Si sedette al banco dietro Scott e egli istintivamente si girò per dargli una penna.

La campanella suonò.
Scott si recò agli armadietti e ci furono degli sguardi tra lui e la nuova ragazza di nome Allison.

Lydia gli si avvicinò e sì complimentò per la giacca.
Parlarono tra di loro e dopo un pò si aggiunseanche Jackson, il fidanzato di Lydia.

Scott iniziò ad ascoltare la loro conversazione.
《Senti questo weekend c'è una festa》 disse Lydia ad Allison.
《Una festa?》
《Si venerdì sera》 confermò Jackson.
《Oh! Mi dispiace ma non posso. Devo stare con la mia famiglia》 rispose Allison.
Scott intanto continuava ad origliare.
《Sei sicura? Ci sarà tutta la squadra》continuò Jackson.
《 Intendi di football》 Chiese Allison.
《Qui no non ce ne frega niente del football, noi giochiamo a lacrosse» la informò Jackson, poi continuò invitandola all'allenamento.

«Ma se giochi, con chi parlerò in panchina?» Disse Stiles.
Mentre i due ragazzi si dirigevano in panchina, Allison e Lydia arrivarono sugli spalti del campo e Scott vide di nuovo Allison.
«McCall!!» Il coach lo risvegliò dai suoi pensieri, poi continuò dicendo:  «tu stai in porta» gli diede un piccolo schiaffo sul viso e fece entrare tutti i ragazzi della squadra in campo.
Alison guardando a porta chiese a Lydia del portiere, ma lei non sapeva chi fosse.

Scott intanto origliò la loro conversazione, la partita iniziò e Scott stordito dal fischietto ricevette una palla in faccia. Successivamente, senza capire come, parò tutte le palle lasciando a bocca aperta il coach e Jackson, che si innervosì.

Finiti gli allenamenti Stiles e Scott si ritrovarono nel bosco e iniziarono a parlare delle cose strane che succedevano a quest'ultimo.
«È cominciato tutto da quel morso?»  Chiese Stiles.
«E se si trattasse di un'infezione o la scarica di adrenalina che precede uno shock?» Disse Scott facendo un'altra domanda.
«Credo di averne sentito parlare. È un particolare tipo di infezione» disse Stiles.
«Sì?» Chiese di nuovo a Scott.
«Credo... si chiami licantropia» affermò Stiles.
«Che cos'è? È grave?» domandò allarmato.
«Sì, gravissima ma solo una volta al mese» rispose Stiles con un po' d'ironia, poi continuò. «La notte di luna piena» ed imito l'ululato del lupo.

Ridendo e scherzando si fermarono sul punto esatto dove Scott trovò il cadavere, ma non lo trovarono e all'improvviso spuntò un ragazzo alle loro spalle, si avvicinò e disse: «che ci fate qui?»
Non sapendo che dire Stiles si grattò la nuca.
«Questa è proprietà privata» continuò lo sconosciuto.
«Stavamo solo cercando una cosa, ma non fa niente» lo sconosciuto gli lancio l'inalatore e li lasciò soli.

Stiles pensandoci bene disse a Scott: «questo è Derek Hale. La sua famiglia morí tutta in un incendio, una decina di anni fa»
«Perché è tornato?» Domandò Scott guardando in direzione dello sconosciuto, ormai andato via.
Stiles se ne andò e Scott ritornò a lavoro.

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