Capitolo 28

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"Principessa?" Sentii come un eco mentre non volevo per niente aprire gli occhi.

"Mmh...?" Fu tutto quello che riuscii a rispondere.

"Non ci credo. Vuoi ancora dormire? Sono le 10.30 piccola."

"Davvero? Ma a che ora siamo andati a letto ieri?"

"Non ricordi davvero nulla di ieri sera?" Sentii una sonora risata provenire dalle sue labbra.

"Certo! Grazie, stanotte è stato bellissimo." Mi decisi ad aprire gli occhi, guardandolo.

"Ehi." Sorrise.

"Ciao." Ricambiai.

"Ho soddisfatto il tuo desiderio, Miss Calder?" Disse con una punta d'ironia.

"Si." Sorrisi, gettandogli le braccia al collo e abbracciandolo.

Mi prese il viso tra le mani, accarezzandomi con delicatezza. Le sue labbra furono subito sulle mie, con uno schiocco abbastanza udibile.

"Allora...ti va di fare colazione?" Mi chiese.

"Certamente." Risposi specchiandomi nel profondo oceano dei suoi occhi.

Senza che nemmeno me ne rendessi conto, le sue labbra si trovarono nuovamente a contatto con la mia bocca, in un bacio dolce, lento e romantico. La sua lingua cercava la mia, mentre esplorava ogni singola parte della mia bocca. Improvvisamente il bacio si fece più passionale, iniziò a velocizzare il ritmo, mentre la sua lingua si intrecciava disperatamente con la mia, come un bambino che aveva perso la sua mamma per strada. Io ero sulla terra ferma, ma se continuava così, qualcosa mi faceva pensare che ci sarei rimasta per poco.

"Vedo la giornata molto focosa, se è così che iniziamo." Lo guardai mentre le mie dita affondavano nei suoi capelli.

"Mi piacciono le giornate focose." Ribatté lui, con quel suo adorabile sorriso malizioso.

"Dai, alziamoci." Gli diedi una pacca sulla spalla.

"Quanta fretta." Sorrise.

"Ehi, non sono stata io quella ad auto-svegliarmi."

"Aah, starei a guardarti dormire per ore."

Una risata mi scappò dalle labbra e lui mi sfiorò la punta del naso col suo. Un altro bacio schioccante mi fece guizzare dal letto per dirigermi in cucina.

***

"Dovrei chiamare mia madre. Non la sento da ieri sera. Va bene che sa che son qui, ma magari le dico che è tutto okay."

"Va bene piccola."

"A proposito...tu...ehm...hai cercato di contattare tua madre, tua sorella e tuo fratello?" Dissi abbassando sempre più la voce per la timidezza.

"No." Rispose brusco, irrigidendosi.

"Niall, me l'avevi promesso."

"Non è colpa mia. Io ho provato, ma non riesco a trovarli da nessuna parte. Non so nemmeno se vivono ancora qui."

"Potresti insistere però, anzi di cullarti sugli allori."

"Poi vedrò." I suoi occhi si scurirono.

"Questo significa che ci proverai fra altri due, tre, quattro anni? Andiamo Niall, è una cosa bella, ti sentirai meglio, e sono sicura che anche a loro manchi."

"Non ho mai detto che mi mancano." Disse col suo solito tono orgoglioso.

"Mi è sembrato di capire il contrario un mesetto fa. E anche se non l'avessi detto...andiamo, lo capisco perfettamente che dentro te c'è nostalgia."

An angel with blue ocean eyes.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora