Capitolo 34

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Federico continuava a calciare tutto ciò che si trovasse difronte.
Le mani nei capelli e le narici dilatate.
Si mordeva le labbra per non piangere e alzava lo sguardo verso il soffitto per respirare.

<<Cazzo!>>impreca quando il cellulare inizia a squillare in un momento come quello.

<<Pronto?>>risponde con tono duro mentre giocherella con i pollici.

<<Signor Rossi?>>chiede una voce. Oserebbe dire un uomo su una quarantina d'anni.

<<Con chi sto parlando?>>alza un sopracciglio calmandosi per un pò e sedendosi sul divano dove poco prima c'era suo marito. Suo marito. Forse non dovrebbe nemmeno chiamarlo più così. All'immagine di Benjamin nella tua testa inizia nuovamente a surriscaldarsi.

<<Si tratta del signore Benjamin Mascolo>>

<<C-cosa è successo a B-Ben?>> il cuore inizia a palpitare più forte del dovuto costretto a sorreggersi con una mano sulla spalliera del divano.

<<Ha avuto un incidente e purtroppo non cel'ha fatta>>

Le parole cadono così in fretta dalle labbra del signore che Federico crede di non aver sentito bene. O almeno spera.
Il cellulare cade a terra facendo un tonfo forte che risuona in tutta la stanza.
Un urlo strozzato fuoriesce dal corpo di Federico che si accascia a terra e inizia a piangere forte.

<<No no no>>continua a dirsi dondolandosi su di lui.<<Non è possibile,sto sognando,sto sognando>>

Ora è il suono della porta che rieccheggia ma Federico in quel momento non riesce a sentire nulla.
Il campanello continua a suonare così come le urla e i pugni sulla porta ma lui non si muove. Guarda un punto indefinito della stanza,ancora a terra,mentre continua a piangere.
La testa gli scoppia a causa delle continue lacrime ed urla che sta rigettando fuori.
Corre in bagno accasciandosi accanto al water e rigettando tutto ciò che ha all'interno del suo corpo.
Sente due braccia possenti sorregergli e quando si volta incontra lo sguardo bagnato e triste di Zambo che lo aiutano a rialzarsi.

<<Non è possibile>>continua a ripetersi Federico.<<È un sogno>>.

Zambo non risponde ma lo fa sorreggere a sè portandolo nella camera da letto.
Ma quando è sul punto di entrare Federico si ferma di scatto.

<<Nonono>>inizia ad urlare cadendo nuovamente a terra.

<<Federico ti prego>>lo supplica l'amico con il viso che anche esso inizia a bagnarsi.

<<Io qui non ci entro cazzo. Nononono!>>

Zambo si siede accanto a lui abbracciandolo fortemente.

<<M-mi dispiace. È c-colpa m-mia>>sighiozza il biondo.

<<Non è colpa di nessuno>>lo difende il ragazzo.

<<S-sì a-aveva l-litigato c-con m-me>>e scoppia nuovamente a piangere fra le braccia dell'amico.

<<Andra tutto bene tel'ho prometto>>cerca di consolarlo l'amico,anche lui non credendoci nemmeno un pò.

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Era arrivato il momento.
Il momento di dire addio a suo marito.
Non poteva crederci.
Continuava a piangere interrottamente sulle cornici delle loro foto.
La casa era un disastro.
Vestiti e scarpe sparsi un pò ovunque.
Bottiglie di birre e vodka gettate in lavandino insieme ai mozziconi di sigarette.
L'unica stanza intatta era quella matrimoniale.
Nessuno aveva osatoavvicinarsi a quella porta.
Ma soprattutto Federico.
Aveva dormito nella camera degli ospiti.
Solo il pensiero di quella stanza lo fa rabbrividire.
Sa bene che se fosse entrato avrebbe risentito il suo odore.
Avrebbe risentito la voce che rieccheggiava per l'appartamento.
Avrebbe risentito le notti d'amore.
Le risate.
Le chiacchierate.
I litigi.
Avrebbe risentito suo marito ma lui non voleva risentirlo così,ma in ben altri modi.

Always with you. //Fenji//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora