Artificieri volontari

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Premessa: quando scrissi questo racconto avevo in mente una serie di racconti sui Krilliani, malefici mangiatori di cervelli usciti direttamente dai peggiori B-Movie, ma non mi interessava tanto l'orrore un po' scontato, quanto l'idea che la terra e i terrestri perdessero la guerra rapidamente e dolorosamente ed essenzialmente la razza terrestre fosse portata alla quasi scomparsa.

In questa ottica ho scritto questo primo racconto e il suo seguito 'Il giorno dell'uguaglianza' a cui spero potranno seguire altri racconti brevi o meno brevi.

ARTIFICIERI VOLONTARI

Silenzio. Solo il battito del cuore. Non per molto.

Ogni tanto riesco ad aprire gli occhi. Ma non vedo nulla.

Ogni tanto riesco a respirare. Sento solo l’odore acre del sangue, del mio sangue, misto a quello della polvere da sparo.

Non sento dolore. Non tanto. Non riusciranno a salvarmi. Non potrebbe farcela nessuno.

E’ troppo presto morire a venticinque anni? No.

Sedevo in una comoda poltrona del mio salotto. Guardavo la TV e sgranocchiavo cereali. Non ricordo cosa stessero trasmettendo, ma rammento di essermi ripreso dal sonno che mi stava attanagliando nel momento in cui vidi il logo dell’edizione straordinaria del telegiornale. Mi dava sempre una certa emozione un’edizione straordinaria, una sorta di incredibile curiosità nei pochi secondi della sigla prima che il giornalista svelasse il mistero.

Immaginai subito che ci fosse stato un attentato, una bomba esplosa da qualche parte nel mondo, un numero approssimativo di morti, immagini di persone disperate. Non riuscivo più a sentirmi triste in quelle occasioni. Non mi importava più di tanto di quello che succedeva agli altri, spesso a migliaia di chilometri da casa mia. I morti che facevano sempre vedere in TV mi sembravano comparse di un film, fantocci. Sapevo che quella era realtà, ma non mi sembrava diversa da un film, non la sentivo diversa da un film, non... Non avevo mai visto un cadavere dal vero... non sapevo veramente cosa fosse la morte.

Ricordo perfettamente le parole del cronista. Era un tipo scialbo, inesperto, mai visto prima. Leggeva come avrei letto io; doveva essere un poveraccio scaraventato in studio a quell’ora quando i suoi colleghi erano a cenare.

- Buonasera. Ehmm. Una notizia sensazionale è appena giunta in redazione da... Ehmm... Are... cibo, dal radiotelescopio di Arecibo, Arizona.

Un attentato a un radiotelescopio? Cosa poteva servire? Avevo letto qualcosa sui radiotelescopi...

- Secondo gli scienziati della NASA, un messaggio complesso, non imputabile a emissioni elettromagnetiche stellari, sarebbe stato raccolto dal grande radiotelescopio circa un’ora fa. Vi ricordo che il radiotelescopio di Arecibo fa parte di un progetto ormai ventennale per studiare le emissioni elettromagnetiche delle stelle più lontane e per raccogliere eventuali messaggi di natura extraterrestre.

Urrah! Gli alieni si erano finalmente messi in contatto con noi! Ero sempre stato affascinato dall’idea. Magari! Sicuramente sarà un errore, pensai.

- Gli scienziati del centro affermano che mai prima d’ora il radiotelescopio aveva ricevuto un’emissione tanto potente e complessa nella sua modulazione. Il “messaggio”, se di questo si tratta è già sotto analisi dei computer della NASA. Notevole l’interesse in tutto il mondo.

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