Capitolo 33

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Woke up the girl who looked just like you
I almost said your name
We haven't spoke since you went away
Comfortable silence is so overrated
Why won't you ever say what you want to say?

"Che cosa disgustosa. Chi potrebbe mai aver fatto una cosa simile durante un evento del genere? Perforare in quel modo la sua fronte..."

Harry fissò gli occhi spenti dell'uomo un'ultima volta, prima che questo potesse essere coperto con un telo bianco. Le sue ginocchia gli dolevano, tanto che fu costretto ad alzarsi da terra, mentre la voce di un poliziotto a pochi passi da lui continuava a borbottare riguardo quello che era successo.
Era sulla scena dell'accaduto da ormai ben tre ore e non ne poteva davvero più, soprattutto perché aveva altro a cui lavorare. Non dormiva da 48 ore e non aveva idea di quello che avrebbe fatto per poter chiudere gli occhi anche solo per una mezz'ora. Iniziava quasi a pensare di essere stato lui l'omicida di cui stavano tutti parlano.

Nessuno aveva notato niente e le telecamere di servizio richiedevano dei mandati speciali per poter essere analizzate. Avevano mandato la domanda per riceverli un paio di ore prima e ancora non c'era traccia delle risposte, né di un addetto alla sorveglianza.

Nessuno aveva visto niente, a parte i muri. I muri vedono e sentono tutto, e non ti lasciano possibilità di scoprire la verità.

"Harry vienimi a dare una mano con la donna." Paul richiamò la sua attenzione, distogliendolo dal flusso di pensieri che scorrevano ininterrotti nella sua mente.

Harry corse ad aiutarlo ed insieme sollevarono il sacco contenente il corpo femminile senza vita. I capelli di lei fuoriuscivano dal telo e sfioravano il braccio di Harry, il quale rabbrividì al solo tocco.

"Forza. Uno, due e... perfetto!" Esclamò il ragazzo biondino non appena ebbero posto il corpo sull'ambulanza "Sai, oggi è il compleanno della mia ragazza ed è divertente il fatto che io lo stia passando qui a raccogliere morti." La sua voce sembrò una incrinarsi per un attimo, ma Harry non gli diede poi così importanza.

Sorrise lui, battendogli una pacca sulla spalla "Lei capirà, tranquillo."

"Lo spero, amico. Anche perché ho intenzione di farle la grande proposta." I suoi occhi si illuminarono a quelle parole, mentre Harry dischiudeva le labbra sorpreso "Penso di essere pronto e spero che anche lei lo sia."

"Wow." Si lasciò sfuggire Harry dalle labbra "Il grande passo."

"Già. Il grande passo. Wow'' buttò fuori l'aria e prese un grande respiro ''Faccio quasi fatica a parlarne, non voglio immaginare il momento in cui dovrò dirlo a lei.''

''Andrà bene, andrai bene.'' Gli sorrise Harry, poggiandogli nuovamente una mano sulla spalla per calmarlo ''Pensa solo a stare calmo e abbi fiducia in lei. Sono sicuro che la sorprenderai.''

Paul ricambiò con un piccolo sorriso, per poi abbassare lo sguardo e mettere le mani nelle sue tasche vuote. Harry non poté fare a meno di notare come il suo atteggiamento si era trasformato ed era divenuto come quello di una nuvola nera, cupo. Il ragazzo esitò un paio di secondi prima di alzare lo sguardo timido per incrociare gli occhi del suo amico ''Sai Harry, non ti ho mai fatto le mie più grandi condoglianze per la tua perdita. Il fatto è che ero sconvolto dalla morte di Lydia, come tutti del resto. Eri a pezzi e non me la sono mai sentito a tirare fuori l'argomento anche solo per farti sentire quanto vicino ti fossi nel tuo dolore. E' passato un anno ma il sentimento è sempre lo stesso. Mi dispiace, Harry.''

Harry, dal canto suo, aveva dischiuso le labbra dallo stupore e, quasi come se fosse stato trafitto da un pugnale allo stomaco, aveva ritirato la sua mano dalla spalla del ragazzo e si era piegato di poco su sé stesso, stringendo un lembo della sua maglia tra le dita. I suoi occhi erano persi nel vuoto, le sue orecchie in loop mentre riproducevano il nome che amava tanto pronunciare.

The two faces of dangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora