Un solo secondo

459 143 277
                                    

«Elsa, tesoro. Mi stai ascoltando?»

Una voce a me familiare mi riscuote dai pensieri, o peggio, frammenti di pensieri vuoti.

È successo...di nuovo.

«Scusa, dicevi?» Chiedo, guardando gli occhi castani di mia madre.

Fa un sospiro, mi guarda anche lei negli occhi e mi stringe a sé in un abbraccio forte e lungo, come a colmare quel vuoto che ha impossessato il mio cuore.

Magari fosse bastato un semplice abbraccio, per riempire la mancanza a cui non mi sarei mai abituata...il dolore che provavo era così forte, da mettere in disparte tutte le altre emozioni.

«Nulla tesoro, non preoccuparti» dice dolcemente. «Vado a farti una bella cioccolata calda, ti va?» Aggiunge, forzando un sorriso.

Annuisco leggermente, dandole un bacio in guancia per ricordarle di non preoccuparsi.

Nonostante non sia mai stata una donna rigida o severa, prima non era così apprensiva con me. Tuttavia, ora è diverso. Ora lei è diversa...

Io, sono diversa.

-

«Sei stato bravissimo! Ma adesso lo lasciamo andare, vero?» Gli chiesi speranzosa e con un sorriso, dopo che riuscì nell'impresa di catturare un coniglio bianco, che mi ricordava tanto la schiuma delle onde del mare...

«Ma certo, piccola» disse sorridendo, facendo spuntare qualche piccola rughetta attorno agli occhi scuri.

«Ecco fatto...» disse lentamente, mentre alzava la trappola su cui il coniglio era caduto.

L'avevamo posizionata entrambi, io e lui...insieme.

«È bello tosto, accidenti! Su forza, torniamo a casa adesso, prima che tua madre chiami a *chi l'ha visto* dandoci per scomparsi!» Disse ironico, mentre io ridevo per le facce buffe, che faceva ad ogni sua battuta.

«Eccoli qua, i miei due forestieri preferiti! Come mai siete tornati così tardi? Ho pensato che foste scomparsi!» Disse mia madre, "accogliendoci" alla porta principale di casa.

Io ridacchiai, stupendomi come sempre, di quanto papà conoscesse bene la mamma e quanto l'amasse giorno dopo giorno.

Lei mi guardò, inarcando il sopracciglio, «i miei quasi-attacchi di panico ti fanno ridere, signorina?»

Papà si voltò verso di me, mi fece l'occhiolino e mi sussurrò all'orecchio: "che ti avevo detto?", a quel punto risi ancora di più, sia perché aveva ragione, sia per la faccia
finta-arrabbiata della mamma, che era convinta che ci stessimo coalizzando contro di lei. Alla fine io e papà scoppiammo in una fragorosa risata, seguiti da lei, creando in quella piccola casa un'atmosfera perfetta...
...che ora potevo rivivere solo nei miei sogni.

-

Adele con "Skyfall" mi risveglia da ricordi che non fanno altro che torturarmi piano piano...non voglio dimenticarlo... ma come faccio se ogni volta che rivedo il suo volto, nelle foto, nei luoghi, nei sogni...è come se ricevessi una pugnalata al cuore?

«Pronto?» Chiedo, facendomi sfuggire un singhiozzo.
Mi sorprendo...

Da quanto tempo sto piangendo?

The Power Of Pain (#wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora