Ammalato, ammaliato

Orizzonte; [Continuazione e/o Ampliamento (?)]

Tienimi, legami, abbracciami e lasciami ricadere.
Raccoglimi e cullami, dammi amore
senza dimenticarti che scivolo.
Cado, mi rialzo e non mi ricordo il mio volto.

Mi fisso allo specchio e non so distinguermi:
ho perso i confini e non riconosco le stelle
in questi occhi che sanno solo di tramontana.

Cerco l'alba nel tramonto, nella linea dell'orizzonte
dove basta allungarmi per trovarti
e ricordarmi che se qui si cade, di là si vola.

Ho perso il tempo e il tempo mi ha ingoiato.
Sono in una voragine di sabbia e aria
che graffiano cuore e mente.
La marea mi prende a pugni i polmoni,
bussa alla mia cassa toracica
e preleva aria senza permesso.

Perdo gli attimi per trattenere il pianto 
e spreco il coraggio guardano le persone negli occhi,dimenticandomi che sono i sentimentiquelli che vanno presi di petto.

Non mi ricorderò della luna se continui a guardarla
perché perdo i miei pensieri tra quelle dita che,
ingenue, plasmano il copione della notte.
Melodie a due voci ed un cuore,
lo spartito grida il cielo ferito dal lampo.
Raccolgo il mio sospiro negli occhi,
condenserò il fiato tra le palpebre
e ne farò verità silenziosa:
da gas letale a veleno venduto come ambrosia.
Non temere, la vipera non é sensibile a se stessa;
fermerò un altro cuore e lo farò battere per me.

Ci ritroveremo poi a camminare tra terra e mare,
tra alba e tramonto dove l'orizzonte rompe il tempo
e il fuoco del proibito piove sul mare.
Raccoglieremo insieme le lacrime,
come quando in spiaggia si raccoglie la sabbia.
Le metteremo in una bottiglia ma senza il tappo
e le daremo al mare, goccia dopo goccia
distillando i sogni in provette di sentimenti.

Non inquiniamo i fondali perché
non siamo primi ma siamo unici.
Non ci perderemo mai, sai perché?

All'orizzonte, il Cielo è la continuazione del Mare.

15.02.2015