Baci di mezzanotte

Tra le onde

Ho sempre amato correre sulla spiaggia al mattino presto. Mi ricorda quando da piccolo lo facevo con nonna, camminavamo con un secchiello dove raccoglievamo tutte le conchiglie portate a riva dalle onde. Un temporale si stava avvicino velocemente. Il mare ribolliva sotto un cielo nero petrolio. Iniziai a correre più velocemente; non avevo alcuna intenzione di farmi un bagno fuori programma. Passai vicino al vecchio bugalow di legno: sopra la porta logora un'insegna diceva "baia delle sirene". Mia nonna mi raccontava sempre strane storie sulle sirene che abitavano quel tratto di mare, ma io non le avevo mai dato troppo importanza. Girai e presi la scorciatoia tra le dune. Iniziarono a cadere delle gocce: una, due, tre...dieci, fino a che non scoppiò un vero e proprio temporale. Mi guardai intorno in cerca di un riparo; l'unica opzione era andare sotto al pontile di legno e sperare che la pioggia smettesse di cadere presto. Mi sedetti sulla sabbia umida, con il rumore della pioggia che batteva sopra di me mi abbandonai al sonno. Mi svegliai di soprassalto dopo che un'onda infrangendosi sulla riva mi aveva schizzato in faccia. Il temporale era finita e ora le nuvole avevano lasciato il posto ad un cielo azzurro e limpido rischiarato da un caldo sole primaverile. Mi alzai e vide sulla spiaggia una ragazza senza sensi; o meglio sembrava una ragazza. Corsi vicino a lei per vedere se aveva bisogno di aiuto. Aveva dei lineamenti delicati, labbra rosee e una pelle pallida e lucente come l'avorio, una chioma rossa le ricadeva sulle spalle, poi la mia attenzione si sposto sulle gambe, beh se solo avesse avuto le gambe. Aveva una coda da sirena verde smeraldo. Rimasi scioccato inizialmente, non poteva essere realmente una sirena, le sirene non esistono no? Mi chinai e le sfiorai il viso con il dorso della mano, quasi tremavo per paura di poterla rompere in qualche modo, la paura di svegliarmi e scoprire che quello era solo un sogno. Improvvisamente la sirena aprì gli occhi e guardò diritto nei miei; avevano il colore dell'ambra.