Altri dolori

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Mi rinchiudo a chiave in camera mia. Non ho intenzione di uscire. Non possono davvero credere che io vada con quell'essere. Non lo conosco nemmeno e lui non conosce me.
«Lilith apri subito la porta!» Urlano i miei genitori dall'esterno.
«Andate via!» Sbraito e mi sdraio sul letto soffocando i singhiozzi tra i cuscini. Sento una mano che mi accarezza i capelli e sussulto voltandomi.
«Va tutto bene Lilith» mi rassicura Romy. Senza pensarci due volte, mi fiondo tra le sue braccia lasciandolo a dir poco sorpreso.
«Cos'è successo da ridurti in questo stato?» Chiede continuando ad accarezzarmi.
«Non mi va di parlarne. Non adesso, ti prego» singhiozzo.
«Va bene. Adesso però calmati. Ci sono io qui» afferma e sprofondo tra le sue braccia
«Grazie» sussurro.
«Di nulla Principessa»
Sto bene qui. Mi sento protetta. Non mi sono mai sentita così.

Apro lentamente gli occhi e qualcosa sotto di me si muove. Alzo lo sguardo e scopro di essermi addormentata sul petto di Romy. Vorrei alzarmi ma non riesco a distogliere lo sguardo. La mia mente non me lo permette. Alcune ciocche di capelli nere gli ricadono sul viso dolcemente sereno.
«Continuerai a fissarmi per tutto il giorno?» Chiede improvvisamente il demone e sussulto buttandomi dal lato opposto del letto.
«Io non ti stavo...»
«Fissando? Oh eccome se lo facevi mia cara Principessa» afferma lui e sprofondo lentamente nel cuscino.
«Stai meglio?» Chiede  ritornando improvvisamente serio e io annuisco. Si è davvero preoccupato per me?
«Grazie»
«Di cosa esattamente?»
«Per essere rimasto con me. Avresti avuto molte ragioni per lasciarmi addormentata e andare via» affermo guardandolo negli occhi. Due pozzi di ghiaccio. Sono maledettamente simili ai miei. Eppure sono cosi diversi.
«Avrei dovuto?» Sussurra avvicinandosi a me. Sento il mio respiro bloccarsi. Scuoto lentamente la testa e lui sorride allontanandosi. Dannato demone.
«Allora andiamo?» Chiede alzandosi dal letto.
«Andiamo dove esattamente?»
«Dal tuo compagno»
«Ti prego non pronunciare più quella parola. Sento che mi ha causato un enorme trauma» rabbrividisco e lui sorride.
«Andiamo quindi?» Chiede di nuovo porgendomi la mano.
«Andiamo» affermo afferrandola e usciamo dalla stanza a braccetto.
«Dove state andando?» Chiede Sam fuori la mia porta  con la mano a mezz'aria. Evidentemente voleva controllare il mio stato di salute mentale.
«Dal tuo Alpha» afferma brevemente Romy e ci allontaniamo. Usciamo nel cortile e ci fermiamo accanto alla fontana di ieri sera.
«Adesso ascolta»
«Cosa devo ascoltare?» Chiedo confusa.
«Ascolta la natura, gli alberi, i fiumi»
Resto ferma drizzando le orecchie.
«Non sento nulla»
«Riprova. C'è bisogno di molta concentrazione. C'è bisogno che tu sia l'acqua che ci disseta, la terra che ci culla, il fuoco che ci riscalda e l'aria che ci fa volare» sussurra al mio orecchio e mi metto nuovamente in ascolto. Urla, lamenti, dolore.
«Guerra» sussurro e inizio a correre verso le urla.
Arrivo ad un accampamento. Dovrebbe essere il branco di Damon. Le tende sono in fiamme. Ci sono corpi di vampiri impalati e lupi sanguinanti ovunque.
«Eccola la mia bella Principessa» afferma Damon alla mia vista e si avvicina a me. Mi volto verso i miei genitori. Hanno le spade insanguinate, i volti stanchi e gli abiti strappati.
«Jack» sussurra mia madre e il mio cuore perde un battito. Inizio a guardarmi intorno ma non lo vedo. I lupi, man mano, stanno ritornando nella loro originale forma.
«Lilith cosa stai facendo?» Chiede Romy affiancandomi.
«Non trovo Jack. Lui non c'è» affermo semplicemente e lui capisce al volo. Inizia le ricerche insieme a me sotto gli occhi curiosi di Damon. Non cerca di attaccarci. Se ne sta lì tranquillo come se nulla lo toccasse. Come se la maggior parte del suo branco non sia morta.
«Lilith! L'ho trovato!» mi chiama Romy e corro immediatamente verso di lui. Ciò che vedo mi ferma il cuore. Jack è disteso a terra in una pozza di sangue. Perde sangue da una ferita allo stomaco. Sembra che la causa sia qualcosa di molto affilato. Qualcosa come una spada.
«Jack» sussurro con le lacrime agli occhi.
«Ehi ragazza» sputa sangue lui.
«Non parlare Jack. Non affaticarti» affermo. Romy cerca di placare l'emorragia con un pezzo di stoffa trovato per terra.
«Mi dispiace Lilith. Sono stato un egoista. Ho pensato solo ai miei sentimenti e non ho pensato ai tuoi. A come ti saresti sentita ferita e persa. Me ne sono andato per proteggere me stesso e, come se fosse un gioco, la mia stessa decisione mi si è rivolta contro» afferma prendendo delle pause tra una frase e l'altra.
«Non dire così, starai bene Jack. Tu ce la farai. Pensa a Sam, alla tua vita. Pensa a me» sussurro tra le lacrime.
«Mi dispiace tanto piccola Lilith» sussurra e una lacrime scende dall'occhio destro. Il respiro si blocca, gli occhi immobili.
«No. Jack» sussurro e abbraccio il mio migliore amico piangendo. Romy mi prende tra le sue braccia e mi culla cercando di farmi calmare.
«Non doveva andare così. Non è giusto» sussurro ancora.
«Lo so Lilith. Lo so. Purtroppo la vita è ingiusta" afferma il demone continuando a cullarmi. Le lacrime continuano a scendere senza sosta.
«Lilith, ci dispiace così tanto. Lui ci ha attaccati e...» si scusa mio padre ma il demone lo interrompe.
«E voi avete ritenuto opportuno uccidere il migliore amico di colei che vi è stata affidata come vostra figlia?»
«Non sareste dovuti venire qui. Non avreste dovuto creare morti innocenti» sussurro con lo sguardo fisso nel vuoto. Mia madre sospira e sento i loro passi che si allontanano.
«Andiamo» sussurra Romy e mi prende in braccio. Passiamo accanto a Damon e i due si scambiano uno sguardo assassino. Non doveva andare così.

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