1888, magione Phantomhive.
Ho vinto o ho perso, Sebastian?
Sono diventato un demone, sono immortale, ti ho reso mio servo per l'eternità e non c'è alcun modo per cui io possa tornare a farmi profligare dal supplizio e dalla bestialità come su quel tavolaccio, la sera in cui ho messo all'angolo la morte stessa.
Ma chi ha vinto questa partita a scacchi, chi si è mangiato tutte le pedine?
Io non volevo questo, spero tu lo capisca.
Sei vecchio, non mi hai mai detto da quanti anni esisti, ma ricordo quel giorno in cui fermasti un treno in corsa. Vedendo la tomba fasulla del re Sumenkukara d'Egitto dicesti che l'avevi incontrato in vita, perciò hai sicuramente più di tremila anni.
Per noi esseri umani... per gli esseri umani, mi correggo, è un bel po' di tempo; ma non è niente rispetto a quello che dovrai passare al mio fianco... sono disorientato, non riesco ancora a comprendere il concetto di eternità.
Hai sempre svolto il tuo lavoro in maniera impeccabile, hai assecondato ogni mio capriccio e hai rischiato numerose volte di perire per difendermi.
Mi ripeto, non so quanto tu sia vecchio, cosa abbia visto e quali e quanti padroni abbia avuto, ma il compito da me affidatoti non era elementare.
Alla fine sarebbe stato tutto un gioco di tornaconto, ti saresti preso la mia anima e per me non ci sarebbe stato un paradiso... tuttavia, mi sento in qualche modo sereno, quasi dilettato, lusingato. Un mare di fatica per un'anima a detta di tutti squisita.
Adesso conosco anch'io il sapore delle anime, ma non le trovo più succulente di una qualsiasi cena che mi preparavi.
E se potessi mi divorerei da solo pur di capire cosa provavi quando mi passavi accanto e sentivi il mio odore, quando pensavi al giorno della mia vendetta compiuta e anche quando Claude assaggiò il mio sangue. "Un'anima circondata dal male, ma non contaminata" disse quell'angelo lattescente, capendo che non c'era nulla da purificare.
Mi torna alla mente la sera all'isolotto, quando sarei dovuto morire: mi promettesti che avresti tentato di non farmi provare troppo dolore, e io replicai che la mia volontà era quella di farmi a pezzi nella maniera più dolorosa possibile, di non lasciare neanche una briciola.
Perché, Sebastian, mi spieghi perché? Perché un demone avrebbe dovuto domarsi dopo quegli anni di digiuno e di cura meticolosa? E perché un umano avrebbe dovuto voler morire infiammandosi di dolore e non lasciando niente di sé?
Credo che il fiume in piena fosse straripato già da un po', che il guinzaglio del cane da guardia fosse diventato troppo stretto, così da strangolarlo.
Sei stato debole, Sebastian. Se solo ti fossi impegnato un po' meno, se non fossi riuscito a recuperare la mia anima da Alois e Claude, se mi avessi lasciato cadere nell'oblio di disperazione...
In questo caso, però, non avrei avuto nemmeno un pugno di mosche, mentre ora ho tutto.
Tuttavia ciò che volevo era soltanto vendicarmi, dare un senso a tutto questo dolore. Non volevo vivere per il semplice fatto di esistere, portare avanti la mia vita o bloccare quella morte efferata e prematura: volevo vivere per trionfare su tutti, per farla pagare a chi aveva gettato fango sul nome dei Phantomhive. Una volta che la vendetta sarebbe stata compiuta, ti saresti preso la mia anima: questo era il mio obiettivo, questa era la mia volontà, questo era il contratto.
Non sono stato capace di compiere il mio lavoro di burattinaio come si deve fino alla fine, perciò ho perso?
Non mi sono mai interrogato su me stesso, non mi sono mai chiesto il perché della tragedia della mia famiglia, sono soltanto stato strappato via troppo presto dal gaudio che la vita avrebbe potuto offrirmi.
La malvagità e l'orrore esistono e basta, e a volte vincono. Le vittime e i carnefici esistono e basta, e a volte i ruoli si invertono.
Ho capito che in questo mondo esistono bestie, e l'uomo è una di esse. Come tale, persino su di lui vale la legge più primitiva ed effettiva di tutte: solo l'essere più forte sopravvive.
Io mi sono ribellato, ho chiamato il tuo nome e ho fatto quello che ho fatto. Tu te ne sei compiaciuto, hai risposto e hai fatto quello che hai fatto.
Ora andiamo incontro all'eternità, scoprendo se questo lago di sangue che gli umani chiamano mondo ha un fondo oppure no.Ciel Phantomhive.
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L'APPEL DE L'ÉTERNITÉ - KUROSHITSUJI
Short Story«ho vinto o ho perso, sebastian?» lettera scritta dopo gli eventi della seconda stagione dell'anime.