Capitolo 18

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Era furioso. Ero riuscita a farlo incazzare per davvero...

< Scusa. Ma...stiamo correndo un po' troppo...mi sono sentita in imbarazzo...> mi uscì come in un sussurro. Ero davvero imbarazzata e quando lui se ne accorse smorzò i toni.

< No, scusami tu. Mi riesce davvero difficile contenermi, quando sono con te!> aveva tenuto lo sguardo basso, le sue gote si erano colorate di un rosa più acceso e solo allora mi accorsi che quel ragazzo, per me, iniziava ad essere importante. Aveva un animo tormentato. Una parte di lui era forte, risoluta e decisa, mentre l'altra era dolce e introversa. 

< No, scusami tu. Non hai fatto di certo tutto da solo. Ma vorrei aspettare, conoscerti meglio e capire se in effetti le cose tra di noi potrebbero funzionare. Questo non significa che tu non possa baciarmi quando ti va...> dissi sinceramente. Lui non se lo fece ripetere due volte e in pochi istanti mi ritrovai avvinghiata a lui. Stavo benissimo tra le sue braccia. Mi sentivo insolitamente al sicuro.

Harry

Non ero riuscito a chiudere occhio. Dopo averla baciata quella sera al locale, non avevo smesso di pensare a lei, alle sue labbra, al suo sguardo, al suo profumo...Quando finalmente fu mattina, la chiamai per invitarla a pranzo a casa mia. Amavo cucinare, era tutto merito di mia madre, mi aveva trasmesso la passione per la cucina e per il buon vino. 

Inizialmente era rimasta un po' scettica davanti al mio invito, ma, subito dopo, aveva accettato di buon grado che la andassi a prendere per portarla a casa mia. Appena la vidi, non potei resistere e la baciai. Adoravo averla vicino...Si era presentata in tuta e il fatto che si fosse sentita così a suo agio, da non doversi agghindare, mi fece piacere. Nonostante la scelta di un abbigliamento casual, non potevo ignorare il mio desiderio nei suoi confronti e appena terminato il pranzo le ero letteralmente saltato addosso. Avevo paura di aver rovinato tutto, vista la sua reazione...

Volevo di più. Mi capitava ogni volta che me la ritrovavo vicina, che ci sfioravamo o che ci baciavamo. Nonostante le mie molteplici avventure, non mi ero mai sentito così terribilmente attratto da nessuna. Fino ad allora ero vissuto di sesso occasionale e brevi frequentazioni. Non avevo mai nutrito alcun sentimento...fino ad allora...

Lei era diversa, lei voleva conoscermi. Durante il pranzo mi aveva domandato qualcosa di più su di me, sulla mia infanzia, sulla mia famiglia, sulla mia vita al di fuori del lavoro. Non mi vergognavo del mio stile di vita, ma, allo stesso tempo, temevo che non mi avrebbe capito. Non mi piaceva parlare di me e ammetto che sino ad allora non se n'era mai neanche creata l'occasione. Mi spiazzava ogni volta, aveva decisamente un bel caratterino!

Elisabeth

< Ora devo andare Harry!> lui non era affatto felice che lo stessi lasciando lì, da solo, oltretutto sapendo che avrei dovuto vedere Adam. 

Sulla porta mi tirò verso di lui e mi baciò con foga. Come se non volesse lasciarmi andare...Ero molto coinvolta, ma allo stesso tempo, non potevo e non volevo dare nuovamente buca a quel santo del mio collega. Era un bravo ragazzo e si meritava quell'uscita e soprattutto si meritava la verità. Non ero mai stata una ragazza che illudeva le persone e detestavo la falsità. Mentre mi stavo organizzando mentalmente...

< Liz, non fraintendermi...io desidero passare del tempo con te, conoscerti, abbracciarti, baciarti ma anche solo mangiare qualcosa insieme o guardarci un film sul divano...insomma anche senza...beh...hai capito!> Ora si che ero imbarazzata, ma, a dire la verità, anche molto felice e sollevata. Sentirmi dire che anche lui voleva conoscermi meglio, mi lasciava sperare che questa volta sarei potuta essere felice anch'io e che il passato, con tutte le sue menzogne e le sue sofferenze, non sarebbe tornato a farmi visita. Non con lui accanto!

< Harry, ho afferrato il concetto! E succederanno tutte queste cose...solo, non oggi, ok?>gli dissi baciandolo teneramente. Lui sorrise solamente e mi lasciò uscire. 

Mi incamminai velocemente verso casa. Ovviamente aveva insistito per accompagnarmi, ma avevo voglia di fare due passi, di riflettere un po'.  Arrivai giusto in tempo per preparami. 

La serata con Adam era andata bene. Gli avevo spiegato quale fosse la situazione e lui, dopo un attimo di smarrimento, mi aveva sorriso e anzi, mi aveva incoraggiata ad uscire con Harry. Nutriva del rispetto nei confronti del nostro capo, ma, al tempo stesso, lo stimava anche. Supponevo lo prendesse un po' come esempio. Trascorsi una serata piacevole e tranquilla. Come sospettavo, Adam si era rivelato un buon amico e un ottima compagnia. 

Tornata a casa mi sarebbe piaciuto inviare ad Harry la buona notte e magari anche raccontargli della serata, ma, mi accorsi, tirandolo fuori dalla borsa, che il telefono era morto. La batteria mi aveva evidentemente abbandonato nel corso della serata e non me n'ero nemmeno accorta. Lo misi in carica e mi addormentai senza riuscire a riaccenderlo.

Nota dell'autrice: Ciao a tutti! Con grande dispiacere, non riesco ad aggiornare più di una volta alla settimana :( Comunque spero che continuiate a seguire la storia. Baci :)


NORTHERN LIGHTS H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora