CAPITOLO 24

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SABATO 5 OTTOBRE

Preferivo la scuola vuota, anche se di notte metteva un po' di inquietudine.

Tutti erano alla festa tranne me e qualcuno che però era nella propria casa o stanza.

Visto che non sapevo che fare andai verso la biblioteca. Il prof di letteratura aveva detto che era meglio se cercavamo qualcosa qui piuttosto che su internet. Cercai alcune opere di Leopardi e ne trovai una "Infinito".

Sfogliai le pagine del libro e iniziai a scrivere alcune cose sul quaderno che avevo portato. Non riuscivo tuttavia a studiare nulla. Avevo altri pensieri per la testa. Sembravo quasi un asociale. Tutti a divertirsi ad una festa ed io in una biblioteca. Ma la verità era che avevo paura di uscire. Paura che mi sarebbe potuto capitare qualcosa di brutto.

Sembrava quasi la scena di un film horror. Da sola con una lampada che illuminava solo ciò che c'era intorno a me. Sentii dei passi, mi alzai di scatto e mi nascosi dietro ad uno scaffale. Okay, dovevo restare calma, magari era solo un'allucinazione. A negare questi pensieri fu la luce che si spense o meglio dire, venne spenta.

<BU!> sentii alle mie spalle. Un urlo mi scappò dalla bocca ma venne bloccata da una mano. La luce si riaccese e vidi Warren che stava morendo dalle risate. Okay, il fantasma sarebbe stato decisamente meglio.

Io <Ma che cazzo fai? Non eri alla festa?>

Lui <Sì, ma tutti I miei amici mi hanno abbandonato. Luke con Francesca, Zayn con una certa Cecilia, Thomas con Chloe e Fred con Madyson...>

Io <Povero, quanto mi dispiace.> dissi ironicamente. <E quindi hai deciso di rompere a me?>

Lui <Giravo e ti ho trovata.>

Io <Bene, tolgo il disturbo.> feci per andarmene ma una mano me lo impedì.

Io <Sarà la... quarta se non millesima volta che mi blocchi. Non ti stanchi dopo un po'?>

Lui <Sai, è divertente.>

Io <Io non credo proprio.>

Lui <Per me lo è.>

Io <Mi manca quello che eri...> sussurrai. <Quello che ho conosciuto e quello con cui ho stretto amicizia. Sentivo di potermi fidare davvero di te. Ti parlavo come non facevo da anni con qualcun'altro. Mi sei stato vicino più di tutti. Perchè sei cambiato così tanto?> chiesi quasi supplichevole.

Lui <Sei stata tu a cambiarmi. Hai iniziato ad ignorarmi e mi allontanavi.>

Io <Non puoi darmi la colpa per una cosa così!>

Lui <Avevamo un bel rapporto.>

Io <Possiamo riaverlo.>

Lui <Hai detto che provavi qualcosa per me.>

Io <Si, per l'altro Warren però.>

Lui <Non credo che tornerà.>

Io <Non possiamo ricominciare da amici?> lo sentii ridere.

Lui <Amici? Non penso proprio.> disse serio avvicinandosi.

Io <Ti prego Warren, ho davvero bisogno di un amico.>

Lui <Non hai capito? Io non sono più quel Warren, sono un altro. Che ti piaccia o no!> disse a denti stretti a pochi centimetri dal mio volto.

Io <Mi fai paura.> sussurrai.

Lui <Devi averne.> disse poi.

La stretta sui miei polsi divenne così forte che dei lamenti di dolore mi uscirono dalle labbra.

~La ragazza della ferrovia~ (Wattsy2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora