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Evelyn emise un suono simile ad un ruggito.

Lui fece dei suoi sentimenti la sua arma. << Sai l'altro giorno ho visto che eri in bella compagnia. Sei la sua ragazza del momento? >>

Non ci fu bisogno di rispondere per Evelyn perché la sua domanda senza senso aveva lasciato chiaramente intendere che lei non capiva cosa lui stesse blaterando.

<< Mi riferisco a quella feccia di Keyn. >>

Evelyn non intendeva rispondere alle sue domande il cui fine era quello di innervosirla, tuttavia pensò che il silenzio era un arma troppo affilata per chi non sa difendersi.

Mentre il tempo passava l'impazienza dell'uomo cresceva.

<< Allora? >> La incalzò afferrandole, con un gesto fulmineo, il braccio destro e buttandola a terra. La carezza si strinse sempre più in un pugno e le dita divennero taglienti come le lame. Nei suoi occhi si poteva leggere tutto il male represso.

Dentro di lei la speranza era l'unica emozione oltre la paura.

<< Quello che sono non ti riguarda. >>

Di tutta risposta intorno a sé le comparve un muro di fuoco in cui le fiamme danzavano come spettri, sembravano volersi prendere gioco di lei e mostrarle il loro primordiale bisogno di prevalere l'uno su l'altro. << Grazie a loro sarò sicuro della tua fine. >> Indicò le fiamme mentre il suo intero corpo ne prendeva il colore.

Un dolore acuto si sprigionò in tutto il suo corpo, senza un preciso punto di origine.

Tacitamente un fumo gretto le penetrò dentro le ossa. Furono come se l'acido le scorresse nelle vene. L'intensità di quell'incanto le procurava delle fitte acute agli arti, rendendola incapace di agire in alcun modo. Emise a lungo ansimi sconnessi.

Lui proseguì la sua tortura mentale. << Lui sarà la mia prossima vittima. Lo farò bruciare tra le fiamme, raggiungendo finalmente giustizia. >> Lo scintillio provocatorio nei suoi occhi le fece capire che sapesse perfettamente che non riusciva più a muovere un muscolo.

<< Noo!! >> Non represse l'eccesso di rabbia che le risalì alla gola e le esplose in un grido disperato che divenne un eco lungo e soffocato.

Nei suoi occhi scorrevano ombre di disprezzo e malvagità. << Non provare amore per il diavolo. Ho visto come vi guardate, rappresentate l'empietà. Vi saresti dovuti odiare per natura. >> Dal suo corpo trapelava tutta la sua infima natura. Gli occhi si fecero torvi qualcosa di infimo crepitò nel suo sguardo oscuro che la fece tremare di paura al solo pensiero di quello che poteva farle.

Non lascerò che il suo odio mi infetti.

Lui continuò passando sopra al suo silenzio. << Per quanto mi riguarda non poteva andarmi meglio, ho un motivo in più per uccidervi. >>

Piccole scintille le assalirono la pelle. Il fuoco stava superando le barriere della razionalità, parlando direttamente con la sua pelle. << Prima di morire sappi che sei stata solo un giocattolo nelle sue mani. >>

Il vento traditore alimentava le fiamme. Aveva la gola secca ma usò gli ultimi respiri per controbattere. << Allora spera solo di non finirci tu! >>

 Dopodiché la vista le divenne terribilmente sfocata.

Vedeva solo il buio. Denso, palpabile, come ne fossero stati intrisi i suoi occhi, fino ad accecarla. 

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