Vietato morire

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Benjamin era un bambino di 13 anni come tanti.

Scuola, calcio, amici, la fidanzatina.

Eppure la vita è imprevedibile, ci mette davanti degli ostacoli da superare, ci fa affrontare prove, sfide, conoscere persone, affezionarci ad esse per poi lasciarle andare.

E a quel bambino combinò un bel disastro, un errore di cui non chiese mai scusa e di cui mai si pentì.

Il giorno del suo quattordicesimo compleanno, qualche settimana prima di natale, si prese sua sorella, senza permesso, senza chiedere.

Se la portò via così, tra i fiocchi di neve che imbiancavano le strade e i bambini che scrivevano le letterine a Babbo Natale.

Quell'anno anche Benjamin ne scrisse una, anche se da tempo non ci credeva più.

"Caro Babbo Natale,

non esisti, e lo so.

Lo so da anni, ma per una volta voglio provare a credere che un omone vestito di rosso e con la barba bianca possa rimettere apposto le cose.

Quest'anno ti chiedo solo una cosa, mia sorella.

E lo so, lo so bene che non la avrò mai indietro, ma ci provo, non mi è rimasto altro.

Mi manca tanto, sai?

Talmente tanto da ritrovarmi qua, davanti ad uno stupido foglio bianco, a scrivere a qualcuno che esiste solo nell'immaginazione dei bambini.

Però ti prego, se ci sei, se anche solo per sbaglio sei da qualche parte sul serio, o se chiunque altro che stia leggendo adesso abbia idea di come fare, per favore, aiutatemi.

Mi basterebbe anche solo un secondo.

Se ci sei, se qualcuno c'è, fate qualcosa.

Vi prego.

Con affetto,

Ben"

Aspettò con impazienza il giorno di Natale, e anche i successivi...se ne stava là, appoggiato al davanzale con il naso all'insù a guardare la neve che scendeva, aspettando.

Aspettando invano.

Si arrese solo il giorno della befana,perchè ormai dovevano disfare l'albero di Natale, e lo sanno tutti che Babbo Natale, senza l'alberello, non arriva.

Passarono gli anni, si iscrisse al liceo scientifico diplomandosi con 70 che, dato il suo 4 fisso nei precedenti anni, poteva esser considerato un ottimo risultato.

Dopo il liceo prese la facoltà di Storia dell'arte, laureandosi poi con il massimo dei voti, perchè, lo aveva capito, era quello che avrebbe voluto fare nella sua vita.

Le cose cominciarono a precipitare velocemente.

Non riuscì a trovare un lavoro e i suoi genitori smisero di mantenerlo, tagliandolo completamente fuori dalle loro vite.

"Non sei più nostro figlio" gli avevano detto, e lui avrebbe tanto voluto urlargli che lo sarebbe sempre rimasto, che anche sua sorella Clara lo era, e che se fosse stata viva in quel momento non li avrebbe riconosciuti, ma rimase in silenzio e se ne andò, senza scenate, semplicemente preparò uno zainetto e si incamminò alla vita, che avrebbe dovuto imparare a vivere da solo.

Clara gli mancava ogni momento di più, eppure sapeva che era sempre con lui, in ogni suo passo e respiro lei c'era, era lì, il suo angelo, e non avrebbe mai smesso di esserlo.


"Se il sole può sorgere dopo ogni caduta, se anche le stelle morte da anni continuano a brillare con la stessa intensità delle vive per chi le osserva, forse non è vano non smettere mai di ricordare e di amare"


Stelle cadenti//Benji&FedeWhere stories live. Discover now